Superati i malanni fisici (a proposito: auguri!) la nostra Presidente del Consiglio rientra in campo dopo giorni di forzata assenza e di comprensibili vacanze. E siamo sicuri che domani ella saprà affrontare da par suo i giornalisti che la attendono per la tradizionale conferenza stampa. In attesa di sentire le risposte alle domande che i giornalisti faranno (noi intanto ci siamo avvantaggiati proponendone alcune in questo numero), aggiungo da parte mia un consiglio.
Cara Presidente, è l’ora di farla finita con il vittimismo. Il tuo problema non sono i poteri forti di questo Paese: magari ci fossero dei poteri forti in grado di bilanciare una politica debole e inconcludente.
Il primo problema, cara Giorgia, sono i collaboratori che hai scelto e che continui a difendere, contro tutto e contro tutti.

Ma come puoi consentire a questo Paese di essere governato da Lollo, il cognato-che-ferma-i-treni, da Giovanni Donzelli detto Minnie, da Andrea Delmastro che organizza i veglioni di capodanno dove ci si spara addosso colpi di rivoltella anziché i soliti banalissimi petardi, da Adolfo Urso detto Urss che fa la guerra alle multinazionali ed è convinto di aver sconfitto l’inflazione. Quando finalmente si sveglierà tutto sudato gli diranno: tranquillo Adolfo è solo un brutto sogno, almeno tu non hai sparato a nessuno. Almeno tu.
La classe dirigente di Giorgia Meloni è imbarazzante. Impressionante. Impresentabile. Ci sono delle scelte di merito a spiegarlo meglio di qualsiasi altra riflessione. Piccole cifre che però rappresentano simboli. Quest’anno tolgono il finanziamento di un milione al centro di ricerca voluto da Rita Levi Montalcini per darne due allo staff del Cognato in Capo. Fare la segretaria di Lollobrigida, insomma, è più incentivato di studiare il cervello come faceva il premio Nobel della Medicina. A meno che non si voglia studiare il cervello nella segreteria di Lollobrigida ma l’impresa sarebbe stata ardua persino per la Montalcini. Lo scorso anno hanno azzerato i soldi della card culturale per i diciottenni per dare respiro finanziario alle società di serie A impiccate dai debiti dei loro presidenti irresponsabili: chissenefrega se un diciottenne legge meno o ascolta meno musica, l’importante era far contenti Lotito e compagnia cantante.

Cara Giorgia, ecco il consiglio: mandali a casa, prima della conferenza stampa. Caccia chi ti fa fare queste figuracce. Rimanda Lollo a occuparsi del partito così lo ricongiungi con tua sorella e liberi l’agricoltura italiana da questo problema. Regala a Delmastro due biglietti per il poligono, così si esercita con i suoi amici e lascia il Ministero della Giustizia.
Spiega a Donzelli di giocare al telefono senza filo vestito da Minni a Disneyland e non in Parlamento.
E gli italiani ti giudicheranno per quello che davvero vali. E non per gli incapaci che ti sei messa accanto.

Domani ci sarà la conferenza stampa della premier e il primo quesito sarà di Claudia Fusani, firma de Il Riformista. Ecco cosa vorrebbe chiedere a Meloni la nostra redazione.

Matteo Renzi

Matteo Renzi (Firenze, 11 gennaio 1975) è un politico italiano e senatore della Repubblica. Ex presidente del Consiglio più giovane della storia italiana (2014-2016), è stato alla guida della Provincia di Firenze dal 2004 al 2009, sindaco di Firenze dal 2009 al 2014. Dal 3 maggio 2023 è direttore editoriale de Il Riformista

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Dieci domande e un consiglio alla Premier: mandali a casa. L’editoriale di Matteo Renzi

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03.01.2024

Superati i malanni fisici (a proposito: auguri!) la nostra Presidente del Consiglio rientra in campo dopo giorni di forzata assenza e di comprensibili vacanze. E siamo sicuri che domani ella saprà affrontare da par suo i giornalisti che la attendono per la tradizionale conferenza stampa. In attesa di sentire le risposte alle domande che i giornalisti faranno (noi intanto ci siamo avvantaggiati proponendone alcune in questo numero), aggiungo da parte mia un consiglio.
Cara Presidente, è l’ora di farla finita con il vittimismo. Il tuo problema non sono i poteri forti di questo Paese: magari ci fossero dei poteri forti in grado di bilanciare una politica debole e inconcludente.
Il primo problema, cara Giorgia, sono i collaboratori che hai scelto e che continui a difendere, contro tutto e contro tutti.

Ma come puoi consentire a questo Paese di essere........

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