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LIVORNO. Basket City ha riaperto i battenti. Basket City è tornata. Nella geografia della pallacanestro italiana Livorno non è più meta preferita per gli appassionati di Urbex, le esplorazioni di città e luoghi abbandonati o in rovina. Qui – dopo anni di oblio – le lancette dell’orologio della storia sono state riposizionate indietro fino ai formidabili Anni Ottanta. Per passione e seguito, la palla a spicchi di casa nostra sta tornando a quei livelli. Manca l’ultimo step, quello decisivo: la promozione di una o di entrambe le squadre in A2. Evento che – a seconda del piazzamento di Pielle e Libertas nella stagione regolare – potrebbe tecnicamente verificarsi nelle prossime settimane.

Non è però il caso di mettere il carro davanti ai buoi. Il termometro della febbre da basket segna temperature così elevate che ha attirato l’attenzione di un regista e uno scrittore/giornalista abruzzesi che stanno lavorando a un progetto meraviglioso. Silvio Laccetti è il regista. Nativo di Vasto, è amico d’infanzia di Amos Ricci, il giocatore della Libertas che per certi versi è stato il gancio, che lo ha portato qui. Perché il numero 12 amaranto, ormai livornese d’adozione, gli ha instillato la passione per il basket di casa nostra.

Il pescarese Stefano Blois, telecronista della finale di Coppa Italia per LNP e anima della testa giornalistica on line “Quinto Quarto”, scrive i testi, tesse i contatti con i personaggi che hanno fatto la storia della pallacanestro livornese. Così nel prossimo autunno vedrà la luce docuserie, l’opera scritta a quattro mani “Livorno A due”, titolo azzeccatissimo perché “a due” si intende l’eterna dicotomia tra PL e LL, vera scintilla di questo amore. E A2 è la terra promessa.

A dicembre 2023, volutamente nell’ombra, la produzione ha iniziato a lavorare e la docuserie ha mosso i primi passi. Racconterà la storia del basket a Livorno, come detto, a partire dalla storica rivalità tra Libertas e Pielle. Un po’ alla stregua di “Scugnizzi per sempre”, la docu-serie trasmessa la scorsa estate sui Rai Due, che ripercorreva l’epopea del basket casertano.

Raccontano i due autori: «Verranno ripercorse le tappe principali dei percorsi dell’una e dell’altra società, i luoghi storici da cui è scattata la scintilla per la pallacanestro, i primi derby cittadini e quelli restati nella storia, i racconti di trionfi, cadute, rinascite, sfide epiche e legami indelebili. Il basket e lo sport saranno però il pretesto per raccontare Livorno e la livornesità a trecentosessanta gradi. Volontà degli autori e della produzione è infatti quella di realizzare una serie che sappia includere le sfumature di una città che da sempre è stata in grado di convivere con la diversità».

Una docuserie che declinerà il tema del dualismo su più fronti, svelandone le sue dinamiche culturali, sociali, politiche – come la stessa logline della docuserie “Non è mai stata soltanto una partita” tiene a sottolineare.

Attraverso interviste esclusive, immagini d’archivio e riprese sul campo, la docuserie racconterà anche le storie dei giocatori, degli allenatori e dei tifosi che hanno reso il basket una parte fondamentale dell’identità di Livorno.

Ma non sarà solo il basket ad essere al centro della narrazione bensì il rapporto indissolubile tra lo sport e Livorno. Parallelamente verranno raccontati i retroscena e le fasi più significative dell’attuale stagione 2023-24, che attualmente si appresta ad entrare nel periodo cruciale, quello dei playoff.

Ecco perché, da domani al 15 giugno, la troupe della Montalo Production sarà a Livorno per documentare integralmente i turni playoff di entrambe le squadre, oltre al derby in programma il 21 aprile al PalaModigliani.

La produzione visiterà e filmerà i luoghi iconici della città per offrire un audiovisivo in grado di saper unire cultura, sport e storia.

Il progetto, sposato a pieno dalle due società sportive Libertas e Pielle, sarà condiviso con chiunque abbia la volontà di aiutare la produzione a realizzare un prodotto audiovisivo di livello per omaggiare la storia della città di Livorno e le sue eccellenze.

Laccetti e Blois hanno già realizzato le prime interviste bipartisan. Da una parte Ciccio Grasselli e Nedo Filoni. Dall’altra Giancarlo Tazza Guidi.

L’idea della produzione – ovviamente senza spoilerare niente – è quella farsi raccontare la Livorno a spicchi dagli allenatori made in Leghorn: da De Raffaele, a Bechi, Campanella, Ramagli.

L’auspicio è che Laccetti e Blois riescano a completare un lavoro immane. Nei loro intendimenti c’è la volontà di sentire tifosi e vecchie glorie e pure giornalisti.

A lavori ultimati la docuserie dovrebbe essere articolata in sei puntate, ma data la quantità industriale di materiale, potrebbe allungarsi a otto.

Dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – essere trasmessa su una piattaforma on line tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Secondo indiscrezione sarebbe Amazon Prime.

Sarà una vetrina importante per la pallacanestro livornese, ma soprattutto per la città sarà illustrata in tutta la sua bellezza, le sue contraddizioni, le sue peculiarità. E soprattuto nella rivalità tra le due squadre e le due tifoserie. Che si sfottono, combattono, sostengono i rispettivi colori, ma che nel loro intimo, sanno perfettamente che senza la controparte il cacciucco servito al Modigliani Forum o nel vecchio e glorioso PalaMacchia, sarebbe insipido, o – nella migliore delle ipotesi – senza lische.

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QOSHE - Livorno, basket City diventa una serie tv su Amazon Prime: gli autori spiegano la scelta - Fabrizio Pucci
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Livorno, basket City diventa una serie tv su Amazon Prime: gli autori spiegano la scelta

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13.04.2024

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LIVORNO. Basket City ha riaperto i battenti. Basket City è tornata. Nella geografia della pallacanestro italiana Livorno non è più meta preferita per gli appassionati di Urbex, le esplorazioni di città e luoghi abbandonati o in rovina. Qui – dopo anni di oblio – le lancette dell’orologio della storia sono state riposizionate indietro fino ai formidabili Anni Ottanta. Per passione e seguito, la palla a spicchi di casa nostra sta tornando a quei livelli. Manca l’ultimo step, quello decisivo: la promozione di una o di entrambe le squadre in A2. Evento che – a seconda del piazzamento di Pielle e Libertas nella stagione regolare – potrebbe tecnicamente verificarsi nelle prossime settimane.

Non è però il caso di mettere il carro davanti ai buoi. Il termometro della febbre da basket segna temperature così elevate che ha attirato l’attenzione di un regista e uno scrittore/giornalista abruzzesi che stanno lavorando a un progetto meraviglioso. Silvio Laccetti è il regista. Nativo di Vasto, è amico d’infanzia di Amos Ricci, il giocatore della Libertas che per certi versi è stato il gancio, che lo ha portato qui. Perché il numero 12 amaranto, ormai livornese d’adozione, gli ha instillato la passione per il basket di casa nostra.

Il pescarese Stefano Blois, telecronista della finale di Coppa Italia per LNP e anima della testa giornalistica on line “Quinto........

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