Nel complesso scacchiere geopolitico mediorientale, Israele ha deciso di sferrare un contrattacco contro l'Iran, prendendo di mira la provincia di Isfahan. Questa decisione non è un evento isolato, ma l'ultimo atto di una lunga serie di tensioni e confronti diretti e indiretti tra i due Stati, che hanno radici profonde e molteplici sfaccettature.

Il recente attacco israeliano contro l'Iran segue una serie di eventi che hanno contribuito ad acuire le tensioni. Il 13 aprile 2024, l'Iran ha lanciato un attacco senza precedenti contro Israele, utilizzando centinaia di droni e missili. Questo attacco è stato interpretato come una risposta diretta all'azione di Israele del 1° aprile, quando aerei israeliani hanno colpito l'ambasciata iraniana a Damasco, causando la morte di alcuni alti esponenti delle Guardie della Rivoluzione iraniana.

Le motivazioni politiche dietro la decisione di Israele di contrattaccare sono molteplici e complesse. Innanzitutto, Israele percepisce il programma nucleare iraniano come una minaccia esistenziale. La possibilità che l'Iran sviluppi armi nucleari è vista come un rischio inaccettabile, tanto da giustificare azioni preventive. Inoltre, Israele è determinato a limitare l'influenza iraniana nella regione, in particolare in Siria, dove l'Iran sostiene il regime di Bashar al-Assad e fornisce supporto a gruppi come Hezbollah.

Dall'altra parte, l'Iran ha introdotto la dottrina della "nuova equazione", secondo la quale ogni attacco israeliano ai suoi interessi sarà immediatamente contrattaccato. Questa dottrina rappresenta un cambiamento significativo nella strategia difensiva iraniana e suggerisce una maggiore propensione a rispondere direttamente alle provocazioni israeliane.

La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per l'escalation del conflitto. Gli Stati Uniti, pur essendo alleati di Israele, hanno adottato una posizione cauta, sottolineando la necessità di evitare una guerra con l'Iran. Allo stesso tempo, la risposta iraniana all'attacco israeliano è stata condannata dall'Unione Europea, che ha invitato tutte le parti alla moderazione.

Dal punto di vista economico e di sicurezza, l'attacco diretto dell'Iran ha aumentato i rischi per Israele, con possibili ripercussioni sull'economia e sulla stabilità della regione. La guerra a Gaza, inoltre, ha amplificato le tensioni regionali e internazionali, mettendo in luce la complessità delle dinamiche in atto.

Il contrattacco israeliano contro l'Iran è dunque il risultato di una serie di calcoli politici e strategici che riflettono la profonda inimicizia e diffidenza tra i due Paesi. La situazione in Medio Oriente rimane estremamente volatile, con il rischio di ulteriori escalation che potrebbero avere conseguenze imprevedibili per la stabilità regionale e globale.

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Ecco perché Israele ha deciso di sferrare il contrattacco

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19.04.2024

Nel complesso scacchiere geopolitico mediorientale, Israele ha deciso di sferrare un contrattacco contro l'Iran, prendendo di mira la provincia di Isfahan. Questa decisione non è un evento isolato, ma l'ultimo atto di una lunga serie di tensioni e confronti diretti e indiretti tra i due Stati, che hanno radici profonde e molteplici sfaccettature.

Il recente attacco israeliano contro l'Iran segue una serie di eventi che hanno contribuito ad acuire le tensioni. Il 13 aprile 2024, l'Iran ha lanciato un attacco senza precedenti contro Israele, utilizzando centinaia di droni e missili. Questo attacco è stato interpretato come una risposta diretta all'azione di Israele del 1° aprile, quando........

© il Resto del Carlino


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