La settimana appena trascorsa è stata segnata dal bilaterale di San Francisco. Biden e Xi che tornano a incontrarsi di persona, e lo fanno in una delle città simbolo degli Stati Uniti e della competizione/confronto tra i due giganti del mondo, sono di gran lunga la notizia più importante di questi giorni. Il mondo di oggi è drammaticamente frammentato: dall’Ucraina alla striscia di Gaza, dai Balcani all’Armenia fino all’Africa subsahariana troppi sono i teatri di guerra o di crisi.

La credibilità dei vertici delle Nazioni Unite, a cominciare purtroppo dal Segretario Generale, sta toccando livelli di inutilità mai visti prima. E dire che per il portoghese Guterres non era una impresa facile riuscire a fare peggio dei predecessori. Davanti a questo quadro internazionale sarebbe bello sottolineare un ruolo positivo dell’Italia. Ma sui grandi temi internazionali la classe politica del nostro Paese semplicemente non c’è.

Mentre a San Francisco Biden e Xi discutevano del mondo, da Taiwan alla Palestina, in Italia i leader del Governo sembrano interessati a scegliersi l’avversario migliore più che a risolvere i problemi degli italiani. Meloni vuole la Schlein perché ha bisogno della Schlein, Salvini vuole Landini perché ha bisogno di Landini. E lavorano su questo, non sulla manovra. Non sul posizionamento geopolitico. Non sul rilancio economico. No, loro vogliono solo scegliersi il partner ideale, come se la politica italiana si riducesse a una vecchia puntata de “Il gioco delle coppie”. Giorgia Meloni ha rimbrottato Elly Schlein perché la segretaria del Partito Democratico ha scelto di non andare ad Atreju.

Ora lungi da me l’idea di difendere la Schlein la cui inconsistenza politica mi sembra solare. Ma se Elly non vuole andare ad Atreju, perché Giorgia si lamenta? Ma potrà andare dove vuole o la nostra Premier deve fare l’offesa persino se qualcuno non va alla sua festa? La Meloni in questi giorni manda in Parlamento una Legge di Bilancio insignificante, insipida, inutile. Ecco, parliamo di questo, Giorgia. Non dell’agenda della Schlein. Presenziare ad Atreju non è una necessità, buttare giù le tasse sì. Ci aspetta una brutta recessione: agli italiani interessa il carrello della spesa, non il programma di un evento finanziato grazie alla generosità di Silvio Berlusconi e non solo di Silvio Berlusconi. Salvini e Landini hanno dato vita a una manfrina banale sullo sciopero. Il bello è che Salvini otto anni fa chiedeva ai sindacati di “bloccare l’Italia per mandare a casa il Governo”.

Adesso che è al Governo lui, precetta per aumentare i consensi e ritagliarsi un ruolo politico nella propria coalizione: attività speculare a quella di Landini che sempre più è la guida culturale del campo largo di Pd e Cinque Stelle. Meloni e Salvini fanno rima baciata con Schlein e Landini. Con questo gioco delle coppie la destra dorme sonni beati. Ma per il ceto medio italiano i prossimi mesi saranno un incubo. Stai a vedere che la doppia coppia… scoppia prima del previsto.

Matteo Renzi

Matteo Renzi (Firenze, 11 gennaio 1975) è un politico italiano e senatore della Repubblica. Ex presidente del Consiglio più giovane della storia italiana (2014-2016), è stato alla guida della Provincia di Firenze dal 2004 al 2009, sindaco di Firenze dal 2009 al 2014. Dal 3 maggio 2023 è direttore editoriale de Il Riformista

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La doppia coppia: Meloni e Salvini rima baciata con Schlein e Landini | L’editoriale di Matteo Renzi

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18.11.2023

La settimana appena trascorsa è stata segnata dal bilaterale di San Francisco. Biden e Xi che tornano a incontrarsi di persona, e lo fanno in una delle città simbolo degli Stati Uniti e della competizione/confronto tra i due giganti del mondo, sono di gran lunga la notizia più importante di questi giorni. Il mondo di oggi è drammaticamente frammentato: dall’Ucraina alla striscia di Gaza, dai Balcani all’Armenia fino all’Africa subsahariana troppi sono i teatri di guerra o di crisi.

La credibilità dei vertici delle Nazioni Unite, a cominciare purtroppo dal Segretario Generale, sta toccando livelli di inutilità mai visti prima. E dire che per il portoghese Guterres non era una impresa facile riuscire a fare peggio dei predecessori. Davanti a questo quadro internazionale sarebbe bello sottolineare un ruolo positivo........

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