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LIVORNO Al porticciolo del Sonnino arrivano a stretto giro le telecamere. «L’area sarà videosorvegliata a tutela anche della parte interdetta dal Comune per crolli: ci sono palesi situazioni di pericolo nelle nostre pertinenze e dobbiamo mettere la sicurezza e l’incolumità pubblica al primo posto», Stefano Pucciarini, insieme al fratello Francesco, rappresentano la proprietà del Castello e di tutti quegli ettari di macchia mediterranea che arrivano fino al porticciolo.

Un’oasi millenaria sospesa tra il verde e il mare oggetto di una precisa ordinanza comunale che vieta l’accesso e il transito sul moletto di pertinenza demaniale gravemente danneggiato dalle ultime mareggiate autunnali. Tutela dell’incolumità pubblica, sicurezza dei bagnanti: là non si può andare.

E, una volta sul posto, i crolli di parte del braccio che con la bella stagione diventa stesa di asciugamani e bagnanti (già domenica scorsa c’erano) fanno ancora più impressione. Ebbene, da ora in poi andare su quella parte è vietato: lo dice il Comune. Così come la proprietà, dal canto suo, segnala tutta una serie di situazioni abusive evidenti e pericolose su quel porticciolo. A partire dall’ingresso abusivo dal quale passa chi arriva al porticciolo: un buco nella rete, lungo la strada che porta a Quercianella, della proprietà Pucciarini. E appena viene ripristinata la recinzione, subito viene ricreato il passaggio.

Una volta giù al porticciolo spunta un barbecue allestito dalla parte della parete a picco sul moletto. Una parete franosa con tanto di cartelli “pericolo caduta massi” (ne è rimasto uno, gli altri sono curiosamente spariti) .

E ancora quel gioiello di mare cristallino è diventato anche regno di scritte, esplosioni di colori a deturpare muri e addirittura la Torretta storica al porticciolo: c’è la data di costruzione, 1885. Che peccato. Quasi non si vedono più quei numeri. E anche il rimessaggio porta danni: il cancello giù all’acqua è sbarbato dopo che sono state segate le sbarre. All’interno (la porta è stata aperta) altre scritte a vergare gli interni di bruttezza. Con tanto di deposito sdraio, lettini e ombrelloni di qualcuno degli abituèe. E poi sul tetto del rimessaggio si racconta di persone che giocano a pallone (ovviamente soprattutto durante la bella stagione) con mini balaustre certo non concepite per questo e quindi non a norma. Così come la copertura non è nata per sopportare tanto peso. Insomma, una situazione di pericolo. «Quello che ci lascia perplessi – continuano dalla proprietà – è proprio questo senso di libertà che il pubblico si prende su un bene privato: noi per fare i lavori al Castello giustamente dobbiamo avere permessi perché tutto questo bene compreso il porticciolo è vincolato dalle Belle Arti e invece qui vengono con la calcina, stuccano, fanno murales su strutture storiche, usano il tetto del rimessaggio come un campo di calcio senza problemi. Questo è un bene di rilevanza storica e artistica, ma sembra che ciò non interessi a nessuno».

L’avvocato di famiglia, Lorenzo Mini, ricorda che «anche questa particella è presente nella notifica di vincolo: sta a significare che è stata ricompresa tra i beni su cui non si può intervenire senza autorizzazione delle belle Arti». E allora si mettono le telecamere. Per vedere chi viola la proprietà privata e non dovrebbe. Chi danneggia. Chi si mette in pericolo oppure crea pericolo. Chi si insinua nello stradello per il bosco fino al castello più in alto e vandalizza, per esempio, lo storico tavolo in marmo del Belvedere spezzandolo («era stato nonno Sergio a ripristinarlo») oppure chi si introduce, come accaduto nei giorni scorsi, nel cantiere edile. Questione di responsabilità. Basta tolleranza. «Ci fa molto piacere che il Comune sia intervenuto per limitare i rischi che, inevitabilmente, graverebbero anche sulla proprietà e ovviamente rimaniamo a disposizione per coordinare le modalità di intervento e messa in sicurezza che si renderanno necessarie».l


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Arrivano le telecamere al porticciolo del Sonnino di Livorno: «Sicurezza e lotta ai vandalismi»

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13.04.2024

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LIVORNO Al porticciolo del Sonnino arrivano a stretto giro le telecamere. «L’area sarà videosorvegliata a tutela anche della parte interdetta dal Comune per crolli: ci sono palesi situazioni di pericolo nelle nostre pertinenze e dobbiamo mettere la sicurezza e l’incolumità pubblica al primo posto», Stefano Pucciarini, insieme al fratello Francesco, rappresentano la proprietà del Castello e di tutti quegli ettari di macchia mediterranea che arrivano fino al porticciolo.

Un’oasi millenaria sospesa tra il verde e il mare oggetto di una precisa ordinanza comunale che vieta l’accesso e il transito sul moletto di pertinenza demaniale gravemente danneggiato dalle ultime mareggiate autunnali. Tutela dell’incolumità pubblica, sicurezza dei bagnanti: là non si può andare.

E, una volta sul posto, i crolli di parte del braccio che con la bella stagione diventa stesa di asciugamani e bagnanti (già domenica scorsa c’erano) fanno ancora più impressione. Ebbene, da........

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