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Livorno «Ci siamo sentiti impotenti. Urlavamo dalle finestre sperando che smettessero, ma non potevamo certo scendere in strada. In tanti anni che abitiamo qui, una cosa del genere non era mai successa». A parlare è Marco Cecchini, uno degli abitanti di via Orlando, proprio davanti al Magnozzi, che domenica scorsa ha assistito dalla finestra agli scontri fra gli ultrà della Massese e quelli del Livorno al termine della gara di Eccellenza fra Pro Livorno Sorgenti e Massese.

Cecchini è stato tra i più sfortunati del vicinato perché la sua Dacia Duster ha riportato un’ammaccatura non indifferente all’altezza della ruota anteriore destra. «Sono stati attimi da Far west. Spranghe, bandiere, mattoni, bottiglie di vetro, è volato di tutto. Per quello che è successo negli scontri, a livello di danni materiali poteva andare anche molto peggio. Domani (oggi, ndr) mi recherò in questura per capire quelli che possano essere i passi da fare. Il danno alla macchina è evidente, dovrò portarla dal carrozziere». Difficile prevedere un caos del genere, anche se da parte degli abitanti ci si attendeva qualche precauzione in più. «Lo scorso anno c’erano già state scintille quando sono arrivati i massesi – prosegue Cecchini – ma niente a che vedere con quello che è successo domenica. Visto il clima con cui i gli ultrà bianconeri avevano annunciato il loro arrivo a Livorno, magari avrebbero potuto chiudere la strada indicandoci a noi abitanti del quartiere di parcheggiare altrove».

La domanda di tutti i residenti è capire «Chi pagherà i danni?». Mentre giriamo tra via Orlando e via Pigli se lo chiede anche Roberto Felini. Lo fa dalla sua finestra che si affaccia su via Pigli dove è stato rotto il vetro. I frantumi sono sul marciapiede. «Eravamo fuori casa e quando siamo tornati pensavamo ci fossero stati i ladri, poi i condomini ci hanno raccontato quello che è accaduto. Siamo indignati. Non è possibile che all’esterno di un campo di provincia accadano certe cose». Al piano di sopra abita Emanuela: «È successo di tutto. Hanno rotto piante, biciclette, avevano tutti in mano dei catenoni. Ci siamo affacciati quando abbiamo sentito lo scoppio delle bombe carta. Dalla parte di via del Corallo qualcuno è riuscito a uscire di casa per spostare la macchina. Il mio vicino invece si è ritrovato un coccio sulla sua Mercedes. Sono anni e anni che abitiamo qui e non era mai successo qualcosa di questo genere». A farci da “Cicerone” tra i danni del giorno dopo, se così possiamo chiamarli, c’è Venio Cencini. «Hanno scavalcato il cancello rompendo tutto quello che trovavano davanti: bici, vasi e poi hanno usato bastoni e pale come armi. Un ragazzo qualche metro più avanti è stato buttato giù dal motorino, uno camminava con la testa sanguinante dopo esser stato colpito da una bottigliata. La domanda è come si rimedia ai danni subiti dalle persone. Siamo rimasti scioccati da una situazione del genere». l


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Livorno, scontri tra ultras amaranto e massesi, la rabbia di un quartiere «Ostaggi dei delinquenti, serviva più attenzione»

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27.02.2024

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Livorno «Ci siamo sentiti impotenti. Urlavamo dalle finestre sperando che smettessero, ma non potevamo certo scendere in strada. In tanti anni che abitiamo qui, una cosa del genere non era mai successa». A parlare è Marco Cecchini, uno degli abitanti di via Orlando, proprio davanti al Magnozzi, che domenica scorsa ha assistito dalla finestra agli scontri fra gli ultrà della Massese e quelli del Livorno al termine della gara di Eccellenza fra Pro Livorno Sorgenti e Massese.

Cecchini è stato tra i più sfortunati del vicinato perché la sua Dacia Duster ha riportato un’ammaccatura non indifferente all’altezza della ruota anteriore destra. «Sono stati attimi da Far west. Spranghe, bandiere, mattoni,........

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