Lo sbalzo termico di questi ultimi giorni è stato notevole, il sole comincia a picchiare, i cappellini forse sono passati di moda e gli idioti tornano fuori come le lucertole. Procediamo con ordine.

A Piacenza va in scena il primo: si ferma nel luogo di un incidente mortale e si scatta un selfie (poi virale sul web) con sullo sfondo i soccorsi ad una persona rimasta gravemente ferita sull’asfalto.

A Prato i trogloditi della Rete sono addirittura tre: una ragazza, che poco tempo fa si vantò di aver abbandonato il posto fisso come impiegata statale e di aver intrapreso la carriera su OnlyFans (la piattaforma su cui, tanto per capirsi, è anche possibile vendere al miglior offerente mutande o calze usate), ferma due giovanissimi in un parco cittadino e chiede loro se è di gradimento il suo “Auschwitz” giocando sull’assonanza con la parola “outfit” e facendo chiaro riferimento alla generosa scollatura del proprio vestitino.

Nel filmato i due adolescenti, che si professano “content creator” e che su Instagram e TikTok sono addirittura seguitissimi con il nome di “I’ duo toscano”, stanno all’indecente trastullo e rispondono con un’ironia da prendere a labbrate (il pressante invito, in questo caso, è rivolto ai loro genitori) e assolutamente fuori luogo.

A Malta, nell’ambito di un corso della Società Italiana di Medicina Legale, è stato dimostrato che i cretini indossano talvolta il camice bianco. Durante un’autopsia, infatti, un gruppo di medici legali si mette all’improvviso a cantare e a ballare sulle note di “Gioca jouer”, uno storico tormentone di Claudio Cecchetto. Ovviamente, perché - avrà pensato qualcuno di questi incivili - non immortalare la scena? Ecco subito il video da far girare sul web.

E la colpa, alla fine, sarebbe dei giornali e dei giornalisti se il bisogno d’informazione continua a limitarsi al galleggiamento tra le onde bifolche, becere, buzzurre e screanzate onde del mare di Internet… Quanto ci manca Umberto Eco!!! Era il 2015 quando, ricevendo la laurea honoris causa in “Comunicazione e cultura dei media” all’Università di Torino, ebbe a dire: «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli».

Un inchino al Maestro della parola.


Firenze

QOSHE - Social: caro Umberto, gli imbecilli stanno per colonizzarci - Cristiano Marcacci
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Social: caro Umberto, gli imbecilli stanno per colonizzarci

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14.04.2024

Lo sbalzo termico di questi ultimi giorni è stato notevole, il sole comincia a picchiare, i cappellini forse sono passati di moda e gli idioti tornano fuori come le lucertole. Procediamo con ordine.

A Piacenza va in scena il primo: si ferma nel luogo di un incidente mortale e si scatta un selfie (poi virale sul web) con sullo sfondo i soccorsi ad una persona rimasta gravemente ferita sull’asfalto.

A Prato i trogloditi della Rete sono addirittura tre: una ragazza, che poco tempo fa si vantò di aver abbandonato il posto fisso come impiegata statale e di aver intrapreso la carriera su OnlyFans (la........

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