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LIVORNO E sì che un tetto lo meriterebbero visto il ruolo che hanno avuto nella crescita culturale di generazioni di livornesi. E invece, da quando magari sono passati di mano da padre a figlio, in una sorta di eredità non voluta e ormai ingombrante per il soggiorno o per la cameretta, rischiano di finire nel cassonetto. Addio quindi alla “Coscienza di Zeno”che fece approcciare alcune generazioni alla psicanalisi, a”L’amante di Lady Chatterley”, che provocò a quelle generazioni stesse i primi turbamenti, alla collezione di Tex Willer che occupa mezzo salotto. Stiamo parlando dei libri “domestici”, sempre meno graditi, sostituiti dalla narrativa web ogni giorno di più, destinati appunto al passaggio dagli scaffali di casa all’inceneritore. Ma davvero non si può far nulla per un eventuale riciclo o addirittura una seconda vita per queste testimonianze di epoche precedenti?

Biblioteche esaurite

L’assessore alla cultura Simone Lenzi scuote la testa: «Sono a conoscenza del problema – dice – e d’altra parte la nostra Biblioteca Labronica conserva circa 180mila volumi per sei chilometri di scaffali. A meno che non sia un libro prezioso non sapremmo dove mettere eventuali nuovi arrivi. Si consideri che tra l’altro da tempo abbiamo pure acquisito le collezioni Diaz, Badaloni, Antonicelli».

«Idem tutto esaurito pure per le altre biblioteche cittadine – conferma Cristina Luschi, dirigente del settore biblioteche e musei – come quelle “dei ragazzi” a Villa Fabbricotti e in via Stenone oppure quella di Villa Maria».

Non c’è posto neanche all’emeroteca di via del Toro e ai Bottini dell’Olio.

Le biblioteche volanti

«Ma qualcosina si può fare – prosegue Lenzi – ovvero organizzare qualcosa di simile a quello che già è stato fatto accanto al “Chioschino” di Villa Fabbricotti, ovvero l’installazione di due apparenti casine per uccelli che in realtà sono contenitori per libri abbandonati destinati a chi poi ne voglia prendere (in prestito o per sempre) qualcuno in lettura». Un’idea simile l’aveva lanciata il giornalista-ristoratore Giovanni Neri mettendo degli scaffali per lo scambio di libri in una cabina del telefono in piazza San Jacopo.

Un centro raccolta

«Apriremo un centro di raccolta tipo “Chioschino”, ma più grande, a Villa Maria, in via Calzabigi – dice Lenzi –, all’interno della biblioteca del cinema e dello spettacolo».

I libri randagi alla Coop

Simili iniziative, per onor del vero, sono state intraprese da tempo dai volontari della sezione soci della Unicoop che hanno predisposto al punto vendita di Levante e alla “coppina” de La Rosa la stessa cosa denominata simpaticamente “spazio libri randagi”. Iniziative analoghe al circolo Arci di Castellina Marittima e nella sala d’attesa del Sesto Terreno dell’ospedale cittadino. «Sarebbe bello che altri soggetti facessero lo stess», dice Lenzi.

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Libri domestici, guai a buttarli: a Livorno aprirà un centro di raccolta

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02.02.2024

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LIVORNO E sì che un tetto lo meriterebbero visto il ruolo che hanno avuto nella crescita culturale di generazioni di livornesi. E invece, da quando magari sono passati di mano da padre a figlio, in una sorta di eredità non voluta e ormai ingombrante per il soggiorno o per la cameretta, rischiano di finire nel cassonetto. Addio quindi alla “Coscienza di Zeno”che fece approcciare alcune generazioni alla psicanalisi, a”L’amante di Lady Chatterley”, che provocò a quelle generazioni stesse i primi turbamenti, alla collezione di Tex Willer che occupa mezzo salotto. Stiamo parlando dei libri “domestici”, sempre meno graditi, sostituiti dalla narrativa web ogni giorno di più, destinati appunto al passaggio........

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