Modena, 3 febbraio 2024 – Era il 30 settembre del 2003 quando Vittorio Emanuele di Savoia, morto questa mattina a Ginevra all'età di 86 anni, arrivò a Modena per una "sosta" fuori dagli schemi.

Nemmeno il figlio dell'ultimo re d'Italia, infatti, aveva saputo resistere alla cucina emiliana, scegliendo così di fermarsi nella città della Ghirlandina per una veloce tappa all'insegna del buon cibo.

Dall'aceto balsamico, fino alla crème brûlée di Parmigiano, il ricco menù fu preparato dalle abili mani di Massimo Bottura che quel giorno mise a disposizione dei reali (Vittorio Emanuele era accompagnato dalla consorte, Marina Doria) ben tredici persone: cinque in sala e otto in cucina.

I due si fermarono un'ora e mezza alla celebre Osteria Francescana, per poi fare tappa in piazzale Risorgimento per contemplare il monumento all' "avo" Vittorio Emanuele e rimettersi poi velocemente in viaggio verso Ginevra.

Una breve sosta, insomma, ma ricca di soddisfazione: "Tutto buonissimo, eccezionale - aveva infatti commentato, nel lontano 2003, Marina Doria - Cucina di qualità e molto elegante".

QOSHE - Vittorio Emanuele, quel pranzo da Bottura dopo la fine dell’esilio - Giorgia De Cupertinis
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Vittorio Emanuele, quel pranzo da Bottura dopo la fine dell’esilio

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03.02.2024

Modena, 3 febbraio 2024 – Era il 30 settembre del 2003 quando Vittorio Emanuele di Savoia, morto questa mattina a Ginevra all'età di 86 anni, arrivò a Modena per una "sosta" fuori dagli schemi.

Nemmeno il figlio dell'ultimo re d'Italia, infatti, aveva........

© il Resto del Carlino


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