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VIAREGGIO. Un ultimo colpo e all’improvviso diventa viva, puntando all’acqua per la prima volta con un varo a scivolo di poppa che solo due cantieri al mondo ancora propongono e quello di Benetti, a Viareggio, è uno di questi. “Papa Joe”, settima unità di Diamond 44 metri di casa Benetti. Armatore austriaco, barca interamente personalizzata e dedicata a un uso personale, si distingue per linee esterne imponenti e solenni, ideate da Giorgio Maria Cassetta, che si sposano perfettamente con gli interni dal mood contemporaneo, accogliente e sofisticato, curati con maestria dall’Interior Style Department di Benetti. «È uno degli yacht in vetroresina dalle dimensioni più importanti», spiega al Tirreno, Massimiliano Casoni (general manager di Benetti), con la caratteristica di ottimizzare le dimensioni interne ed esterne. Per quanto riguarda gli interni, si può affermare che abbia spazi quasi superiori a un 50 metri, perché sono stati sfruttati al meglio gli spazi». Costituiti da 5 cabine per 12 ospiti e 5 per un equipaggio di 7 persone oltre al comandante.

“Papa Joe” – spiega l’azienda – conta su «uno specchio di poppa con l’elegante beach area completamente attrezzata e arredata con lounge sofa e bar e dotata di una porta a vetro fumé apribile a scorrimento affacciata sul mare. A poppa si trova anche lo spazioso garage che può accogliere un tender di 6 metri e due jet ski». Sul ponte principale, oltre a un’ampia e funzionale zona dining formale, «è posizionata anche l’imponente suite armatoriale dotata di tutti i comfort e l’adiacente zona office arredata con una grande scrivania nell’ottica dell’armatore di creare il proprio secondo ufficio a bordo. I percorsi di equipaggio e ospiti sono progettati per garantire il massimo della privacy anche grazie alla Rack Room sul ponte principale che non solo integra la componente elettronica e di audio-video in un unico ambiente, ma serve anche da passaggio di servizio per l’equipaggio».

Il tutto costruito, realizzato, arredato, dotato di tutta l’apparecchiatura tecnica necessaria «con la barca nella stessa posizione in cui la vedete per il varo a scivolo». Parole di Sebastiano Fanizza, direttore commerciale e Business Development dell’azienda a marchio Vitelli. Che al Tirreno spiega: «Si lavora con otto gradi di inclinazione. Immaginatevi cosa voglia dire “mettere in bolla” in queste condizioni. Eppure c’è una tecnica particolarissima per farlo. Una volta si costruivano tutte così le barche».

Casoni, nel ringraziare il grande team Benetti (tra i cui componenti continua a brillare Federica Brascugli, project manager) visibilmente affiatato e tutte le maestranze, ha sottolineato: «Esistiamo come azienda grazie ai nostri clienti e voglio sempre ricordarlo». Ringraziamenti anche «a tutte le autorità locali che ci ha dato la possibilità di organizzare l’evento in grande stile». E non sono solo cerimoniale dovuto le dichiarazioni del general manager: «Benetti e tutto il Gruppo sono impegnati con decisione e caparbietà nella costruzione, in una regione come la Toscana dalla quale proviene il maggior parte fatturato e dove impegniamo oltre 5mila persone tra diretti e indiretti. Con l’ intenzione di consolidare qua la nostra esperienza». Impossibile non ricordare il più recente investimento ai Navicelli (Pisa) «per più per 7mila metri quadrati coperti, oltre ai piazzali». E qui la domanda, inevitabile, porta alle dichiarazioni recenti – dalle colonne del Tirreno – del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che molto punta sul collegamento infrastrutturale tra la Darsena viareggina e l’area pisana: «Bisogna mettersi sotto il patrocinio della Regione per l’operazione di consolidamento dei vari distretti di Massa, Navicelli, Livorno e Viareggio per gli allestimenti. C’è un piano regionale da favorire».

Chi è l’armatore

Niente immagini e niente nome e cognome, come da regole del grande mondo della nautica mondiale, per l’armatore che ieri – al nuovo varo Benetti – era presente con la propria famiglia in un legame speciale e tangibile con la grande impresa della nautica. “Papa Joe”, la settima unità di Diamond 44 metri Benetti, è stato sottolineato da Sebastiano Fanizza, direttore commerciale e Business Development dell’azienda a marchio Vitelli: «Questa non è un charter. Abbiamo soddisfatto ogni richiesta dell’armatore». Per un prodotto finale, sono le parole di Massimiliano Casoni, da meno di un anno nuovo general manager di Benetti, «costruito sull’armatore, a sua immagine e somiglianza».

Una immagine che l’armatore, 70 anni, austriaco, ingegnere elettronico di lungo corso, una vita da imprenditore, ha voluto consegnare ai tanti che hanno assistito al varo, affidando il proprio messaggio alla lettura del giovane comandante di “Papa Joe”: «Io sono Papa Joe. Questa barca l’ho ordinata 60 anni fa. Sono cresciuto in campagna, vicino Salisburgo, tanto lavoro ma soldi pochi. Ho capito subito che avremmo dovuto lavorare sodo ma altri sarebbero stati più ricchi di noi. Quando avevo 10 anni la maestra ci ha chiesto di scrivere in un tema cosa avremmo voluto avere da grandi: io scrissi un elicottero e una barca. Ecco, la maestra mandò l’ordine a Benetti», è la battuta che apre ben altri scenari. «Ho perso la mia figlia maggiore per cancro. E per questo sono coinvolto nella ricerca e i risultati sono promettenti».

Poi torna il sorriso, e l’armatore ricorda: «Papà Joe è sinonimo dell’importanza della famiglia e della sua coesione. Ringrazio tutto coloro che hanno lavorato al progetto e tutti indipendenti che hanno lavorato nel cantiere. Un ringraziamento speciale va a mia figlia Tania che ha gestito tutto. Lei è la madrina della barca. Abbiamo imparato che per il varo la madrina non deve avere né capelli rossi e neppure un abito verde. Stamattina (ieri per chi legge, ndr ) ho passato personalmente in rassegna mia figlia».

QOSHE - Benetti, il varo-show di “Papa Joe”: questo super yacht è il sogno di un bambino scritto in una lettera a scuola - Donatella Francesconi
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Benetti, il varo-show di “Papa Joe”: questo super yacht è il sogno di un bambino scritto in una lettera a scuola

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18.03.2024

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VIAREGGIO. Un ultimo colpo e all’improvviso diventa viva, puntando all’acqua per la prima volta con un varo a scivolo di poppa che solo due cantieri al mondo ancora propongono e quello di Benetti, a Viareggio, è uno di questi. “Papa Joe”, settima unità di Diamond 44 metri di casa Benetti. Armatore austriaco, barca interamente personalizzata e dedicata a un uso personale, si distingue per linee esterne imponenti e solenni, ideate da Giorgio Maria Cassetta, che si sposano perfettamente con gli interni dal mood contemporaneo, accogliente e sofisticato, curati con maestria dall’Interior Style Department di Benetti. «È uno degli yacht in vetroresina dalle dimensioni più importanti», spiega al Tirreno, Massimiliano Casoni (general manager di Benetti), con la caratteristica di ottimizzare le dimensioni interne ed esterne. Per quanto riguarda gli interni, si può affermare che abbia spazi quasi superiori a un 50 metri, perché sono stati sfruttati al meglio gli spazi». Costituiti da 5 cabine per 12 ospiti e 5 per un equipaggio di 7 persone oltre al comandante.

“Papa Joe” – spiega l’azienda – conta su «uno specchio di poppa con l’elegante beach area completamente attrezzata e arredata con lounge sofa e bar e dotata di una porta a vetro fumé apribile a scorrimento affacciata sul mare. A poppa si trova anche lo spazioso garage che può accogliere un tender di 6 metri e due jet ski». Sul ponte principale, oltre a........

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