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Livorno Un altro Ferragosto, un altro gran bel film, un’altra grande festa della città di Livorno al suo Regista, uno dei più grandi della storia del cinema italiano. «È sempre un godimento speciale tornare qui, dove tutto è cominciato», esordisce il regista tra gli applausi. Poi scherzando aggiunge: «Ma si fa il dibattito o ci si dice che ci si vuole bene? Perché come dicono nel film ‘chi non sa voler bene non sa vivere’ e questo è l’importante».

Alle 16.30 di mercoledì 13 marzo, in un “4 Mori” completamente esaurito, Paolo Virzì ha presentato al pubblico la sua nuova opera, “Un altro Ferragosto”, seguito del cult “Ferie d’agosto”, una delle sue pellicole più iconiche, uscita nel 1996, l’anno prima di “Ovosodo”.

Dopo i titoli di coda, il regista livornese, classe 1964, è salito sul palco del cinema accompagnato da due dei protagonisti di questo tragicomico e vorticoso girotondo corale, i novelli sposini “di destra”, Vinicio Marchioni e Anna Ferraioli Ravel dei Mazzalupi, e dal ritrovato co-sceneggiatore Francesco Bruni (i due artisti, vissuti e cresciuti a Livorno, sono tornati a lavorare insieme dopo una pausa creativa durata circa un decennio), tutti intervistati da Enrico Mannari.

Il film – perfettamente incanalato nel solco della commedia amara all’italiana, quella degli Scola e dei Monicelli, dei Germi e dei Risi, dove la satira politica era anche e soprattutto sociale – ha il suo fulcro nell’isola di Ventotene, come il primo film della saga (bi)familiare.

«In Ferie d’Agosto Ventotene era usata come set perché spartana e poco turistica, in questo nuovo film l’isola è co-protagonista, insieme a tutti i nostri personaggi - spiega Virzì - La sua storia politica, di luogo di confino del regime fascista, viene trasferita da Silvio Orlando (il giornalista Sandro Molino, ora morente, ndr) al nipote Tito, tramandando la memoria. La fissazione maniacale con la quale abbiamo caratterizzato il personaggio di Silvio Orlando, in realtà viene dalla mia passione per le storie dei confinati. Qui imprigionati, in condizioni umilianti e degradanti, c’erano i più grandi intellettuali del Novecento, le migliori menti dell’antifascismo: Sandro Pertini, Altiero Spinelli, Eugenio Colorni, Giuseppe Di Vittorio, Umberto Terracini, Giorgio Braccialarghe. Ho letto tutti i loro memoriali. Ci si potrebbe trarre una grande serie da quelle storie».

Contentissima di far parte di questa grande opera Anna Ferraioli Ravel che interpreta Sabry, un’influencer da milioni di follower: «Mi piacerebbe interpretare la versione livornese del mio personaggio».

L'attrice salernitana abbozza un «Ma cos’è questa ‘osa der fascismo, dé?». Entusiasta anche Vinicio Marchioni, che per entrare nel personaggio del palestratissimo social media manager della Sabry, Cesare, si è sottoposto ad un allenamento. «Condivido l’emozione e capisco quella di Paolo nel venire qui, nel tornare a Livorno».

Impossibile raccontare la trama di questo "Ferragosto", essendo sapida di uno stuolo di personaggi tra i quali spiccano Laura Morante, Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Gigio Alberti, Andrea Carpenzano ed Emanuela Fanelli. È poi Francesco Bruni, che prima della proiezione si è reso protagonista di un divertente fuori programma (ha riassunto la trama del primo film per permettere agli spettatori meno preparati di comprendere le relazioni tra i personaggi), ad accendere le speranze dei fan della coppia d'oro Virzì-Bruni. Alla domanda «Ci potrà essere un nuovo film insieme?», lui risponde : «Abbiamo da poco buttato giù un primo personaggio». In sala, ad applaudire l'opera, insieme al sindaco Luca Salvetti e all'assessore Simone Lenzi, molti livornesi che, negli anni, hanno lavorato con il maestro Virzì: il direttore d'orchestra Federico Maria Sardelli, l'attrice e sceneggiatrice Isabella Cecchi, Michele Crestacci, Emanuele Barresi Toto Barbato, Fabrizio Brandi. A prendersi l'applauso dalla platea Giorgio Algranti, Alessio Marra e Patrizio Orsini, tutti e tre in questo film.l

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Con Virzì e Bruni a Livorno è già Ferragosto «Sempre un godimento tornare qui». E l'annuncio dal palco di un prossimo film insieme

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14.03.2024

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Livorno Un altro Ferragosto, un altro gran bel film, un’altra grande festa della città di Livorno al suo Regista, uno dei più grandi della storia del cinema italiano. «È sempre un godimento speciale tornare qui, dove tutto è cominciato», esordisce il regista tra gli applausi. Poi scherzando aggiunge: «Ma si fa il dibattito o ci si dice che ci si vuole bene? Perché come dicono nel film ‘chi non sa voler bene non sa vivere’ e questo è l’importante».

Alle 16.30 di mercoledì 13 marzo, in un “4 Mori” completamente esaurito, Paolo Virzì ha presentato al pubblico la sua nuova opera, “Un altro Ferragosto”, seguito del cult “Ferie d’agosto”, una delle sue pellicole più iconiche, uscita nel 1996, l’anno prima di “Ovosodo”.

Dopo i titoli di coda, il regista livornese, classe 1964, è salito sul palco del cinema accompagnato da due dei protagonisti di questo tragicomico e vorticoso girotondo corale, i novelli sposini “di destra”, Vinicio........

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