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Livorno «Cosa dovrei usà io? Lo “spidde”? E cos’è ?». La risposta dell’anziano livornese, che troviamo nel primo pomeriggio a girovagare tra i banchi del Mercato coperto, è indicativa di come una certa fascia di popolazione, quella ovviamente più in là con l’età, non solo non usi il sistema pubblico di identità digitale, ma che addirittura non ne conosca nemmeno l’esistenza. Per i lettori meno informati lo “Spid” è un sistema di autenticazione online della propria identità che permette ai cittadini di crearsi un codice (password e username) con il quale accedere ai servizi della pubblica amministrazione (ma anche a enti privati che abbiano attivato l’apposita convenzione). Insomma serve a evitare file alle Poste o, ad esempio, all’anagrafe e non solo.

C’è da dire che accanto a coloro che hanno rilasciato risposte analoghe a quella del signore di sopra (che in genere hanno poi preferito non farsi fotografare, né dirci il proprio nome) altri cittadini hanno dato risposte diverse. Roberto Toncelli è anch’egli a passeggiare tra i banchi delle Vettovaglie e dello Spid «ne ha sentito parlare», dice. E aggiunge: «Cosa vuole, sono anziano e sono abituato a usufruire dei servizi pubblici come una volta. Non saprei nemmeno come procurarmelo». Lo aiutiamo: se non è in grado di farlo da solo, tramite computer, ci sono uffici (pubblici e non) che possono aiutarlo». «Ne terrò di conto». è la cortese risposta. Chi invece lo Spid lo usa da sempre è Massimo Mainardi, che troviamo nel suo banco di macelleria intento ad affettare carni varie: «Per me che ho un esercizio commerciale è utilissimo e l’ho attivato da quando ci fu questa possibilità”». Fuori dal mercato fermiamo Valeria Cacciapuoti, che lo Spid ce l’avrebbe «solo che mi è scaduto – risponde – anzi vi ringrazio per avermi ricordato di rinnovarlo». E grazie alla signora apprendiamo come lo Spid sia soggetto a «scadenza». Nanni Fulvi sta accompagnando il cane Cesare a fare una passeggiatina in via Grande e lo stoppiamo per il quesito: «So ovviamente di che si tratta, ma non ne ho mai avuto bisogno. In futuro ci penserò…».

Gabriele Di Renzo appartiene anch’egli alla vecchia generazione e alla domanda sulla conoscenza o meno dell’identità digitale ci guarda come se volessimo vendergli un elettrodomestico o proporgli l’adesione a un nuovo partito politico: «No, francamente non conosco lo Spid... ma se dicono che è utile sarà vero…».

A dimostrazione di come alcuni stranieri siano più informati degli italiani Syed Abrar Hussain lo Spid lo usa regolarmente «anche perché gestendo un negozio mi è molto utile per tutte le pratiche commerciali». E davanti alle vetrine del commerciante di via del Giglio troviamo un volto noto del Tg3 toscano, Susanna Giusti, che candidamente ci confessa: «Avrei voluto farlo ma... non mi è riuscito». E se non è riuscito a lei è lecito pensare che sia difficile anche per un pensionato con scarsa formazione informatica. Vicino allo storico “frataio” di piazza Cavallotti poniamo il quesito a Simona Vannozzi, che ci assicura come lo Spid lo abbia sì scaricato ma «temo – ci dice – di aver perso le credenziali per entrare. E ora come faccio per riaverle?». Spiacenti di non poterla aiutare.

Entriamo infine nel bar di Michela Stiaffini, sempre in piazza Cavallotti che, al nostro quesito, aggiunge un’informazione importante: «Certo che ce l’ho, visto che gestisco un bar, anzi ce lo avevo... ma non sapevo che, nell’eventualità che tu non lo utilizzi per un po’ di tempo, poi “scada”.E sa la cosa curiosa ? Che per riaverlo bisogna pagare…». l

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Lo Spid e gli anziani: «Dovrei usà lo “Spidde”? Cos’è?», livornesi disorientati al mercato

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30.11.2023

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Livorno «Cosa dovrei usà io? Lo “spidde”? E cos’è ?». La risposta dell’anziano livornese, che troviamo nel primo pomeriggio a girovagare tra i banchi del Mercato coperto, è indicativa di come una certa fascia di popolazione, quella ovviamente più in là con l’età, non solo non usi il sistema pubblico di identità digitale, ma che addirittura non ne conosca nemmeno l’esistenza. Per i lettori meno informati lo “Spid” è un sistema di autenticazione online della propria identità che permette ai cittadini di crearsi un codice (password e username) con il quale accedere ai servizi della pubblica amministrazione (ma anche a enti privati che abbiano attivato l’apposita convenzione). Insomma serve a evitare file alle Poste o, ad esempio, all’anagrafe e non solo.

C’è da dire che accanto a coloro che hanno rilasciato risposte analoghe a quella del signore di........

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