Ancona, 13 gennaio 2024 – Regalo di Capodanno alla sanità, la giunta regionale taglia 148 milioni di euro alle aziende sanitarie territoriali (Ast) e alle due aziende ospedaliere (Torrette e Inrca): a rischio la piena operatività dei singoli centri e il blocco del sistema della salute nei territori.

Insomma, la quotidianità del sistema della salute marchigiano. A parte l’Inrca, al quale saranno tolti 2,8 milioni, Torrette e le cinque Ast vedranno dei tagli a due cifre.

Il provvedimento è stato assunto non come acconto nel quadro del bilancio di previsione approvato alla fine del 2023 da Palazzo Raffaello, ma come misura definitiva. In pratica, il previsionale parte (e arriverà) con il taglio ai conti delle singole aziende, sanitarie o ospedaliere che siano, a meno di una marcia indietro da parte della politica regionale. I soldi saranno congelati nel fondo Gsa (Gestione sanitaria accentrata), un centro istituito attraverso una legge regionale del 2012. Ancora non è chiara la ragione per cui la Regione abbia deciso di allocare queste risorse alla gestione separata, invece di assegnarle agli enti.

Ma i rischi sono evidenti.

Le aziende dovranno operare tagli drastici sui costi, abbassando il numero delle prestazioni, allungando le liste d’attesa, già a livelli drammatici, e innescando il fenomeno di rimbalzo, ossia la mobilità passiva dei marchigiani, che si serviranno sempre più della sanità fuori dalla regione, Emilia-Romagna in primis. I numeri scritti nero su bianco sulle delibere del bilancio parlano chiaro.

Ecco la lista dei tagli azienda per azienda, partendo dalle due ospedaliere. Come detto, l’Inrca, il cui bilancio di gestione è di circa 80 milioni di euro, ne perderà 2,8, mentre Torrette subirà un taglio di 19 milioni, il 13% del suo bilancio di gestione. Di seguito ecco le cinque Ast: Pesaro perderà 31 milioni di euro, Ancona 36, Macerata 27, Fermo 13 e Ascoli 19.

Se il provvedimento dovesse essere confermato, si tratterebbe di una botta durissima per la sanità pubblica delle Marche. I direttori delle aziende dovranno da subito fare i conti con i tagli, che incideranno non sulla quota fissa (il grosso di ogni bilancio aziendale, nel quale le risorse servono per pagare il personale, i farmaci, i fornitori, le utenze, insomma i costi fissi che non si possono rinviare), ma sulla parte corrente.

Detto in gergo strettamente tecnico, le aziende non potranno più ‘splafonare’ come accaduto negli anni, col rischio, altrimenti, di andare in disavanzo e di innescare una spirale irreversibile. Senza quei soldi sarà difficile rinnovare i contratti del personale precario (alla fine di gennaio c’è già una scadenza), dunque caleranno ulteriormente i posti letto, le sedute operatorie delle chirurgie; ai primari sarà detto di ridurre l’attività di un tot percentuale, con immediata ricaduta sull’utenza.

Per risparmiare le aziende dovranno tagliare sulla spesa, ogni singola voce, dalla carta per le fotocopie agli stent e alle protesi.

Le direzioni delle aziende ospedaliere e sanitarie sono rimaste spiazzate dal provvedimento, inatteso e mai applicato dalla sanità regionale in passato.

Gli incontri per chiedere chiarimenti, e l’eventuale marcia indietro da parte della Regione sulla misura considerata insostenibile, sono già scattati. Previsti aggiornamenti in corso d’opera.

QOSHE - Marche, mannaia sulla sanità. Scattano tagli per 148 milioni - Pierfrancesco Curzi
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Marche, mannaia sulla sanità. Scattano tagli per 148 milioni

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13.01.2024

Ancona, 13 gennaio 2024 – Regalo di Capodanno alla sanità, la giunta regionale taglia 148 milioni di euro alle aziende sanitarie territoriali (Ast) e alle due aziende ospedaliere (Torrette e Inrca): a rischio la piena operatività dei singoli centri e il blocco del sistema della salute nei territori.

Insomma, la quotidianità del sistema della salute marchigiano. A parte l’Inrca, al quale saranno tolti 2,8 milioni, Torrette e le cinque Ast vedranno dei tagli a due cifre.

Il provvedimento è stato assunto non come acconto nel quadro del bilancio di previsione approvato alla fine del 2023 da Palazzo Raffaello, ma come misura definitiva. In pratica, il previsionale parte (e arriverà) con il taglio ai conti delle singole aziende, sanitarie o ospedaliere che siano, a meno di una marcia indietro da parte della........

© il Resto del Carlino


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