Bologna, 15 gennaio 2023 – Quei caffè offerti dal sapore così strano, quei malori dalla stessa sintomatologia avvertiti da oltre venti operatori della centrale del 118. C’è timore ma anche voglia di parlare tra gli operatori della centrale 118 Emilia Est, soprattutto dopo la notifica dell’avviso di garanzia all’operatore indagato, il sequestro del suo pc e i sigilli agli armadietti. E c’è chi ha deciso di farlo: si tratta di un operatore della centrale che ha chiesto l’anonimato a causa dell’alta tensione ancora presente tra i colleghi.

Come è la situazione in questo momento?

"Non c’è più la paura di nuovi malori, visto che la persona indagata è stata spostata in altra sede. Ma ci sono una serie di situazioni che, questo fatto, ha fatto emergere ma non sono ancora state risolte e continuano a creare grandissima tensione e dissapori".

La persona di cui accenna dove è stata spostata?

"È sempre qui al Maggiore ma in un’altra palazzina".

Sempre in ambito sanitario?

"No, credo si occupi di amministrazione adesso".

Ha parlato di situazioni non risolte, cosa significa?

"Ci sono privilegi di tipo lavorativo e organizzativo che vanno avanti da tanti anni. Un gruppo ristretto di operatori, diciamo circa tredici, fanno molto spesso servizio sull’eliambulanza e questo vale circa 5.000 euro all’anno. Poi c’è un altro gruppo, diciamo circa trenta persone, che vanno sull’elicottero un po’ meno, quindi hanno un benefit che va dai mille ai duemila euro annui".

Quanti operatori ci sono in centrale?

"Più o meno una settantina"

Lei pensa che i presunti avvelenamenti siano una vendetta per tali privilegi?

"Onestamente non credo".

Perché?

"Tale persona non aveva bisogno di fare carriera o accedere a questi benefit. Io penso che ci sia qualcosa di molto più profondo, interno a questa persona: quando si verificano i malori correva ad aiutarli. Era sempre il primo ad arrivare. È successo tante volte, almeno venti persone nel corso di questi anni. Anche al di fuori della centrale. Usava una sostanza che non uccide, è un narcolettico e provoca malori, ma non morte. Forse aveva bisogno di ribadire il suo ruolo, di avere una sicurezza".

In quale bevanda somministrava il medicinale?

"Soprattutto nel caffè, qualche volta anche nel cibo. Erano molti quelli che dicevano che aveva uno strano sapore. Ma poi non ci si fa molto caso, soprattutto quando si è di fretta".

Secondo lei perché tutto questo è emerso solo in autunno, dopo la denuncia dell’Azienda Usl, se le cose andavano avanti da anni?

"Perché dopo i colleghi finiti in Pronto soccorso e che hanno descritto i sintomi, tanti altri hanno iniziato a ragionare su quei malesseri che anche loro avuto avuto".

Lei è stato tra quelli ai quali è stato offerto il caffè?

Un attimo di riflessione.... e l’operatore decide di non rispondere in modo esplicito, ma lascia supporre che anche lui abbia sentito quello strano sapore.

QOSHE - Malori nella centrale del 118: "La tensione è ancora molto alta" - Monica Raschi
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Malori nella centrale del 118: "La tensione è ancora molto alta"

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15.01.2024

Bologna, 15 gennaio 2023 – Quei caffè offerti dal sapore così strano, quei malori dalla stessa sintomatologia avvertiti da oltre venti operatori della centrale del 118. C’è timore ma anche voglia di parlare tra gli operatori della centrale 118 Emilia Est, soprattutto dopo la notifica dell’avviso di garanzia all’operatore indagato, il sequestro del suo pc e i sigilli agli armadietti. E c’è chi ha deciso di farlo: si tratta di un operatore della centrale che ha chiesto l’anonimato a causa dell’alta tensione ancora presente tra i colleghi.

Come è la situazione in questo momento?

"Non c’è più la paura di nuovi malori, visto che la persona indagata è stata spostata in altra sede. Ma ci sono una........

© il Resto del Carlino


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