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LIVORNO. Gioca, non gioca. Gioca, non gioca. Nel parcheggio fuori dal PalaFitlLie, prima della partita di Desio, i tifosi della PL arrivati in Lombardia sfogliavano la margherita cercando di capire se Matteo Laganà, out contro Caserta e Cassino, sarebbe potuto essere della partita oppure no. In campo il numero 99 ci è andato eccome. Le giocate decisive della sfida vinta dai livornesi sono state le sue. Sul 70-71, con Desio tornata avanti con due triple di Tornari a inizio quarto periodo, è andato a rimbalzo offensivo, ha approfittato dell’errore di Maspero e ha messo il sorpasso. Da lì la Caffè Toscano non si è più fermata. Merito anche della difesa e delle triple del calabrese che per lanciare i biancoblù sul 71-80 ha tirato da nove metri: canestro e bolgia della Sud in versione mobile. «Avrei dovuto giocare solo pochi minuti per allungare le rotazioni – ci confida Laganà-. Avevo fatto mezzo allenamento il sabato e poco altro. Sono stati dieci giorni difficili perché stare lontano dal campo non è mai bello, figuriamoci stare a riposo assoluto. Nella mia prestazione c’era tutta la voglia di giocare, tutta la rabbia per essere dovuto rimanere ai box».

Ne aveva parlato al coach?

«Sì. Già la mattina a Cardani avevo detto che avrei voluto giocare a tutti i costi anche se non ero al meglio».

Una PL che nella ripresa ha cambiato marcia, soprattutto in difesa.

«I primi due quarti non abbiamo difeso come sappiamo fare. Negli spogliatoi ci siamo parlati, sapevamo che per vincere serviva difendere alla grande e così abbiamo fatto. L’attacco ha sempre girato, ma nei secondi 20’ avevamo un’altra energia in difesa. Era la terza partita in una settimana, la seconda trasferta in quattro giorni, si è vista anche un po’ di stanchezza. Ma concedere 24 punti in 20 minuti è un segnale importante».

Otto vittorie in fila, un momento fantastico per voi.

«Siamo l’unica squadra in due gironi ad avere 40 punti. Questo deve darci la consapevolezza di essere forti e di dover continuare su questa strada. Il segreto di questo gruppo è il lavoro in palestra, il modo in cui ogni giorno tutti cercano di migliorarsi».

Il primo posto in classifica che sensazioni vi dà?

«Fa piacere, è ovvio. Ci ripaga del lavoro fatto fin qui, ma la posizione in classifica non conta adesso. É presto per fare ragionamenti che possano andare oltre all’idea di pensare partita per partita. Questo dobbiamo fare, con umiltà e dedizione».

Adesso al PalaMacchia arriva Legnano, squadra in forma e che a inizio campionato tanti mettevano tre le big.

«Vengono da quattro vittorie di fila, segno che hanno trovato una quadratura. É un impegno difficile, loro verranno al PalaMacchia con la voglia di fare la partita della vita e noi dovremo essere bravi a rispondere presente. Sarà fondamentale approcciare la gara al meglio e poi giocare il nostro basket come sappiamo fare».

Si preannuncia veramente un PalaMacchia gremito. Anche a Desio c’erano 200 tifosi, una spinta clamorosa.

«Rischio di essere banale, ma la PL è una famiglia. Società, squadra, tifosi siamo una cosa unica. Ogni volta penso di essermi abituato, ma quando entro in campo e li vedo sui gradoni che cantano a squarciagola per me è un’emozione. Giochiamo sempre in casa, abbiamo un pubblico che in Italia è davvero difficile da paragonare. In panchina, durante il riscaldamento, canticchio i cori insieme a loro».

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QOSHE - «Squadra, giocatori e tifoseria Vi racconto la famiglia della PL» - Alessandro Lazzerini
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«Squadra, giocatori e tifoseria Vi racconto la famiglia della PL»

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20.02.2024

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LIVORNO. Gioca, non gioca. Gioca, non gioca. Nel parcheggio fuori dal PalaFitlLie, prima della partita di Desio, i tifosi della PL arrivati in Lombardia sfogliavano la margherita cercando di capire se Matteo Laganà, out contro Caserta e Cassino, sarebbe potuto essere della partita oppure no. In campo il numero 99 ci è andato eccome. Le giocate decisive della sfida vinta dai livornesi sono state le sue. Sul 70-71, con Desio tornata avanti con due triple di Tornari a inizio quarto periodo, è andato a rimbalzo offensivo, ha approfittato dell’errore di Maspero e ha messo il sorpasso. Da lì la Caffè Toscano non si è più fermata. Merito anche della difesa e delle triple del calabrese che per lanciare i biancoblù sul 71-80 ha tirato da nove metri: canestro e bolgia della Sud in versione mobile. «Avrei dovuto giocare solo pochi minuti per allungare le........

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