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LIVORNO. Ci ha lasciati dopo un ricovero in ospedale alla vigilia di Natale Roberto Boni. Classe ‘49, dopo il liceo, si è laureato in medicina a Pisa. Pneumologo prima, specializzato poi in odontostomatologia e a seguire in igiene tecnica in direzione ospedaliera. Per un periodo di tempo impegnato sul doppio fronte, con la legge Bindi posto davanti a un bivio aveva scelto di proseguire con la carriera a tempo pieno in ospedale.

Da neolaureato l’inizio come tanti al pronto soccorso, poi il dirottamento a Villa Corridi col professor Barbiero, per spostarsi alle malattie polmonari all’allora decimo padiglione, come aiuto sempre di Barbiero, e in squadra con i dottori Ferretti, Rossi, Guidi. Poi ha partecipato con successo al concorso per la direzione ospedaliera dopo un breve periodo a Cecina, concludendo così a Livorno dove nel 2009 raggiunse la pensione.

«Un medico che ha sempre avuto un rapporto di estremo rispetto con i colleghi e col personale infermieristico, venerato dai pazienti», ricorda la moglie Rosalba De Tommasi. Non solo perché era un bravo sanitario, ma perché risultava scrupoloso in tante valutazioni. Per lui, le persone, non erano numeri e nemmeno statistiche e per questo dava il massimo, cercando di trasmettere la sua stessa filosofia anche ai colleghi.

Dedito alla professione e alla famiglia, niente passioni sportive anche se da divoratore di quotidiani era aggiornato sugli eventi principali e sulle vicende delle società livornesi, ma un amore per gli scacchi, il bridge e la lettura di saggi. Una persona buona, che professava la forza dell’amore come motore di tutto. Che non fossero solo parole, ma che nei fatti lo pensasse davvero attraverso le sue azioni, lo testimoniano gli attestati di tanti amici, colleghi ed ex pazienti che hanno inteso rendergli l’estremo omaggio. Massone, a capo della loggia livornese “Giovanni Bovio”, ai tempi in cui primo cittadino era Gianfranco Lamberti organizzò un convegno di portata nazionale a villa Maria. È stato presidente dell’Oriente di Livorno.

Lascia la moglie Rosalba, conosciuta ai tempi del liceo. Una coppia perfetta, Roberto e Rosalba, con un figlio modello, Francesco, cresciuto con la passione dell’arte. Che ha raggiunto la laurea in scienze dei beni culturali, con magistrale in storia dell’arte contemporanea, e facendo successivamente corsi di management dei beni culturali.

La salma che da ieri pomeriggio è stata esposta alla stanza mortuaria, questa mattina alle 10 sarà trasferita alla chiesa di San Simone ad Ardenza per la funzione religiosa a cura delle onoranze funebri della Svs di via San Giovanni e sarà poi tumulata al cimitero di Santa Giulia. Alla famiglia le condoglianze da parte della redazione del Tirreno.


QOSHE - Addio al dentista Roberto Boni la moglie: «I pazienti lo amavano» - Flavio Lombardi
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Addio al dentista Roberto Boni la moglie: «I pazienti lo amavano»

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20.01.2024

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LIVORNO. Ci ha lasciati dopo un ricovero in ospedale alla vigilia di Natale Roberto Boni. Classe ‘49, dopo il liceo, si è laureato in medicina a Pisa. Pneumologo prima, specializzato poi in odontostomatologia e a seguire in igiene tecnica in direzione ospedaliera. Per un periodo di tempo impegnato sul doppio fronte, con la legge Bindi posto davanti a un bivio aveva scelto di proseguire con la carriera a tempo pieno in ospedale.

Da neolaureato l’inizio come tanti al pronto soccorso, poi il dirottamento a Villa Corridi col professor Barbiero, per spostarsi alle malattie polmonari all’allora decimo padiglione, come aiuto sempre di Barbiero, e in squadra con i........

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