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LIVORNO. Per aver visto giocare Andrea Niccolai al PalaMacchia bisogna avere più di quarant'anni come minimo, ma per scrivere chi è stato e cosa ha fatto nel basket toscano e nazionale non basterebbe una pagina intera. Nato a Pistoia ma montecatinese di formazione e adozione, formò con Mario Boni la cosiddetta coppia dei gemelli del canestro, quella che fece la fortuna dello Sporting nella seconda metà degli anni '80 prima di passare al Messaggero Roma per la modica cifra di 13 miliardi, il trasferimento più costoso nella storia del basket italiano. Sesto marcatore di tutti i tempi, dopo Antonello Riva, Oscar, il gemello Boni, Esposito e Myers, fu il più giovane convocato nella nazionale maggiore, ad appena 17 anni. Oggi fa l'allenatore, ma è in attesa di chiamata essendo rimasto con il cerino in mano dopo che la sua ultima società, Mantova, ha ceduto il titolo alla fine della scorsa stagione. Per tenersi aggiornato gira un po' di palasport di B e A2 e fa l'opinionista per LNP alle partite interne della Herons. Interlocutore ideale, quindi, per parlare della sfida al vertice di domani e della serie B più in generale. Niccolai, quella in arrivo è una sfida dal sapore antico... «Eh sì, me ne ricordo tante. Ricordo il clima caldissimo all'ingresso in campo anche se la maggior parte degli insulti se li prendeva sempre Mario (Boni, n.d.r.)». C'è un altro filo che lega Livorno e Montecatini e si chiama Gianfranco Benvenuti «Non mi ha mai allenato, perchè quando venne a Montecatini, e furono anni splendidi per lo Sporting, io ero appena andato a Roma. Ma ci siamo conosciuti benissimo, prima e dopo quegli anni. Sui campi, alle partite del settore giovanile, dovunque. Un maestro, senza dubbio alcuno. Ma anche una persona speciale, indimenticabile». Lei è approdato alla nazionale maggiore a 17 anni. Una cosa letteralmente impensabile al giorno d'oggi... «Sì, oggi i giovani maturano più tardi. E il minore spazio che trovano nelle prime squadre, dalla A in giù, ha la sua influenza» Pienamente d'accordo. I tabellini della serie A a volte non si possono leggere. Ma non sarebbe meglio tornare al basket dei suoi tempi, quello con i due stranieri? «Credo che ormai, per quanto riguarda il basket di vertice, sia un processo irreversibile, anche se un po' di riduzione del numero degli stranieri non ci starebbe male. Viceversa il campionato di A2, con due stranieri, mi piace moltissimo. E guardate che anche la B nazionale è un gran bel campionato». E allora parliamone. Che ci dice? «Nel girone A, non per campanilismo, direi che il gioco migliore lo hanno espresso le due di Montecatini e le due livornesi». Libertas, PL e Herons sono lì dove le aspettavamo. Gema è una bella sorpresa, così come Crema... «Su Crema sono d'accordissimo, ma Gema non è una sorpresa. E' una buonissima squadra, ben allenata, con giocatori super per la categoria: Passoni e Savoldelli li ho allenati a Firenze e per la B sono dei top player, e poi Mastrangelo, Mazzantini, Di Pizzo...Vedrete, staranno in alto fino alla fine». Delle altre? «Omegna mi sembra che abbia già cominciato la risalita verso le parti nobili, insieme a Libertas è la squadra con la striscia vincente più lunga. Legnano prima o poi troverà la quadra e almeno nei play-off ci entrerà. E lì potrebbe diventare una mina vagante». Diamo un'occhiata al girone B. «Le prime tre quattro sono veramente forti, con Ruvo su tutte, ma anche Roseto e S.Severo sono ottime squadre. Sotto il quinto posto probabilmente il livello medio del girone A è più alto». Tra Herons e Libertas chi vince? «E chi può dirlo? Come dicevo prima Libertas è la squadra più in forma del momento e secondo me ha il parco italiani più forte di tutta la serie B. Lo aveva già, con Tozzi e Allinei ha addirittura alzato il livello. Herons viene da un brutto schiaffo a S.Antimo ma ci poteva stare, veniva da un derby tiratissimo e il derby ti prosciuga di tutte le energie, fisiche e mentali. Giocare tre giorni dopo a oltre 500 km di distanza non era l'ideale. Penso che avranno una reazione. Di sicuro sarà un bello spettacolo, con il PalaTenda esaurito». Proprio come ai vecchi tempi. «Già, come ai vecchi tempi. Su, non mi faccia commuovere».

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QOSHE - Nick, il pistolero delle terme «Sarà il derby tra le più forti» - Francesco Parducci
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Nick, il pistolero delle terme «Sarà il derby tra le più forti»

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09.12.2023

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LIVORNO. Per aver visto giocare Andrea Niccolai al PalaMacchia bisogna avere più di quarant'anni come minimo, ma per scrivere chi è stato e cosa ha fatto nel basket toscano e nazionale non basterebbe una pagina intera. Nato a Pistoia ma montecatinese di formazione e adozione, formò con Mario Boni la cosiddetta coppia dei gemelli del canestro, quella che fece la fortuna dello Sporting nella seconda metà degli anni '80 prima di passare al Messaggero Roma per la modica cifra di 13 miliardi, il trasferimento più costoso nella storia del basket italiano. Sesto marcatore di tutti i tempi, dopo Antonello Riva, Oscar, il gemello Boni, Esposito e Myers, fu il più giovane convocato nella nazionale maggiore, ad appena 17 anni. Oggi fa l'allenatore, ma è in attesa di chiamata essendo rimasto con il cerino in mano dopo che la sua ultima società, Mantova, ha ceduto il titolo alla fine della scorsa stagione. Per tenersi aggiornato gira un po' di palasport di B e A2 e fa l'opinionista per LNP alle partite interne della Herons. Interlocutore........

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