Ieri in Aula abbiamo assistito a uno spettacolo ravvicinato del terzo tipo: la grillinizzazione del PD. Non un bello spettacolo, a dirla tutta. Riavvolgiamo il nastro. Si discute di riforma della giustizia, il Ddl Nordio. Purtroppo non ci sono dentro le idee di Nordio sulla separazione delle carriere o sulle responsabilità dei PM che sbagliano: ci sono solo abuso d’ufficio, traffico d’influenze e poco altro. Il poco è sempre meglio del nulla. E noi votiamo a favore delle modifiche richieste per anni dai sindaci del Partito Democratico e dal mondo dell’avvocatura. Del resto lo avevamo messo nel programma elettorale con Enrico Costa e noi non cambiamo idea rispetto al programma elettorale, nemmeno sull’elezione diretta del Premier, figuriamoci sull’abuso d’ufficio.

Sono in Aula a fare il mio dovere di Senatore quando interviene il grillino Scarpinato, già grande protagonista di alcuni processi flop a Palermo, e subito dopo il PD si accoda con il sussiegoso Bazoli che dice:“Siamo d’accordo con Scarpinato”. Lo dice una volta, due volte, tre volte. Poi capisco che è una litania. Scarpinato riciancica il travagliato verbo del Fatto Quotidiano e Bazoli lo segue senza troppa fantasia. Decido di intervenire. Chiedo la parola e spiego che di tutti i procedimenti farsa che mi hanno aperto contro l’unica cosa che non mi hanno mai contestato è l’abuso d’ufficio o il traffico di influenza. Dunque sono libero di parlare senza che nessuno la butti sul personale. La Russa pensa di interrompermi scherzando: “Per adesso, c’è sempre tempo”.

Gli ribatto con un sorriso che fossi in lui penserei ciascuno ai propri problemi: unicuique suum dicevano i latini. Insomma: La Russa fa lo spiritoso ma non so se gli conviene. E poi mi meraviglio del Partito Democratico che un tempo era garantista. Persino Bazoli ai tempi della mia segreteria, era garantista: è diventato per Scarpinato adesso, ma quando si distribuivano i posti di capolista alle Politiche 2018 lui era un fervente renziano. Per l’abolizione dell’abuso d’ufficio si sono espressi il Presidente dell’ANCI Antonio Decaro, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il Presidente di ALIA autonomie Matteo Ricci e tantissimi sindaci a cominciare da chi ne ha pagato le conseguenze come Giuseppe Falcomatà e centinaia di amministratori di tutto il PD.

Contro l’abolizione si sono schierati invece Scarpinato e Travaglio. Dovendo scegliere tra i propri amministratori e Il Fatto Quotidiano il nuovo gruppo dirigente del PD sceglie Travaglio e manda al mare i propri sindaci. Questo non è più il PD garantista e riformista, questa è la sesta stelle del grillismo. E devo dire che alla fine non mi dispiace più di tanto. Perché almeno le cose sono chiare. Se volete l’ideologismo giustizialista potete scegliere tra Schlein e Conte. Se volete la destra potete scegliere tra Meloni e Salvini, che si sono aspirati quel che resta(va) di Forza Italia. Se volete il garantismo rimaniamo solo noi.

Matteo Renzi

Matteo Renzi (Firenze, 11 gennaio 1975) è un politico italiano e senatore della Repubblica. Ex presidente del Consiglio più giovane della storia italiana (2014-2016), è stato alla guida della Provincia di Firenze dal 2004 al 2009, sindaco di Firenze dal 2009 al 2014. Dal 3 maggio 2023 è direttore editoriale de Il Riformista

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Il nuovo Pd di Scarpinato e Travaglio, l’editoriale di Matteo Renzi

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08.02.2024

Ieri in Aula abbiamo assistito a uno spettacolo ravvicinato del terzo tipo: la grillinizzazione del PD. Non un bello spettacolo, a dirla tutta. Riavvolgiamo il nastro. Si discute di riforma della giustizia, il Ddl Nordio. Purtroppo non ci sono dentro le idee di Nordio sulla separazione delle carriere o sulle responsabilità dei PM che sbagliano: ci sono solo abuso d’ufficio, traffico d’influenze e poco altro. Il poco è sempre meglio del nulla. E noi votiamo a favore delle modifiche richieste per anni dai sindaci del Partito Democratico e dal mondo dell’avvocatura. Del resto lo avevamo messo nel programma elettorale con Enrico Costa e noi non cambiamo idea rispetto al programma elettorale, nemmeno sull’elezione diretta del Premier, figuriamoci sull’abuso d’ufficio.

Sono in Aula a fare il mio dovere di Senatore quando........

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