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LIVORNO. Se Luca Salvetti fosse scaramantico dovrebbe stare molto in guardia dopo i risultati del sondaggio commissionato dall’associazione culturale Cambiamenti a YouTrend Quorum che il Tirreno ha pubblicato ieri, secondo cui – se si votasse adesso – la coalizione di centrosinistra che sostiene la ricandidatura dell’attuale sindaco si attesterebbe al 48,9%, sfiorando di fatto la rielezione al primo turno.

Il 5 febbraio 2014, dieci anni fa precisi, un sondaggio simile commissionato dal Pd a Swg, attribuiva infatti alla coalizione di centrosinistra esattamente il 50% (42,5% Pd, 6% Sel, 0,5% Idv), facendo ipotizzare la vittoria al primo turno del candidato sindaco Marco Ruggeri. Allo stesso Ruggeri, in un sondaggio commissionato dal Pd a Quorum, realizzato l’8 aprile 2014 e pubblicato il 26 maggio dopo il primo turno, veniva attribuita una vittoria netta con una forbice di voti tra il 68,6% e il 74,4% in caso di ballottaggio contro Filippo Nogarin, stimato tra il 25,6% e il 31,4%. Tutti sappiamo come andò realmente...

Le reazioni dentro i partiti

I due precedenti raccontano bene, se ce ne fosse bisogno, che da qui alle elezioni dell’8 e 9 giugno potrà ancora succedere di tutto. Certamente il sondaggio ha il suo valore statistico ed è in grado di misurare la “febbre” all’elettorato in uno specifico momento, come dicevano ieri alcuni esponenti dem, e “meglio partire dal 48% che dal 18%” era la sintesi dell’analisi che girava nelle chat del Pd dove il principale sollievo arrivava dal giudizio sull’operato dell’amministrazione valutato “abbastanza positivo” dal 64% del campione.

Mentre nel centrodestra il dato non allarmava ma suonava un po’ come un giro di sveglia per “cambiare metodo per informare i nostri concittadini, non solo per i madornali errori dell’attuale amministrazione, ma anche per spiegare i cambiamenti economici ma soprattutto quelli relativi alla sicurezza che vorremmo portare in città”, come scriveva nelle chat interne ma anche sui social il segretario di Noi Moderati Gionata Giubbilei.

Salvetti soddisfatto

«I sondaggi sono diventati elemento di discussione politica particolarmente rilevante anche se io penso che solo il voto nelle cabine elettorali può sciogliere qualsiasi nodo politico o amministrativo e generare analisi concrete e di prospettiva», commentava ieri pomeriggio il sindaco Salvetti. «Certo a me fa piacere vedere un riscontro del genere che riguarda la mia persona e l’amministrazione che sto guidando. Pochi mesi fa il Sole 24 Ore mi indicava tra i sindaci con il gradimento più alto in Italia, riscontro che è stato costante dal 2019 al 2023, ora si aggiunge questo sondaggio preelettorale che sembra premiare il lavoro e l’atteggiamento tenuto nei confronti dei cittadini e della nostra città. Ma non mi farò distrarre, dovrò e dovremo tutti continuare a lavorare e a stare con le persone. Il sondaggio servirà molto nella parte che riguarda i settori dove è richiesta una maggiora attenzione e un maggior impegno».

La cautela di Guarducci

«Vado al ballottaggio», sorrideva il candidato del centrodestra Alessandro Guarducci, stimato al 30,3%. «Che la partita si giocherà in due tempi lo sapevo, io sto già lavorando per il secondo tempo. Sono molto sereno e la mia coalizione pure – aggiungeva –: in primis perché mancano 4 mesi e il sondaggio è stato fatto quando io neanche ero a candidato ufficialmente, così come la Barale, e risente di una visibilità maggiore del sindaco. Abbiamo ancora tutto il tempo di recuperare in termini di popolarità, che è importantissima per una campagna elettorale amministrativa. E poi con tutto il rispetto di chi fa sondaggi, non si può prendere come verità assoluta. Ricordate cosa successe nel 2014?».

Guarducci ritiene di essere stato sottostimato: «La nostra coalizione è indicata solo come centrodestra invece avremo anche il braccio centrista di Azione. Ma soprattutto penso che sia stimata in notevole difetto la coalizione di sinistra che a mio avviso si aggira almeno al 20%. La sovrastima di Salvetti nasce dalla sua popolarità. Non va dimenticato poi quel quasi 60% di indecisi e astenuti: mi rivolgo a quelli che non votavano, magari di area moderata, che possono trovare in me un rappresentante». «La cosa che mi interessa di più è quali sono i punti in cui il sindaco ha lavorato meglio in 5 anni – continua Guarducci –: vedo che in testa ci sono eventi culturali e territorio, cioà le famose feste di quartiere, Straborgo, Garibaldissima, ecc., che vanno benissimo ma non hanno portato ricchezza sul territorio al di là dei numeri sventolati da Salvetti. Mi preoccupa piuttosto che solo il 7% sia soddisfatto delle scuole, il 6% della sicurezza, il 4% del sostegno alle famiglie e il 2% del rilancio delle imprese, temi del mio programma».

Barale tranchant

Valentina Barale, candidata del Primo Polo e indicata al 14,5%, è tranchant: «Credo che il sondaggio sia stato lanciato in maniera precoce rispetto alla campagna elettorale, quando ancora non c’erano i nomi dei candidati», dice. «Noi sicuramente non ne faremo, i nostri sondaggi li facciamo in strada – aggiunge Barale –. Di questo non siamo in grado di giudicare l’attendibilità, se il campione sia corretto o meno, ma crediamo che il risalto dato dalla stampa non sia utile, sarebbe più importante andare sui contenuti, ma magari è una scelta editoriale».

Secondo Barale «le elezioni sono sentite lontane dalla massa e il giudizio di oggi è molto diverso da quello delle urne. Il 14,5% che ci viene attribuito è basso per noi, ci aspettiamo di prendere molto di più, mentre è alto il risultato attribuito a Salvetti. Quello più veritiero forse è quello della destra. Andando in giro percepisco curiosità, interesse verso di noi. Guarducci e Salvetti hanno un trascorso più presente in città rispetto a me, io ho sempre lavorato fuori, ma gente mai vista mi scrive, mi chiede, c’è fermento. La cosa importante sarà procedere ogni giorno, non pensiamo di prendere il 40 o il 30, ma di avere tanta benzina e idee e entusiasmo per un percorso di coinvolgimento delle persone. Faremo una campagna sui temi cittadini e per come la immagino io non escludo che possa piacere anche all’elettorato di centrodestra: ad esempio puntando sul rapporto con imprenditoria e sulla sicurezza».

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14 febbraio

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Guarducci e Barale evitano drammi. «Troppo presto per un sondaggio»

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12.02.2024

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LIVORNO. Se Luca Salvetti fosse scaramantico dovrebbe stare molto in guardia dopo i risultati del sondaggio commissionato dall’associazione culturale Cambiamenti a YouTrend Quorum che il Tirreno ha pubblicato ieri, secondo cui – se si votasse adesso – la coalizione di centrosinistra che sostiene la ricandidatura dell’attuale sindaco si attesterebbe al 48,9%, sfiorando di fatto la rielezione al primo turno.

Il 5 febbraio 2014, dieci anni fa precisi, un sondaggio simile commissionato dal Pd a Swg, attribuiva infatti alla coalizione di centrosinistra esattamente il 50% (42,5% Pd, 6% Sel, 0,5% Idv), facendo ipotizzare la vittoria al primo turno del candidato sindaco Marco Ruggeri. Allo stesso Ruggeri, in un sondaggio commissionato dal Pd a Quorum, realizzato l’8 aprile 2014 e pubblicato il 26 maggio dopo il primo turno, veniva attribuita una vittoria netta con una forbice di voti tra il 68,6% e il 74,4% in caso di ballottaggio contro Filippo Nogarin, stimato tra il 25,6% e il 31,4%. Tutti sappiamo come andò realmente...

Le reazioni dentro i partiti

I due precedenti raccontano bene, se ce ne fosse bisogno, che da qui alle elezioni dell’8 e 9 giugno potrà ancora succedere di tutto. Certamente il sondaggio ha il suo valore statistico ed è in grado di misurare la “febbre” all’elettorato in uno specifico momento, come dicevano ieri alcuni esponenti dem, e “meglio partire dal 48% che dal 18%” era la sintesi dell’analisi che girava nelle chat del Pd dove il principale sollievo arrivava dal giudizio sull’operato dell’amministrazione........

© Il Tirreno


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