FIRENZE. L’eleganza c’è, ma è sobria. Poi strette di mani, abbracci, saluti calorosi sul red carpet fuori dal Maggio musicale fiorentino per il concerto inaugurale del teatro, ora guidato dal nuovo sovrintendente Carlo Fuortes. Dopo la bufera in cui è finito il teatro fiorentino con l’ex sovrintendente Pereira, per tutti è l’inizio di un’altra era. Con il suo abito scuro, Fuortes posa accanto alla pianista Giulia Mazzoni, fasciata da un lungo abito lungo rosso, e alla showgirl Alba Parietti che indossa un vestito nero interamente ricoperto da pailettes e, sopra, una giacca in pelle. Poco dopo fa il suo ingresso il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. «Questa serata è un atto di rinascita e siamo felici di avere fatto la nostra parte come ministero – commenta – Saremo ancora accanto al Maggio Musicale Fiorentino che ha una grande tradizione e un grande prestigio culturale che secondo me va rinnovato anche come debito nei confronti della città». Ma la prima è anche l’occasione per parlare di politica. Arrivano il sindaco di Firenze, Dario Nardella, poi i due avversari-candidati a sindaco, Sara Funaro ed Eike Schmidt. Si salutano, poi l’ex direttore degli Uffizi incassa (e non è la prima volta) il placet del ministro della Cultura: «L’alternanza è il sale della democrazia, non fa mai bene un sedimento troppo stabile di potere di una parte, ogni tanto bisogna cambiare». Ed ecco anche il presidente della Regione, Eugenio Giani in completo color carta da zucchero, che dà il suo personale benvenuto al nuovo corso del Maggio: «Siamo qui tutti insieme in un gioco di squadra per rilanciare questo teatro che è la massima istituzione lirica e culturale italiana».

Seduto nella sala che porta il suo nome, c’è anche il direttore emerito Zubin Mehta e l’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori. Poi il direttore Daniele Gatti alza la bacchetta per il concerto inaugurale e dirige con grande precisione l’orchestra e il coro del Maggio in un programma che comprende “Ecce Sacerdos Magnus” di Anton Bruckner, il Salmo 13 opera 24 per coro (diretto da Lorenzo Fratini) e orchestra di Alexander Zemlinsky e la Sinfonia numero 4 in sol maggiore per soprano (Sara Blanch) e orchestra di Gustav Mahler. Al termine, Gatti e il soprano hanno ricevuto una standing ovation e dieci minuti di applausi.

«È una ripartenza dopo un periodo difficile, con tutte le istituzioni che ci aiutano. È un teatro fantastico, finora utilizzato relativamente, quindi credo che in una città che ha della potenzialità incredibili. Spero in un futuro molto più solido e di grandi successi», sottolinea Fuortes. Intanto buona la prima.