Bologna, 3 maggio 2024 – E venne il giorno in cui Motta sdoganò la parola Champions. Quel giorno è ieri, sala stampa di Casteldebole, le fatidiche 14 (più qualche minuto) della conferenza della vigilia, che stavolta, complice il primo maggio, cade il giorno prima dell’ultima delle quattro fatiche (Torino, Napoli, Juventus e Genoa) che si frappongono tra i rossoblù e la qualificazione alla Champions. "Siamo molto soddisfatti di avere scritto la storia del club tornando in Europa dopo ventidue anni – dice Thiago con palpabile orgoglio –. Allo stesso momento siamo felici di avere questa opportunità di provare ad andare in Champions. Manca poco, nessuno si aspettava di essere qui ma adesso che ci siamo proviamoci".

Bravo Thiago: giusto far crollare anche il muro della scaramanzia. Quello sul suo futuro è invece un muro impossibile non solo da sgretolare, ma anche solo da scalfire. In compenso, alla vigilia del viaggio scomodissimo di questa notte in casa dell’amico Juric, assente giustificato Saputo (in questi giorni in Canada), Motta apre una finestra sul passato che racconta molto delle diverse aspettative che a Casteldebole c’erano a luglio. "Il messaggio della società all’inizio – rivela Motta – era quello di sempre: raggiungiamo il prima possibile i quaranta punti e poi vediamo. Onestamente non ero molto d’accordo, volevo affrontare partita dopo partita pensando a vincerle e poi vedere cosa succedeva. Penso che sia la cosa migliore e ringrazio tutto il Bologna, anche i suoi dirigenti, di aver seguito questa strada e di non comunicare quello che si era comunicato nelle altre stagioni".

Sull’onda di risultati clamorosi cammin facendo Thiago ha ‘mottizzato’ tutti, scoperchiando un vaso delle ambizioni che a Casteldebole per molti anni era stato dimenticato tra la polvere degli scaffali. Ma l’ambizione va lucidata ogni giorno, specie se adesso l’obiettivo dichiarato ("ma senza pressioni", precisa il tecnico) è quello di agguantare un posto in Champions. Ergo: occhio alle trappole che questa notte, nel suo stadio, disseminerà il Torino. "Squadra scomoda, bene allenata, che prende pochi gol e che sa giocare a calcio – è il ritratto che ne fa Motta –. Ivan (Juric, ndr) è un competitore nato e in questi tre anni ha fatto un lavoro straordinario". Nel lessico di Thiago ‘straordinario’ è un aggettivo molto inflazionato: straordinario è stato il suo Bologna; molto ordinario, fin troppo, è stato il Toro di Juric.

Ma tant’è, i punti di differenza in classifica sono 17: classico caso in cui i numeri parlano. Non parla mai del suo futuro invece Motta. Ieri a qualcuno è sembrato che un po’ lo facesse, quando asseriva che "una squadra che vince, lo dice la storia, per mantenere quel livello deve migliorarsi: ma queste sono che si vedranno dopo, adesso dobbiamo essere concentrati sul Torino". Ma ci sarà un dopo tra il Bologna e Motta? I segnali non vanno in quella direzione: ma chi ha la risposta è bravo.

Alle 20,45 allo Stadio Grande Torino

TORINO (3-4-2-1): 32 Milinkovic-Savic; 6 Lovato, 4 Buongiorno, 13 Rodriguez; 19 Bellanova, 77 Linetty, 8 Ilic, 27 Vojvoda; 16 Vlasic, 28 Ricci; 91 Zapata. All Juric.

Panchina 1 Gemello, 71 Popa, 5 Masina, 17 Kabic, 25 Dellavalle, 79 Savva, 30 Silva, 21 Okereke, 11 Pellegri, 9 Sanabria.

BOLOGNA(4-1-4-1): 28 Skorupski; 3 Posch, 26 Lucumì, 33 Calafiori, 15 Kristiansen; 8 Freuler; 11 Ndoye, 17 El Azzouzi, 20 Aebischer, 56 Saelemaekers; 9 Zirkzee. All. Motta.

Panchina 34 Ravaglia, 23 Bagnolini, 29 De Silvestri, 4 Ilic, 16 Corazza, 22 Lykogiannis, 6 Moro, 80 Fabbian, 82 Urbanski, 7 Orsolini, 10 Karlsson, 21 Odgaard, 18 Castro.

Dazn, Sky Sport Calcio (202), Sky Sport (251) Arbitro: Sozza di Seregno

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Bologna, Thiago Motta e la parola magica: "Champions, dobbiamo provarci"

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03.05.2024

Bologna, 3 maggio 2024 – E venne il giorno in cui Motta sdoganò la parola Champions. Quel giorno è ieri, sala stampa di Casteldebole, le fatidiche 14 (più qualche minuto) della conferenza della vigilia, che stavolta, complice il primo maggio, cade il giorno prima dell’ultima delle quattro fatiche (Torino, Napoli, Juventus e Genoa) che si frappongono tra i rossoblù e la qualificazione alla Champions. "Siamo molto soddisfatti di avere scritto la storia del club tornando in Europa dopo ventidue anni – dice Thiago con palpabile orgoglio –. Allo stesso momento siamo felici di avere questa opportunità di provare ad andare in Champions. Manca poco, nessuno si aspettava di essere qui ma adesso che ci siamo proviamoci".

Bravo Thiago: giusto far crollare anche il muro della scaramanzia. Quello sul suo futuro è invece un muro impossibile non solo da sgretolare, ma anche solo da scalfire. In compenso, alla vigilia del viaggio........

© il Resto del Carlino


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