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LIVORNO. «Quando torna “Massi” vuol dire che l’estate è vicina». «Quando riapre il chiosco riparte la stagione». «Il Baretto è il segnale che si riparte col mare». Ormai è così, quando il chiosco di Massimiliano Bonfigli torna agli scogli dell’Accademia ormai per una buona parte di città, quella che profuma di salmastro e di aperitivi al calasole, è il simbolo che ci siamo. Che le giornate cominciano ad avere il sapore estivo. Quella bella stagione che non guarda al calendario.

Ormai è così, da 9 anni a questa parte. «Abbiamo riaperto prima del solito, in occasione dell’equinozio di primavera, come buon auspicio: i livornesi ci aspettano, abbiamo creato una sorta di seconda casa per tanti e di tutte le età, un luogo semplice dove prendere un caffè socializzare, stare in compagnia», commenta Bonfigli mentre sistema le ultime cose del suo Baretto Accademia. E comunque l’imprenditore non nega che il suo sogno sarebbe quello di vedere quella spiaggia veramente inclusiva.

«Sono qui da 9 anni: la mia vera ambizione è che questo luogo possa diventare inclusivo al 100% e anche i disabili possano arrivare al mare e fruire della spiaggia».

Basta vedere quante persone sono lì. Tra caffè, una chiacchiera, una brioche. Apre l’ altro ieri ed è subito festa su quella spiaggia che vive sempre 4 stagioni. E quest’anno la sorpresa è che il Baretto fa parte anche di un libro. Buttato giù da “Uno scrittore per gioco”. Si intitola “Un nonno racconta”. Lui è Sergio Casi e tra le storie del pensionato innamorato del Baretto e dell’Accademia in copertina c’è il chiosco.

«Io ho 89 anni - dice - abito qui vicino e per me quando riapre il Baretto torna anche il mio svago: tra l’altro da poco ho perso mia moglie, venivamo sempre qui insieme, quindi quest’anno lo vivo anche con nostalgia e un velo di tristezza». Ma qui Casi si sente a casa. «Vengo, incontro le persone, sto in compagnia, altrimenti sarei solo».

Non è l’unico a pensarla così. «Rivedere il chioschino è vita, estate, semplicità: il bello di questo luogo è che il baretto e l’accademia sono luoghi proletari, puoi venire a prendere un caffè e stai bene tutta la giornata, a chiacchiera, al mare: qui ci conosciamo tutti», ribadisce un affezionato, Massimo Del Bono.

La spiaggia proletaria. Il Baretto idem. E chi ama il luogo si occupa anche della pulizia, come volontariato. «Questo chiosco rappresenta un servizio molto importante per noi frequentatori della spiaggia, io vengo anche d’inverno perché faccio il bagno», aggiunge Renato Stoppa. E lo ribadisce Massimiliano Pancaccini. «Col tempo qui si è creato un bell’ambiente, semplice, che invoglia le persone di tutte le età a venirci». Tutti concordano che l’unica cosa che manca è un servizio igienico, proprio perché quella spiaggia è molto frequentata. Da nonni, famiglie, giovani. È trasversale. Ma allo stesso modo tutti concordano sul fatto che si tratta di una spiaggia libera e la questione è di difficile risoluzione. Come per gli anni passati, dalla colazione al calasole il Baretto sarà aperto. Con il lunedì della musica dal vivo, con gli aperitivi sulla spalletta o da godersi giù al mare. Con il noleggio dei lettini per chi lo vorrà. «Partiremo da maggio coi lettini - riprende Bonfigli - Le persone già me li chiedono».

I sup si possono noleggiare da subito. Al Baretto ci lavorano Massimiliano Bonfigli con la moglie Viola, Matilde Franchi, Laura Lazzerini, Nicola Bientinesi e Giacomo Guarino. «Negli anni questa spiaggia è molto migliorata - chiude Bonfigli - Quando sono arrivato c’era il ghiaino e la scesa al mare era complessa: il Comune ha reso tutto molto più fruibile».


QOSHE - «Quando torna “Massi”… » vuol dire che l’estate è vicina: all’Accademia riapre il Baretto - Francesca Suggi
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«Quando torna “Massi”… » vuol dire che l’estate è vicina: all’Accademia riapre il Baretto

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22.03.2024

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LIVORNO. «Quando torna “Massi” vuol dire che l’estate è vicina». «Quando riapre il chiosco riparte la stagione». «Il Baretto è il segnale che si riparte col mare». Ormai è così, quando il chiosco di Massimiliano Bonfigli torna agli scogli dell’Accademia ormai per una buona parte di città, quella che profuma di salmastro e di aperitivi al calasole, è il simbolo che ci siamo. Che le giornate cominciano ad avere il sapore estivo. Quella bella stagione che non guarda al calendario.

Ormai è così, da 9 anni a questa parte. «Abbiamo riaperto prima del solito, in occasione dell’equinozio di primavera, come buon auspicio: i livornesi ci aspettano, abbiamo creato una sorta di seconda casa per tanti e di tutte le età, un luogo semplice dove prendere un caffè socializzare, stare in compagnia», commenta Bonfigli mentre sistema le ultime cose del suo Baretto Accademia. E comunque........

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