Bologna, 25 aprile 2024 – Sono passate due settimane dalla catastrofe che ha sconvolto Suviana e l’Italia intera. E tutti, a cominciare dai famigliari delle sette vittime, aspettano una risposta che ancora non è arrivata. La domanda è sempre quella e fin dal primo giorno carabinieri e Procura sono al lavoro per risolvere il rompicapo: che cosa ha causato l’esplosione nella centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi, sull’Appennino bolognese? E, soprattutto, ci sono stati errori (e quindi responsabilità) in questa terribile tragedia?

L’inchiesta si preannuncia lunga e complicata, ma il primo snodo importante potrebbe arrivare già nei prossimi giorni, quando si tratterà di incaricare i periti di aprire ed esaminare la scatola nera dell’impianto, il cosiddetto sistema Scada, che registra tutti i dati e le operazioni.

Il procuratore capo Giuseppe Amato e il pm Flavio Lazzarini, titolari del fascicolo aperto per omicidio e disastro colposi, presto conferiranno l’incarico ad alcuni fra i massimi esperti italiani del settore. E, verosimilmente, lo faranno con le garanzie previste dal codice, ovvero facendo nominare alle parti interessate i propri consulenti di parte. Tradotto: saranno fatte le iscrizioni nel registro degli indagati. E le parti interessate, ovviamente, sono le aziende per cui le vittime lavoravano. Si tratta di ipotesi, per ora, perché in teoria la perizia potrebbe essere conferita anche mantenendo il fascicolo contro ignoti, qualora gli accertamenti fossero ripetibili. Ma, come insegna la prassi in casi simili, è più probabile che nell’inchiesta entrino i primi nomi.

Nella centrale idroelettrica che sprofonda per oltre 50 metri nel bacino di Suviana, il 9 aprile sembra un giorno come tutti gli altri. I tecnici e gli operai di alcune ditte esterne incaricate da Enel Green Power stanno collaudando il gruppo 2 dell’impianto: una maxi-turbina collegata a un alternatore enorme. Poche settimane prima, nel collaudo del gruppo 1, è andato tutto bene. Stavolta, invece, qualcosa va storto. I sopravvissuti parlano di un "forte rumore anomalo" che arriva dall’alternatore. L’ipotesi è che il macchinario, collegato alla turbina da cuscinetti a olio, sia andato fuori giri e si sia sbilanciato. Poi il boato. L’esplosione scatena un incendio. Il pavimento del piano meno 8, dove appunto si trova l’alternatore, crolla e finisce nel piano meno 9, dove si trova la turbina. Dopo le fiamme, arriva l’acqua. I piani meno 8, 9 e 10 finiscono allagati. Per chi lavora in questi settori non c’è scampo.

Muoiono Adriano Scandellari, 57 anni, residente a Ponte San Nicolò (Padova), dipendente di Enel Green Power da poco insignito con la Stella al merito per il lavoro dal presidente Mattarella, Paolo Casiraghi, milanese di 59 anni, tecnico specializzato della ditta Abb, e Alessandro D’Andrea, 37 anni, originario di Forcoli in provincia di Pisa, tecnico specializzato che lavorava per la Voith di Cinisello Balsamo. E ancora: Vincenzo Garzillo, napoletano di 68 anni, dipendente di Lab Engineering, Mario Pisani, tarantino di 73 anni, la vittima più anziana, ex dipendente Enel poi titolare di una piccola srl, la Engineering automation, per cui lavoravano anche Pavel Petronel Tanase, 45 anni, romeno residente nel Torinese, e Vincenzo Franchina, 36 anni, il più giovane, originario del Messinese, sposato da un anno e diventato padre da tre mesi. I sommozzatori devono lavorare per giorni per recuperare tutti. Nei giorni scorsi sono stati celebrati i funerali nelle città d’origine. Oltre ai morti, ci sono i feriti. Cinque lavoratori scampati perché si trovavano ai piani superiori. Alcuni sono stati già sentiti dagli inquirenti. Nel frattempo, la centrale è ancora allagata. Per svuotarla serviranno idrovore speciali. A Suviana nulla sarà più come prima.

QOSHE - Suviana, l’enigma della centrale: super periti per la scatola nera. L’inchiesta entra nel vivo - Gilberto Dondi
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Suviana, l’enigma della centrale: super periti per la scatola nera. L’inchiesta entra nel vivo

51 1
25.04.2024

Bologna, 25 aprile 2024 – Sono passate due settimane dalla catastrofe che ha sconvolto Suviana e l’Italia intera. E tutti, a cominciare dai famigliari delle sette vittime, aspettano una risposta che ancora non è arrivata. La domanda è sempre quella e fin dal primo giorno carabinieri e Procura sono al lavoro per risolvere il rompicapo: che cosa ha causato l’esplosione nella centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi, sull’Appennino bolognese? E, soprattutto, ci sono stati errori (e quindi responsabilità) in questa terribile tragedia?

L’inchiesta si preannuncia lunga e complicata, ma il primo snodo importante potrebbe arrivare già nei prossimi giorni, quando si tratterà di incaricare i periti di aprire ed esaminare la scatola nera dell’impianto, il cosiddetto sistema Scada, che registra tutti i dati e le operazioni.

Il procuratore capo Giuseppe Amato e il pm Flavio Lazzarini,........

© il Resto del Carlino


Get it on Google Play