PISA. Tombolo, la tenuta più a sud del Parco di Migliarino - San Rossore - Massaciuccoli, attraversata dal Canale dei Navicelli e per questo cuore pulsante e in espansione della cantieristica pisana. Bisogna arrivare fin lì per trovare lo stabilimento in cui sta nascendo la “Ferrari degli oceani”, sotto la guida di Giovanni Soldini, il navigatore italiano più famoso nel mondo. Per trovarlo, però, non basta, seguire l'Aurelia o la via Livornese (la strada provinciale del Mare), arterie che costeggiano, a est e a ovest, l'area in cui nascono alcuni degli yacht più belli e moderni in circolazione. Bisogna percorrere una viuzza che s'incunea fra gli stabilimenti e i capannoni. “Strada sconosciuta” recita il navigatore. Alla fine, però, c'è un piazzale: di fronte gli stabilimenti della Lion Yacht, cinquemila metri quadrati coperti e 7.500 di piazzali dotati di travel lift (la gru per sollevare e calare le barche in acqua) e darsena privata.

Lì si svolgeranno alcune delle lavorazioni. Alle spalle c'è un altro grande capannone, incastonato fra la “strada sconosciuta” e il Canale dei Navicelli, senza insegne e volutamente anonimo. Apparentemente uno dei tanti dell'area. È in quello stabilimento, appositamente affittato, però, che sta nascendo la barca con cui il Cavallino Rampante si presenterà ai nastri di partenza delle più importanti competizioni veliche mondiali: «La Ferrari degli oceani? Sì la facciamo qui, ma è tutto ancora segreto», dice un operaio. È in quel piazzale, soprattutto fra i due stabilimenti, che Giovanni Soldini, team principal del progetto, è ormai di casa: «Lo vediamo molto spesso» riportano operai e tecnici dei cantieri locali.

«Sono entusiasta di iniziare questa nuova avventura – ha detto Soldini alla presentazione del piano –. Stiamo lavorando a un progetto importante e all’avanguardia con un potenziale tecnologico strabiliante che mette insieme mondi diversi e competenze di altissimo livello. Partecipare alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative e rispettose del nostro pianeta con un team eccezionale è davvero un’esperienza unica».

È lì, tra quei due stabilimenti, che il progetto, un investimento da venti milioni, sta prendendo forma: per ora il più possibile lontano da occhi e orecchi indiscreti, per proteggere e nascondere tutti i segreti di un'imbarcazione che, comunque vada, è destinata a lasciare il segno. A partire dal binomio fra la Ferrari, la casa automobilistica più vincente e amata del mondo, e Soldini, il navigatore italiano più conosciuto a livello internazionale. E non è una sperimentazione, né una fuga in avanti. Lo ha chiarito ampiamente il presidente John Elkann: «Stiamo per intraprendere un viaggio entusiasmante che amplierà la nostra anima racing – ha sottolineato – : con questa nuova sfida agonistica, motivati dalla nostra capacità innovativa e dall’impegno per la sostenibilità, ci spingeremo oltre gli attuali confini. Siamo felici di poter contare su Giovanni (Soldini, ndr), straordinario per esperienza, determinazione e spirito di squadra».

Ora la curiosità è tutta per la “Ferrari degli oceani” che uscirà dai cantieri pisani. Ad alimentarla anche le dichiarazioni dello stesso Soldini: «Se sarà un monoscafo o un catamarano? Io direi che potremmo definire l’imbarcazione anche un “monomarano”, una cosa molto nuova e molto strana, con un contenuto d'innovazione altissimo».

Fra gli addetti ai lavori già si discute sulle competizioni a cui prenderà parte. Negli ultimi anni Soldini ha infranto quasi tutti i record delle principali regate del mondo. Gliene mancherebbe solo uno che è anche il più prestigioso, il Trofeo Jules Verne, ossia il giro del mondo a vela. Quasi 22mila miglia da percorrere senza regole né restrizioni, né di barca né di equipaggio. Per vincerlo bisogna battere il record di Francis Joyon del 2017 che lo completò in 40 giorni, 23 ore e 30 minuti. Sul punto, però, Soldini getta acqua sul fuoco: «L’obiettivo primario ora è quello finire la barca e di metterla in mare. Mettersi a parlare di programmi sportivi è troppo presto».

QOSHE - La “Ferrari degli oceani” nasce a Pisa sotto gli occhi di Soldini: il bolide da 20 milioni del Cavallino per dominare in mare - Francesco Paletti
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La “Ferrari degli oceani” nasce a Pisa sotto gli occhi di Soldini: il bolide da 20 milioni del Cavallino per dominare in mare

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27.01.2024

PISA. Tombolo, la tenuta più a sud del Parco di Migliarino - San Rossore - Massaciuccoli, attraversata dal Canale dei Navicelli e per questo cuore pulsante e in espansione della cantieristica pisana. Bisogna arrivare fin lì per trovare lo stabilimento in cui sta nascendo la “Ferrari degli oceani”, sotto la guida di Giovanni Soldini, il navigatore italiano più famoso nel mondo. Per trovarlo, però, non basta, seguire l'Aurelia o la via Livornese (la strada provinciale del Mare), arterie che costeggiano, a est e a ovest, l'area in cui nascono alcuni degli yacht più belli e moderni in circolazione. Bisogna percorrere una viuzza che s'incunea fra gli stabilimenti e i capannoni. “Strada sconosciuta” recita il navigatore. Alla fine, però, c'è un piazzale: di fronte gli stabilimenti della Lion Yacht, cinquemila metri quadrati coperti e 7.500 di piazzali dotati di travel lift (la gru per sollevare e calare le barche in acqua) e darsena privata.

Lì si svolgeranno alcune delle lavorazioni. Alle spalle c'è........

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