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LIVORNO. In questi casi si definisce “un brodino”. Stavolta è proprio perfetto: brodino in ogni senso. Un po’ insipido, ma almeno caldo. La domanda di Natale viene naturale mentre butti giù il brodino: basterà questa vittoria a Favarin per salvare la sua panchina? I dubbi sono tanti. Se la speranza era di vedere “un altro Livorno”, beh, niente da fare. L’1-0 striminzito contro un’Orvietana in crisi (2 punti nelle ultime 5) e davvero modesta, non può riempire né gli occhi né la pancia. L’unica cosa buona è che abbiamo recuperato due punti dalla vetta e siamo tornati a meno 4 dalla Pianese.

Senza qualità

Il problema è che partite come queste, il Livorno, le deve vincere d’autorità se vuole vincere il campionato. Non è che chiediamo il gioco del Real Madrid, qui siamo in serie D e nessuno lo dimentica. Ma un briciolo in più di qualità ce l’abbiamo rispetto alle altre, eppure non si vede. Anche ieri siamo arrivati nel recupero con questo vantaggio minimo, con loro in 10, col terrore che magari ti arrivi un pallone in area e ti sfugga anche questo risultato. Oggi la sensazione è che il destino del Livorno in campo sia troppo legato agli episodi, al tiro che prendi o che fai: col Trestina loro hanno fatto un tiro e hanno vinto, stavolta noi abbiamo fatto un tiro e mezzo e abbiamo vinto. Non vedi insomma una squadra padrona della situazione. Mai.

Colore grigio

L’organico, a nostro parere, dovrà essere migliorato. Ma c’è del buon materiale. E si è visto nelle prime giornate, quando il Livorno giocava e divertiva: certo, a volte rischiava anche, ma era una squadra viva, colorata, brillante, spericolata. Oggi ci siamo ingrigiti.

Ieri due tiri nello specchio della porta nel primo tempo, zero nel secondo tempo. A memoria ricordiamo due belle azioni. E poi? Possesso palla ma sterile, zero pericolosità negli ultimi 20 metri, neanche un pallone giocabile per gli attaccanti.

Inutile girarci attorno: giocando come ieri, è quasi impossibile vincere il campionato. E meno male che là davanti la Pianese ha tolto il turbo: nonostante 5 pareggi nelle ultime 5 partite, ha comunque sempre 4 punti più di noi. Proprio perché il Livorno gioca sugli episodi: a volte è andata bene, altre volte è andata male. Quasi mai abbiamo dominato.

Cesarini-gol

Il primo tempo è stato da 6 in pagella, il Livorno ha fatto possesso palla senza soffrire mai dietro, ma non ha quasi mai trovato la giocata per pungere davanti. Ci ha provato prima Giordani di testa e poi al 21’ è arrivato il gol: una mezza mano l’ha data il centrale dell’Orvietana, ma è stato bravo Cesarini a fiondarsi sul pallone e sparare un siluro che ha sfondato la rete.

A questo punto la partita poteva mettersi in discesa. Va detto che l’Orvietana ha smesso di perdere tempo, ma non ha smesso di pensare quasi solo a chiudere gli spazi. E il Livorno è rimasto dentro il labirinto. Nel secondo tempo inutili anche i cambi, non abbiamo mai tirato in porta. E il fischio finale è stata quasi una liberazione.




QOSHE - Livorno, tre punti senza gioco - Alessandro Bernini
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Livorno, tre punti senza gioco

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21.12.2023

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LIVORNO. In questi casi si definisce “un brodino”. Stavolta è proprio perfetto: brodino in ogni senso. Un po’ insipido, ma almeno caldo. La domanda di Natale viene naturale mentre butti giù il brodino: basterà questa vittoria a Favarin per salvare la sua panchina? I dubbi sono tanti. Se la speranza era di vedere “un altro Livorno”, beh, niente da fare. L’1-0 striminzito contro un’Orvietana in crisi (2 punti nelle ultime 5) e davvero modesta, non può riempire né gli occhi né la pancia. L’unica cosa buona è che abbiamo recuperato due punti dalla vetta e siamo tornati a meno 4 dalla Pianese.

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Il problema è che partite come queste, il Livorno, le deve vincere d’autorità se vuole vincere il........

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