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LIVORNO. Livorno e Vasto, la città natale di Amos Ricci, sono lontante 559 chilometri, una distanza che il numero 12 della Libertas ha colmato sposando al 100% lo stile di vita di noialtri. Gira per la città in scooter o con la bici elettrica, apprezza ogni angolo di Livorno e ormai qui è di casa.

Domenica ha contribuito alla sofferta vittoria della Libertas contro Brianza e ieri si è goduto il solicchio di questo inverno inoltrato che è mascherato da primavera. Il popolare Amos non deve nemmeno essere un tipo superstizioso visto che domenica contro Brianza ha segnato 13 punti in 17 minuti di permanenza sul parquet.

Al suo attivo tre siluri dai 6.75 e l’unico errore dall’arco con il Molten che è letteralmente entrato ed uscito dal canestro. La sua presenza sul parquet è stata determinante per conquistare due punti pesantissimi.

Non male per un giocatore al rientro dopo un fastidioso guaio a una caviglia. Ricci, come sta?

«Ho passato un mese d’inferno giocando e allenandomi sul dolore. Speravamo di arrivare alla partita con Brianza per poi riposare, ma ho dovuto fermarmi prima e così ho saltato la partita con Gema. Ora sembra che siamo tutti coordinati sulla mia situazione. Spero di rientrare al 100% contro Salerno».

Con Gema – senza di lei – e con Brianza sono arrivate due vittorie pesantissime: ma quante risorse ha questa Libertas?

«Infinite: non sono io a dirlo, ma i fatti e le vittorie che conquistiamo nei momenti di difficoltà. La nostra forza sta nel fatto che in ogni partita può esserci un protagonista diverso e questo spiega il motivo per cui abbiamo vinto ogni volta che è mancato uno del quintetto base. Penso anche alla trasferta di Avellino, vinta senza Fantoni».

Pielle ed Herons hanno qualcosa più della Libertas?

«Stiamo parlando di due squadre molto forti che stimo molto. Anche loro, però, proprio come noi hanno un roster composto da dieci giocatori e in campo vanno in cinque per volta. Io non cambierei nemmeno uno dei miei compagni di squadra per un loro giocatore».

Domenica non giocate per l’impegno di Williams con la Nazionale olandese: la sosta vi farà bene?

«Sì. Sono certo che questo stop potrà aiutarci tantissimo. Avremo un po’ di tempo per recuperare e riprenderci dai vari acciacchi che ultimamente ci hanno colpito e anche condizionato».

Guai però anche rilassarsi troppo.

«Assolutamente. In sostanza si ripropone la classica ambivalenza delle soste».

Torniamo alla vittoria di domenica: il pubblico del PalaMacchia è stato realmente il vostro sesto uomo…

«Il nostro palasport è veramente un fortino, giocarci è come avere a disposizione un’arma in più. A mio avviso quelle contro Gema e Brianza sono state partite da playoff e il pubblico ha risposto presente come sempre. In effetti i nostri tifosi sono il nostro sesto uomo in campo e quando ci fanno sentire il loro calore in questo modo ci dànno tantissima energia: è meraviglioso».

Francesco Forti, prima di andare a Prato, le ha idealmente consegnato il testimone della Libertas. Sarà lei capitan Futuro?

«Francesco è stato un capitano vero, come se ne vedono pochi in giro. Non è per niente facile esserlo dopo di lui. Per me il capitano della Libertas è ancora lui. Quanto a me, penso che se la società avesse voluto passarmi il testimone lo avrebbe fatto ora, ma così non è stato».

Nel suo futuro che cosa c’è?

«Voglio continuare divertirmi giocando a basket per qualche altro anno. Poi si vedrà».


QOSHE - La carica di Amos Ricci: «Non cambierei un compagno con quelli di Herons e Pielle» - Fabrizio Pucci
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La carica di Amos Ricci: «Non cambierei un compagno con quelli di Herons e Pielle»

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21.02.2024

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LIVORNO. Livorno e Vasto, la città natale di Amos Ricci, sono lontante 559 chilometri, una distanza che il numero 12 della Libertas ha colmato sposando al 100% lo stile di vita di noialtri. Gira per la città in scooter o con la bici elettrica, apprezza ogni angolo di Livorno e ormai qui è di casa.

Domenica ha contribuito alla sofferta vittoria della Libertas contro Brianza e ieri si è goduto il solicchio di questo inverno inoltrato che è mascherato da primavera. Il popolare Amos non deve nemmeno essere un tipo superstizioso visto che domenica contro Brianza ha segnato 13 punti in 17 minuti di permanenza sul parquet.

Al suo attivo tre siluri dai 6.75 e l’unico errore dall’arco con il Molten che è letteralmente entrato ed uscito dal canestro. La sua presenza sul parquet è stata determinante per conquistare due punti pesantissimi.

Non male per un giocatore........

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