Nei suoi quasi nove anni di presidenza della Pallacanestro 2.015, per Giancarlo Nicosanti quella che si svolgerà sabato e domenica a Roma sarà una Final Four di Coppa Italia dal sapore speciale. Dopo quella di B vinta nel 2016, dopo quella raggiunta ma non giocata causa Covid nel 2020, e dopo l’eliminazione precoce ai quarti contro Udine in quella di Cervia del 2021, tutti si augurano che questa possa essere la volta buona per alzare un trofeo importante.

Presidente Nicosanti, cosa rappresenta questa Final Four, per lei, per il club e per la città di Forlì?

"Credo innanzitutto un grande motivo d’orgoglio. Ricordiamo che con questo formato hanno avuto l’accesso per Roma solo le prime due squadre di ogni girone e credo le migliori finora: Cantù, Trapani, Fortitudo e Forlì, a cui nessuno ha regalato nulla. Ora dobbiamo andare a Roma e goderci questi giorni, assaporare il piacere di esser parte di una manifestazione così importante e divertirci, possibilmente fino a domenica".

Parlerà alla squadra? Cosa dirà ai giocatori prima di scendere in campo?

"Di giocarsela a viso aperto sapendo di essere trascinati da una tifoseria calda e appassionata e che avranno la possibilità di regalare a una città dove il basket ha storia e tradizione una vittoria che sarebbe unica. In una piazza che purtroppo di affermazioni di rilievo ne ha ottenute ben poche".

Quali sono i suoi ricordi legati alla Coppa Italia, da appassionato e poi da dirigente?

"Beh, ricordo bene gli anni in cui al Palafiera c’era la Final Four di A1: nove edizioni, spettacoli indimenticabili, partite memorabili fra grandi club con un impianto sempre strapieno. Se chiudo gli occhi ho ancora di fronte a me la clamorosa schiacciata a una mano che fece Manu Ginobili nella finale del 2002 fra Virtus Bologna e Siena".

Non era ancora presidente, ma c’è un’altra edizione da ricordare, decisamente beneaugurante...

"Non posso dimenticare la nostra vittoria del 2016 a Rimini, quando eravamo ancora in B, nella prima stagione della nostra storia. Fu il preludio alla vittoria del campionato, e non dico altro...".

Cantù, l’avversaria della semifinale, è molto forte ma Forlì non è da meno.

"La partita secca tende ad azzerare i pronostici. Cantù è una squadra fortissima che si è permessa il lusso di aggiungere un giocatore come Moraschini e con una società molto solida. Noi la rispettiamo, ma non la temiamo e ce la vogliamo giocare a viso aperto portando a casa la vittoria".

Che ripercussioni potrebbe avere sul prosieguo della stagione un risultato positivo o uno negativo?

"Un risultato negativo non mi preoccuperebbe affatto perché verrebbe dimenticato nel giro di poco e poi nulla potrebbe cancellare quanto di molto buono abbiamo fatto finora. In caso di risultato positivo invece... sarà banale, ma è molto vero: vincere aiuta a vincere. Un successo darebbe maggior consapevolezza e fiducia a una squadra che è formata da ragazzi che ad alto livello hanno poca esperienza, vedi Radonjic, Zampini e Zilli, mentre Pollone e Valentini se la sono costruita un po’ nella scorsa stagione con noi".

Dopo la Coppa Italia mancheranno cinque giornate alla fine della fase a orologio. Chi vorrebbe o non vorrebbe nei playoff?

"Non ho mai fatto calcoli e non comincerò a farne ora, al contrario invece di quello che in passato hanno fatto altri club. Dico solo che l’importante sarà arrivare ai playoff tutti in salute, mentalmente e fisicamente. Se sarà così ce la giocheremo con tutti lottando partita dopo partita".

Uno che non sta bene sembra essere purtroppo Zilli.

"Zilli da mesi gioca sul dolore e la sua è una situazione non facile. Abbiamo provato e stiamo continuando a provare di tutto ma non con i risultati sperati. Peccato perché Giacomo ha dimostrato sempre grande professionalità e disponibilità cercando di dare sempre il massimo e per questo lo dobbiamo ringraziare".

La società però, proprio alla luce di questa situazione, vuole inserire un lungo. A che punto è la situazione?

"È molto difficile. Noi siamo attenti, ci guardiamo attorno, parliamo con club e procuratori ogni giorno, però al momento né da squadre di A1 ancora in lotta per i loro obiettivi, né da squadre di A2 si libera nulla. Un fatto è certo: se ci sarà un’opportunità saremo pronti a intervenire".

Presidente, è contento del pubblico del Palafiera come numeri e partecipazione?

"Sono contento dei nostri tifosi, però permettetemi di aggiungere che spero nei playoff di avere 4000 persone di media. Dopo due anni di Covid siamo riusciti a farli tornare a palazzo, ora ci vuole un ultimo sforzo".

Questione Martino, il cui contratto scade il 30 giugno: si andrà avanti con lui o si cambierà strada?

"Premesso che siamo concentrati sulla Coppa e sul finale di stagione, mi auguro il prima possibile di potermi sedere con lui attorno a un tavolo per prolungare il nostro accordo".

Cosa la rende o cosa l’ha resa più orgoglioso in questi anni di presidenza?

"Il processo di crescita della società, anche se speravo fosse un po’ più veloce, la fama di club serio e con i conti in ordine che ci siamo fatti e l’aiuto non solo dei tifosi ma anche dei nostri sponsor e dei soci della Fondazione che sono stati, sono e saranno fondamentali in questo cammino".

Qual è il suo obiettivo oggi?

"Andare il più avanti possibile nei playoff".

E il suo sogno?

"Ripetere quanto accaduto nel 2016".

QOSHE - Nicosanti: "Sogniamo la coppa. Nel 2016 portò bene per i playoff" - Stefano Benzoni
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Nicosanti: "Sogniamo la coppa. Nel 2016 portò bene per i playoff"

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13.03.2024

Nei suoi quasi nove anni di presidenza della Pallacanestro 2.015, per Giancarlo Nicosanti quella che si svolgerà sabato e domenica a Roma sarà una Final Four di Coppa Italia dal sapore speciale. Dopo quella di B vinta nel 2016, dopo quella raggiunta ma non giocata causa Covid nel 2020, e dopo l’eliminazione precoce ai quarti contro Udine in quella di Cervia del 2021, tutti si augurano che questa possa essere la volta buona per alzare un trofeo importante.

Presidente Nicosanti, cosa rappresenta questa Final Four, per lei, per il club e per la città di Forlì?

"Credo innanzitutto un grande motivo d’orgoglio. Ricordiamo che con questo formato hanno avuto l’accesso per Roma solo le prime due squadre di ogni girone e credo le migliori finora: Cantù, Trapani, Fortitudo e Forlì, a cui nessuno ha regalato nulla. Ora dobbiamo andare a Roma e goderci questi giorni, assaporare il piacere di esser parte di una manifestazione così importante e divertirci, possibilmente fino a domenica".

Parlerà alla squadra? Cosa dirà ai giocatori prima di scendere in campo?

"Di giocarsela a viso aperto sapendo di essere trascinati da una tifoseria calda e appassionata e che avranno la possibilità di regalare a una città dove il basket ha storia e tradizione una vittoria che sarebbe unica. In una piazza che purtroppo di affermazioni di rilievo ne ha ottenute ben........

© il Resto del Carlino


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