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MARINA DI PISA. L’iter è pronto a ripartire. Dopo lo stop del Tar della scorsa estate è trascorso quasi un anno. Tanto ci è voluto per incardinare una nuova procedura. Che entro questo mese passerà, come previsto, prima dalla commissione consiliare e poi dal voto del consiglio comunale. A quel punto Marina Development Corporation (Mdc) conta di ripartire con i piani per lo sviluppo immobiliare intorno al porto di Boccadarno.

Una correzione di rotta divenuta necessaria dopo la sentenza del Tar sul ricorso che aveva presentato la società Namira (proprietaria delle aree intorno al porto attraverso il fondo “Pisa in progress”) relativo alla validità del piano di recupero.

Dal Tribunale amministrativo regionale era arrivata una risposta negativa. In pratica, il piano di recupero non è più valido e non lo è dal dicembre 2016. Il pronunciamento del Tar ha imposto a Mdc, la società specializzata in sviluppi immobiliari intorno alle marine (incaricata da Namira per il progetto di Boccadarno), una serie di nuovi passaggi burocratici. Non proprio un ricominciare dall’inizio. Come anche il Tar ha sottolineato nella sentenza, si può procedere con l’ultrattività. In altre parole, l’intervento di sviluppo immobiliare dovrà andare avanti non tutto insieme, ma per comparti: una possibilità data dalle norme urbanistiche.

L’atto che dovrà poi essere votato dal consiglio comunale si basa su un’istanza al Comune contenente il piano attraverso il quale si intende procedere: in questo caso diviso in due sub comparti, come se fossero due macro lotti. Successivamente per ogni comparto dovrà essere chiesto e ottenuto il permesso a costruire, secondo le normali procedure da seguire in questi casi, prima di poter aprire il cantiere.

I pezzi del piano di sviluppo saranno di volta in volta sottoposti al giudizio degli enti territoriali interessati (Comune, Parco, Sovrintendenza) per poter arrivare al rilascio del permesso a costruire.

La società nel frattempo ha confermato tutta l’attenzione al territorio sponsorizzando gli eventi del Giugno Pisano e portando a conclusione, con un costo stimato in 3 milioni di euro, il restauro di Villa Romboli.

Non solo: dopo l’acquisto delle aree del Comune a febbraio 2023 per 5,5 milioni di euro, nei mesi seguenti è stata perfezionata anche l’acquisizione delle aree Gea (partecipata comunale in liquidazione) per circa 1,8 milioni di euro.

Il piano di recupero “spacchettato” (valore complessivo 300 milioni di euro) dovrebbe seguire quanto già contenuto nei precedenti atti inviati al Comune. Già nel periodo precedente alla sentenza, Mdc aveva presentato la richiesta del primo permesso a costruire per la realizzazione dei primi tre lotti sul lato sud-est della marina: 7mila mq dove far sorgere 38 appartamenti di pregio, oltre a fondi commerciali. Un ulteriore permesso a costruire era stato richiesto per l’isola centrale del porto, dove è prevista invece la realizzazione di un club aperto al pubblico con funzione mista, chiamato “Il Fortino” in memoria dell’omonima struttura bellica che un tempo occupava l’area. Il club ospiterà ristorante, palestra con spa e piscina.

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QOSHE - Porto di Marina. Riparte l’iter si procederà per comparti - Francesco Loi
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Porto di Marina. Riparte l’iter si procederà per comparti

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04.04.2024

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MARINA DI PISA. L’iter è pronto a ripartire. Dopo lo stop del Tar della scorsa estate è trascorso quasi un anno. Tanto ci è voluto per incardinare una nuova procedura. Che entro questo mese passerà, come previsto, prima dalla commissione consiliare e poi dal voto del consiglio comunale. A quel punto Marina Development Corporation (Mdc) conta di ripartire con i piani per lo sviluppo immobiliare intorno al porto di Boccadarno.

Una correzione di rotta divenuta necessaria dopo la sentenza del Tar sul ricorso che aveva presentato la società Namira (proprietaria delle aree intorno al porto attraverso il fondo “Pisa in progress”) relativo alla validità del piano di recupero.

Dal Tribunale amministrativo regionale era arrivata una risposta negativa. In pratica, il piano........

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