livorno

cronaca

Livorno Sono le 2,40 di notte quando la maggioranza del consiglio comunale di Livorno vota, dopo 18 ore di seduta, l’ultima delle oltre 700 controdeduzioni alle osservazioni al Piano operativo. È la fine della giornata più lunga (e delicata) del governo guidato dal sindaco Luca Salvetti che aveva messo l’approvazione (anche se non formale visto che ora la palla passa in Regione per poi tornare in aula ndr) dello strumento urbanistico come obiettivo principale del proprio mandato. «Ce l’abbiamo fatta, viva la democrazia», esultano i ventuno consiglieri a fine seduta.

Questo nonostante le richieste di ripensarci dei comitati e quelle di parte del mondo imprenditoriale di prendere tempo in vista delle elezioni di giugno, ormai alle porte. «Andiamo avanti, ce lo chiedono i livornesi», aveva detto lo stesso Salvetti. Che il giorno dopo aggiunge: «Voglio mettere in risalto il fatto che questo strumento, insieme al Piano strutturale, sia stato realizzato dall’ufficio interno a differenza di prima. Questo ha permesso di ottenere un prodotto più vicino alle esigenze della città. Perché andare avanti? Perché ci sono enti, singoli cittadini e imprese che aspettano questo strumento per iniziare e pianificare lo sviluppo di Livorno verso il 2030. L’ultima cosa che voglio mettere in risalto - aggiunge - è la qualità di questo Piano, i numeri lo dicono. Ecco perché abbiamo voluti mostrarli. Sono numeri di un Piano moderno e intelligente. A chi vuole stravolgere i numeri abbiamo risposto con scelte di sensibilità e buon senso. Ecco perché abbiamo detto no a bagni senza finestra e nuove villette in alcune zone di Montenero già appesantite dalla presenza di tante costruzioni fatte nel passato. Per quello che riguarda la realizzazione del Cubone – conclude – ricordo che era già stato confermato nel Piano strutturale fatto dai grillini nel 2019 e approvato di domenica mattina in un’aula semivuota».

Ma il voto di ieri è anche l’ultima tappa di uno scontro politico tra maggioranza e opposizione che a breve potrebbe spostarsi in un’altra aula, quella di un tribunale, visto che centrodestra M5s, Buongiorno e Potere al Popolo hanno annunciato ricorsi al Tar ed esposti per il «mancato rispetto del regolamento comunale e quindi del sistema democratico» da parte del presidente del consiglio Pietro Caruso «per accelerare il voto».

«Le opposizioni – è la replica del Pd – dopo aver fatto ostruzionismo e dopo aver occupato la presidenza del consiglio comunale (un atto grave e fascista), hanno abbandonato l’aula e non hanno partecipato alla discussione, alle dichiarazioni e alle operazioni di voto per le controdeduzioni alle osservazioni del piano operativo. Dopo aver bloccato il processo democratico prendendo il posto del presidente del consiglio Comunale, hanno dimostrando una totale mancanza di rispetto per le istituzioni e per i cittadini che rappresentano».

Il consigliere Carlo Ghiozzi (Lega) che con il collega Alessandro Perini (Fratelli d’Italia) si è reso protagonista dell’occupazione, interrotta dall’intervento della municipale scrive, postando il video del consiglio comunale: «I piddini parlano di un presidente del consiglio accerchiato minacciosamente e levato di peso dal sottoscritto dallo scranno. Ecco le immagini streaming a fonte del sito del Comune di Livorno dell’occupazione pacifica nell’aula a esclusiva tutela dell’applicazione democratica del regolamento». l

© RIPRODUZIONE RISERVATA

QOSHE - Livorno, l’ok al Piano operativo arriva nella notte dopo una votazione contestata: «Passo verso il futuro» - Federico Lazzotti
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Livorno, l’ok al Piano operativo arriva nella notte dopo una votazione contestata: «Passo verso il futuro»

10 0
07.04.2024

livorno

cronaca

Livorno Sono le 2,40 di notte quando la maggioranza del consiglio comunale di Livorno vota, dopo 18 ore di seduta, l’ultima delle oltre 700 controdeduzioni alle osservazioni al Piano operativo. È la fine della giornata più lunga (e delicata) del governo guidato dal sindaco Luca Salvetti che aveva messo l’approvazione (anche se non formale visto che ora la palla passa in Regione per poi tornare in aula ndr) dello strumento urbanistico come obiettivo principale del proprio mandato. «Ce l’abbiamo fatta, viva la democrazia», esultano i ventuno consiglieri a fine seduta.

Questo nonostante le richieste di ripensarci dei comitati e quelle di parte del mondo imprenditoriale di prendere tempo in vista delle elezioni di giugno, ormai alle porte. «Andiamo avanti, ce lo chiedono i livornesi», aveva detto lo stesso Salvetti. Che il........

© Il Tirreno


Get it on Google Play