Macerata, 25 febbraio 2024 – Che le processionarie siano sempre esistite e che compiano, per nostra fortuna, un solo ciclo biologico l’anno è cosa nota. Meno noto è che non amino andare a passeggio per le mura o sui marciapiedi della città, ma cerchino il percorso più breve della tratta ‘nido su pino-sottosuolo’ per interrarsi e trasformarsi da bruchi pelosi e urticanti in falene vellutate dalla vita brevissima.

Ogni anno, in questo inverno primaverile, il viaggio migratorio di questi lepidotteri arriva prima e desta il parapiglia su web. Fra foto, allarmismi, segnalazioni, consigli più o meno artigianali sulla loro soppressione si crea, quindi, una certa turbolenza informativa. Tutto regolare, a parte il fatto che sarebbe opportuno, prima di ogni cosa, fare attenzione a dove si mettono piedi e si fanno mettere le zampe del proprio amico. Un proprietario attento, infatti, è fondamentale in questo periodo e può fare la differenza per il benessere del suo amico a 4 zampe e anche per la propria salute.

"L’ufficio Ambiente e tutela degli animali - scrive Laura Laviano, assessore comunale all’Ambiente in una nota social - ha già provveduto a rimuovere tanti nidi. In alcuni alberi, in cui sono troppo in alto e difficili da raggiungere, sono state posizionate delle reti che bloccano la discesa dei bruchi".

L’assessore Laviano ricorda anche che "i proprietari dei cani devono prestare attenzione ed evitane il contatto dei loro animali con le processionarie" e aggiunge che "non si può andare contro natura e soprattutto non si può pensare di eliminare tutte le processionarie, perché le falene contribuiscono a mantenere la biodiversità".

Fra chi invoca l’intervento dei Vigili del fuoco, chi dell’ufficio Igiene, chi consiglia un piccolo incendio ’fai da te’ e chi le vuole schiacciare, il Comune di Macerata ricorda che - nonostante ci sia stata l’abolizione del decreto ministeriale che imponeva l’obbligatorietà della lotta contro la processionaria (D.M. del 6 dicembre 2021) - con l’articolo 27 del Regolamento comunale per la tutela del benessere animale, mantiene la misura di contenimento. E ricorda che "ai proprietari di aree verdi e gli amministratori di condominio che abbiano in gestione aree verdi private dove insistono alberature appartenenti alla famiglia Pinaceae, è fatto obbligo di effettuare regolarmente, nel periodo invernale, l’ispezione degli alberi di propria pertinenza e, nel caso si evidenziasse la presenza di nidi di processionaria, di procedere alla rimozione e distruzione a proprie spese".

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Le ‘nemiche’ processionarie: "Rimossi tanti nidi, ma attenzione a dove i cani mettono le zampe”

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25.02.2024

Macerata, 25 febbraio 2024 – Che le processionarie siano sempre esistite e che compiano, per nostra fortuna, un solo ciclo biologico l’anno è cosa nota. Meno noto è che non amino andare a passeggio per le mura o sui marciapiedi della città, ma cerchino il percorso più breve della tratta ‘nido su pino-sottosuolo’ per interrarsi e trasformarsi da bruchi pelosi e urticanti in falene vellutate dalla vita brevissima.

Ogni anno, in questo inverno primaverile, il viaggio migratorio di questi lepidotteri arriva prima e desta il parapiglia su web. Fra foto, allarmismi, segnalazioni, consigli più o meno........

© il Resto del Carlino


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