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PISA. Un tiro in sospensione oltre la riga dei 6,75. La tua mattonella, il polso che si spezza, la rotazione perfetta della palla e la parabola che si abbassa prima di entrare nel canestro. Poi quel suono, perfetto, musica per un tiratore come te: la sfera che sfiora la retina. Quello che cercavi. Quello a cui tutti quelli che ti hanno incontrato su un campo di basket hanno pensato quando hanno saputo che eri volato via. A tirare triple su un altro campo. A lottare, come hai sempre fatto. Dentro e fuori dal parquet.

L’ultima partita che ha giocato, contro un avversario scorretto, è durata quattro anni. La battaglia più impegnativa, quella per la vita e per vedere crescere le sue due figlie, Alessandro Bergo, 40 anni, non è riuscito a vincerla. È morto giovedì 7 dicembre dopo che negli ultimi giorni le sue condizioni erano peggiorate.

La notizia si è diffusa nella tarda serata, nel mondo della palla canestro al quale era sempre rimasto legato, anche dopo aver appeso le scarpe al chiodo con la speranza di tornare, un giorno. «A nome mio, di tutte le società, di tutti i tesserati, degli arbitri e della SDA Pallacanestro UISP Pisa/Lucca/Livorno porgo le più sentite condoglianze alla società Athletico MNT Livorno e soprattutto alla famiglia per la tragica scomparsa del loro ex giocatore Alessandro Bergo che per quattro lunghi anni ha combattuto come un leone una battaglia contro un male incurabile. Stasera prima della gara tra Athletico MNT e VideoEvents verrà osservato un minuto di silenzio», ha scritto Massimo Gerini, allenatore che Alessandro lo conosceva bene e lo ha allenato fino a cinque anni fa.

Il mondo del basket è in lutto per la prematura scomparsa del giovane padre. Bergo era nato a Livorno ma quando nel 2012 si è sposato con Ilaria Morelli si era trasferito a Pisa. Era cresciuto nelle giovanili del Don Bosco, nel periodo in cui in società allenavano coach del calibro di Luca Banchi, Alessandro Ramaglie e Walter De Raffale, tanto per fare tre nomi importanti. Incontri che lo avevano formato sia nei fondamentali del gioco che in quelli più difficili della vita. Dove era riuscito a fare sempre canestro: la laurea, poi l’incontro con l’amatissima Ilaria, il matrimonio e la nascita delle due figlie adorate. Qualche anno fa il ritorno sui campi di pallacanestro nel campionato di Promozione poi anche tra gli Amatori. «Non riesco a dimagrire, ma la mano è sempre educata», diceva quando dopo qualche azione gli mancava il fiato. Poi però quando arrivava il passaggio giusto scattava qualcosa: l’istinto del tiratore e quella meccanica perfetta. Grande sui social il cordoglio degli amici. «Caro Alessandro, tu non ci hai lasciato, ci hai solo preceduti anche se così presto, troppo presto. Un giorno ci incontreremo di nuovo» scrive Alessandro Susini.

«Generoso, molto legato alla sua famiglia – scrive Silvano, lo zio della moglie Ilaria – Alessandro aveva scoperto di avere una grave malattia all’improvviso. Con coraggio ha affrontato le cure, i ricoveri, sperando sempre di potercela fare».

QOSHE - Pisa, muore a 40 anni padre di due figlie: addio Alessandro, livornese innamorato del basket - Federico Lazzotti
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Pisa, muore a 40 anni padre di due figlie: addio Alessandro, livornese innamorato del basket

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08.12.2023

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PISA. Un tiro in sospensione oltre la riga dei 6,75. La tua mattonella, il polso che si spezza, la rotazione perfetta della palla e la parabola che si abbassa prima di entrare nel canestro. Poi quel suono, perfetto, musica per un tiratore come te: la sfera che sfiora la retina. Quello che cercavi. Quello a cui tutti quelli che ti hanno incontrato su un campo di basket hanno pensato quando hanno saputo che eri volato via. A tirare triple su un altro campo. A lottare, come hai sempre fatto. Dentro e fuori dal parquet.

L’ultima partita che ha giocato, contro un avversario scorretto, è durata quattro anni. La battaglia più impegnativa, quella per la vita e per vedere crescere le sue due figlie, Alessandro Bergo, 40 anni, non è riuscito a vincerla.........

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