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LIVORNO. «È stato un bellissimo spettacolo, lo spot migliore per la pallacanestro».
Federico Barsotti, coach degli Herons Montecatini, commenta così la finale del PalaTiziano di Roma in cui i rossoblù hanno avuto la meglio della Libertas di coach Marco Andreazza soltanto negli ultimi minuti. E con lui proviamo anche a decifrare l’ultima parte di un campionato a dir poco avvincente che da domenica ripartirà con un turno molto insidioso per tutte e tre le big. «La partita di Roma fa storia a parte – prosegue il tecnico termale -. Avevamo giocato entrambe il giorno prima, loro con un impegno più agevole, noi con qualche ora in più di recupero. In ogni caso la semifinale lascia tante scorie mentali e fisiche. E’ stata una sfida tra due squadre forti, con chiari punti di riferimento e stili di gioco diversi. L’hanno decisa le giocate dei singoli».
I canestri di Chiera e Dell’Uomo
«Esatto. Due canestri di talento. La Libertas ha avuto tiri aperti che ha sbagliato, ma la partita è stata giocata sul filo dell’equilibrio. In questi casi secondo me è inutile pensare di scavare troppo a fondo andando a cercare chissà quali motivi. Sono giocate individuali che a volte possono premiare uno a volte l’altro».
Entrambe le squadre avevate un’assenza pesante a testa.
«Vero. Lucarelli è un giocatore fortissimo, con caratteristiche uniche nel roster libertassino e quindi difficili da sostituire. Allo stesso modo noi ci auguriamo di avere a disposizione al più presto Carpanzano, uno dei cervelli del nostro team. Per me le assenze si sono equivalse».
Tutte e due avete aggiunto anche un giocatore in corsa: voi Radunic e gli amaranto Terenzi. Al di là delle caratteristiche diverse dei due, quanto tempo ci vuole per trovare un nuovo assetto?
«Quando abbiamo inserito Matej abbiamo avuto un contraccolpo prima positivo poi negativo. All’inizio abbiamo vinto in scioltezza, tutto sembrava anche troppo facile. Dopo invece sono arrivare delle difficoltà che ci aspettavamo, insieme a un calo di forma generale. Sono meccanismi da cambiare, ma a Roma ho visto una squadra cresciuta. In difesa siamo stati top».
Cresciuta è anche la PL, adesso in testa.
«Assolutamente. Sono una squadra ben allenata che con l’inserimento di Loschi ha avuto un aumento di consapevolezza e maturità molto evidente. Qualcuno pensava fosse un rischio aggiungere un giocatore in una squadra che già andava bene, ma da quando c’è lui, a parte i pochi minuti nel derby, non hanno mai perso. Stanno dimostrando di essere il gruppo più solido. Giocano bene e hanno messo insieme una striscia di vittorie di valore assoluto».
Chi è la favorita nel girone A?
«Dico la PL per la classifica. Arrivano lanciati e partono in vantaggio e poi quando fai una serie di vittorie del genere (Herons lo scorso anno ne vinse 13 in fila, ndr) hai una forza e una convinzione che fanno la differenza. I tre roster si equivalgono, ma dico i biancoblù per questa serie di fattori».
Adesso un turno ostico: voi col derby, Libertas ospita Avellino e PL a Piombino.
«Tutte le partite in questo campionato sono insidiose, questa volta più che mai. Noi per ovvi motivi è una supersfida, ma anche Avellino e Piombino si giocano punti pesantissimi per i playoff».
Quanto peso avranno gli scontri diretti?
«Gli scivoloni ci sono stati e bisogna essere bravi a evitarli. Gli scontri diretti saranno decisivi. Noi già domenica prossima contro la Libertas se non facciamo il blitz diventa dura pensare ai primi due posti».
Più difficile con la Libertas al PalaMacchia o la PL al Forum?
«In egual modo. Sono due squadre fortissime e affrontarle nella parte finale sarà una bella preparazione per i playoff».
Cosa ha pensato quando ha visto che con la Caffè Toscano giocherete al Modigliani?
«Sinceramente? Questa settimana ho avuto tante altre cose a cui pensare. E’ un impianto immenso. Ci sarà una cornice di pubblico incredibile. Avrei preferito giocarla al PalaTerme ma due in casa non si può (ride, ndr)».
In finale a Roma due squadre del girone A, è superiore al B?
«Le primissime per me sono sullo stesso livello. Dalla 10° alla 18° vedo più forte il nostro girone, ma in zona playoff di là ci sono tante squadre di spessore. Penso a Jesi, Mestre, Faenza, San Vendemiano, gente che può vincere».
Ai playoff sarà un altro campionato
«Esatto. Dipende come ci arrivi, gli infortuni, gli incroci, la condizione fisica. Dall’ultima di campionato alla eventuale gara 5 passano 52 giorni, in pratica il tempo di 10 giornate di campionato. Pensate voi quante cose possono cambiare. Ruvo al completo per me è la favorita, ma al completo non c’è mai stata e questo è un dato di fatto. La PL se dovesse arrivare prima avrà un fattore campo unico».

QOSHE - «Che spettacolo con la Libertas ma per il campionato dico Pielle» - Alessandro Lazzerini
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«Che spettacolo con la Libertas ma per il campionato dico Pielle»

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21.03.2024

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LIVORNO. «È stato un bellissimo spettacolo, lo spot migliore per la pallacanestro».
Federico Barsotti, coach degli Herons Montecatini, commenta così la finale del PalaTiziano di Roma in cui i rossoblù hanno avuto la meglio della Libertas di coach Marco Andreazza soltanto negli ultimi minuti. E con lui proviamo anche a decifrare l’ultima parte di un campionato a dir poco avvincente che da domenica ripartirà con un turno molto insidioso per tutte e tre le big. «La partita di Roma fa storia a parte – prosegue il tecnico termale -. Avevamo giocato entrambe il giorno prima, loro con un impegno più agevole, noi con qualche ora in più di recupero. In ogni caso la semifinale lascia tante scorie mentali e fisiche. E’ stata una sfida tra due squadre forti, con chiari punti di riferimento e stili di gioco diversi. L’hanno decisa le giocate dei singoli».
I canestri di Chiera e Dell’Uomo
«Esatto. Due canestri di talento. La Libertas ha avuto tiri aperti che ha sbagliato, ma la partita è stata giocata sul filo dell’equilibrio. In questi casi secondo me è inutile pensare di scavare troppo a fondo andando a cercare chissà quali motivi. Sono giocate individuali che a........

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