Bologna, 7 aprile 2024 – È arrivata con la mamma di 82 anni al Pronto soccorso del Sant’Orsola venerdì alle 16 ed è uscita alle 4 del mattino di sabato. Ma oltre all’attesa, Manuela Gadani, la figlia, vuole sottolineare che moltissime delle persone che erano in attesa arrivavano dal Cau del Navile.

"Mi madre è scivolata ed ha battuto la testa, purtroppo prendendo gli anticoagulanti ha perso molto sangue – racconta –. Abbiamo chiamato l’ambulanza e, sapendo che nei Pronto soccorso si attende molto tempo, ho chiesto se poteva essere portata in un Cau. Il personale dell’ambulanza ha detto che loro dovevano fare il trasporto al Pronto soccorso. Intanto che loro la conducevano al Sant’Orsola ho telefonato al Cau di Budrio, dove risiedo e dove l’avrei portata io, in auto, ma hanno risposto che avendo battuto la testa doveva essere effettuata una Tac e la loro era fuori uso. Ho chiesto informazioni sul Navile ma mi hanno detto che lì la Tac non c’è".

Gadani ha raggiunto la madre e lì è iniziata la lunga attesa, avendo la signora un codice azzurro. Un tempo che ha dato modo alla signora Manuela di osservare la situazione all’interno del Pronto soccorso: "ll triage è stato fatto intorno alle 16.07 e alle 16.30 ci hanno fatto accomodare in sala d’aspetto dove abbiamo atteso fino alle 2 di mattina quando la mamma è stata vista e sottoposta ad esami. Una volta presa in carico dal medico la situazione è andata veloce e con la professionalità di sempre, il problema è arrivare a quel momento. Ma la cosa che mi ha fatto pensare – prosegue – è che molte persone avevano fatto prima la fila al Cau, poi erano stati inviati al Sant’Orsola. Erano tutti codici azzurri quindi persone non gravi, almeno da quello che mi sembrava parlando con le stesse persone o i familiari.

L’attesa, per quello che posso dire personalmente, è stata più lunga questa volta che le altre. C’erano persone esasperate che, stanche di aspettare, hanno firmato e se ne sono andate, con tutti i rischi che tale scelta può comportare. Mi chiedo: ma nei Cau che cosa fanno se poi inviano tutte questa gente negli ospedali?".

La donna ha anche monitorato piuttosto attentamente la situazione delle attese attraverso i display: "Fino alle 20 ci sono state sempre circa 60 persone da gestire e venti prese in carico. È arrivato solo un codice rosso e quelli arancioni non sono stati più di sei. Questo almeno secondo quanto indicato sui monitor. Un’altra cosa che mi ha fatto riflettere è che per fare il triage le persone stanno in fila in piedi anche un’ora perché vicino allo sportello non ci sono sedie. C’era un ragazzo con le stampelle, solo, che è rimasto in piedi almeno mezz’ora".

Le scuse del Sant’Orsola: "Ci dispiace per la lunga attesa che ha dovuto sostenere la signora, purtroppo non c’è stato possibile ricostruire il caso specifico senza le generalità. La giornata di venerdì è stata particolarmente Impegnativa per il grande numero di accessi in Pronto soccorso".

QOSHE - In Pronto soccorso per 12 ore: "Decine di persone in fila, molte arrivavano dal Cau" - Monica Raschi
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In Pronto soccorso per 12 ore: "Decine di persone in fila, molte arrivavano dal Cau"

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07.04.2024

Bologna, 7 aprile 2024 – È arrivata con la mamma di 82 anni al Pronto soccorso del Sant’Orsola venerdì alle 16 ed è uscita alle 4 del mattino di sabato. Ma oltre all’attesa, Manuela Gadani, la figlia, vuole sottolineare che moltissime delle persone che erano in attesa arrivavano dal Cau del Navile.

"Mi madre è scivolata ed ha battuto la testa, purtroppo prendendo gli anticoagulanti ha perso molto sangue – racconta –. Abbiamo chiamato l’ambulanza e, sapendo che nei Pronto soccorso si attende molto tempo, ho chiesto se poteva essere portata in un Cau. Il personale dell’ambulanza ha detto che loro dovevano fare il trasporto al Pronto soccorso. Intanto che loro la conducevano al Sant’Orsola ho telefonato........

© il Resto del Carlino


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