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Livorno Arrivare all’augusta età di cento anni è già di per sé un bel traguardo riservato a pochi, ma giungerci poi con la lucidità e l’energia con la quale ci è arrivato Ermanno Valtriani è cosa rara.

Tutte le mattine fa colazione al Caffè del Parco in viale della Libertà, di fronte a Villa Fabbricotti: è un’abitudine quotidiana, perché nonno Ermanno oltre a mangiare legge rigorosamente al tavolino Il Tirreno e la Gazzetta dello Sport, curioso di conoscere in particolare le novità sul Livorno e sulla Juventus le sue squadre del cuore.

Al bar lo aspetta tutte le mattina il titolare Romolo Mangoni. Non è solo per Ermanno Valtriani è un barista, ma è diventato un vero amico tant’è che ha organizzato nel Caffè la festa per i cento anni lo scorso 13 novembre.

«Tutti i giorni alla stessa ora è qui. Prima veniva tranquillamente a piedi da solo dalla vicina via Cecioni dove abita ora, dopo un leggero infortunio, viene accompagnato dalla nipote», dice Mangoni.

Ed è subito il centenario livornese a raccontarsi. «Che devo dire - dice – Ringrazio il cielo per aver avuto la possibilità di esser arrivato a questa età e soprattutto di esservi arrivato in buone condizioni. E ringrazio pure la mia famiglia (due figli, Luca Ingegnere e Francesca insegnante, e cinque nipoti) per il supporto che mi danno».

Ecco la sua vita e i suoi “segreti”. «Vive da solo – racconta la nipote Cecilia Bacci – ed io lo aiuto solo per la passeggiata sino al bar e per altre incombenze familiari».

Ermanno Valtriani è il vedovo di Giuseppina Pedini insegnante di scuola media, notissima in città con la quale sino a pochi anni fa era un assiduo frequentatore della parrocchia di S. Agostino nonché dei Bagni Acquaviva. D’altra parte che Valtriani avesse la “stoffa” per giungere a questa età era scritto: ha lavorato per moltissimi anni come addetto alle vendite in un negozio di tessuti (La Comense) in via Ricasoli e precedentemente per la stessa ditta (famiglia Guerrini) in piazza Venti Settembre.

A far sì che la scorza fosse ( e sia) buona, pure gli eventi della vita. «L’otto settembre del 1943 ero in servizio in un sottomarino della nostra Marina Militare (successivamente segnalatore ed ecogoniometrista sempre per la Marina Militare). La paura fu tanta ma se sono qui a raccontare questa storia vuol dire che sono un uomo fortunato o che da lassù qualcuno mi ha protetto».

Sino a poco tempo fa andava in bicicletta e ha ancora la patente di guida anche se ha deciso autonomamente di smetter e di guidare («Non hanno trovato validi motivi – racconta il nipote, il giornalista Riccardo Pasquinelli -per revocargliela»). Come a tutti i centenari il sindaco Luca Salvetti gli ha ha fatto pervenire una scatola di pasticcini.«Sì, li ho ricevuti e lo ringrazio anche se non li ho ancora “incignati», chiude.


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Ermanno Valtriani, cento anni col Livorno calcio nel cuore: «Ecco i miei segreti di lunga vita»

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20.11.2023

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Livorno Arrivare all’augusta età di cento anni è già di per sé un bel traguardo riservato a pochi, ma giungerci poi con la lucidità e l’energia con la quale ci è arrivato Ermanno Valtriani è cosa rara.

Tutte le mattine fa colazione al Caffè del Parco in viale della Libertà, di fronte a Villa Fabbricotti: è un’abitudine quotidiana, perché nonno Ermanno oltre a mangiare legge rigorosamente al tavolino Il Tirreno e la Gazzetta dello Sport, curioso di conoscere in particolare le novità sul Livorno e sulla Juventus le sue squadre del cuore.

Al bar lo aspetta tutte le mattina il titolare Romolo Mangoni. Non è solo per Ermanno Valtriani è un barista, ma........

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