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LIVORNO. Una presenza in più, rispetto a tutte quelle che già sono operative a Livorno e che costituiscono il Citem (centro per le innovazioni e le tecnologie del mare) che potrebbe risultare utile, se non preziosa, sulla acquisizione dati dell’innalzamento delle acque a causa dei cambiamenti climatici e fornire indicazioni su come le città possano difendersi.

«I nostri studi, quelli che facciamo nella zona sud del pianeta, in Antartide, servono anche a questo. Affinché l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, così come pure altri istituti, tutti inseriti in commissioni e tavoli ministeriali e della commissione grandi rischi e presenti all’interno del consiglio dei ministri, venga ascoltato. Non dispensiamo solo modelli matematici, ma immaginiamo scenari di gestione». È questa, la risposta ad una domanda del professor Nicola Consigli, presidente dell’Ogs che ieri mattina ha presenziato, assieme alla direttrice generale Paola Del Negro e al responsabile designato per Livorno Simone Libralato, alla inaugurazione ufficiale dei locali in Dogana d’Acqua, che vanno ad aggiungersi alla centrale di Trieste e le altre sedi di Panarea e Milazzo. Ben sapendo che con l’Ispra al piano superiore dell’edificio (istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) si può rafforzare una collaborazione già forte. Avvalendosi poi dei rapporti con Lamma, Sant’Anna, il Cbm (consorzio interuniversitario di biologia marina) anch’essi già radicati in città. «Veniamo a dare una mano, portando il nostro contributo, facendo gioco di squadra». Un’altra cosa che con Ogs può essere sviluppata alle nostre latitudini, è l’adozione del sistema di Trieste.

Lo ha spiegato Del Negro, dicendo come l’istituto di Oceanografia sia stato il soggetto attuatore del piano di monitoraggio sviluppato dalla Autorità di Sistema che vede posizionate una serie di boe collocate sia all’interno che all’esterno del bacino, e che rivelano come l’idrodinamica della zona portuale viene condizionata da quella del golfo. L’Ogs mette insieme con questi strumenti, le attività di caratterizzazione delle acque, le caratteristiche biologiche, di biodiversità, permettendo di avere informazioni maggiori. «Siamo a disposizione anche per Livorno; Ispra, del resto qui già si sta occupando dei sedimenti e del tasso di inquinamento da attività di dragaggio. Ed è molto importante per sapere se si devono conferire o andare in ripascimento. Le correnti, giocano un ruolo decisivo anche su questo tipo di operazioni. Se i sedimenti sono inquinati, rimuovendoli, possono disperdersi a fronte di un forte idrodinamismo. Lavoriamo molto anche con colleghi di altre nostre sezioni sul rumore che viene prodotto all’interno di un’area portuale. Dei sensori colgono il rumore delle navi che può incidere sulla biodiversità. Avere perciò delle corrette valutazioni è fondamentale per fare le cose più giuste. Possiamo trasferire le nostre competenze». L’Istituto appena sbarcato a Livorno, è un ente pubblico di ricerca che fa capo al ministero delle università e della ricerca. A Dogana d’Acqua, si concentreranno studi sull’ambiente marino.

Durante la conferenza stampa, è giunto anche il saluto dalla rompighiaccio, la nave di ricerca Ogs, da parte del comandante Franco Sedmak e del responsabile scientifico Roberto Romeo a bordo della “Laura Bassi” impegnata nella 39esima spedizione nel mare di Ross e che fa parte del programma nazionale di ricerca in Antartide. In aprile tornerà in Italia e l’assessora all’Università e al porto, Barbara Bonciani, ha già espresso il desiderio di vederla arrivare sulle nostre banchine, permettendo ai ragazzi delle scuole di poterla visitare. Dalla plancia hanno spiegato la loro quotidianità. Fatta di raccolta di informazioni lungo colonne d’acquaSoprattutto, capire come le acque fredde liberate dai ghiacciai e che vanno in profondità nell’oceano, innescano la circolazione dei mari del mondo. Una finestra sul nostro presente, ma anche sul nostro futuro.


QOSHE - Innovazioni e tecnologie del mare, a Livorno inaugurata la sede dell’Istituto di Oceanografia e di Geofisica sperimentale - Flavio Lombardi
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Innovazioni e tecnologie del mare, a Livorno inaugurata la sede dell’Istituto di Oceanografia e di Geofisica sperimentale

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08.02.2024

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LIVORNO. Una presenza in più, rispetto a tutte quelle che già sono operative a Livorno e che costituiscono il Citem (centro per le innovazioni e le tecnologie del mare) che potrebbe risultare utile, se non preziosa, sulla acquisizione dati dell’innalzamento delle acque a causa dei cambiamenti climatici e fornire indicazioni su come le città possano difendersi.

«I nostri studi, quelli che facciamo nella zona sud del pianeta, in Antartide, servono anche a questo. Affinché l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, così come pure altri istituti, tutti inseriti in commissioni e tavoli ministeriali e della commissione grandi rischi e presenti all’interno del consiglio dei ministri, venga ascoltato. Non dispensiamo solo modelli matematici, ma immaginiamo scenari di gestione». È questa, la risposta ad una domanda del professor Nicola Consigli, presidente dell’Ogs che ieri mattina ha presenziato, assieme alla direttrice generale Paola Del Negro e al........

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