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LIVORNO. Prendiamoci questi due punti, sudati forse più di quel che dovevano essere, in una partita contro gli eredi della grande Juve con quelle maglia nere coi bordini bianchi che fanno sempre un certo effetto e riportano alla memoria i meravigliosi anni Ottanta, la Mobilgirgi e la Phonola.

Prendiamoci quel che di buono si è visto in questa partita a dire il vero non esaltante, i due schiaccioni di Buca, la crescita di Allinei, la mano chirurgica (fino al 30’) di Lucarelli, la prima doppia cifra di Williams che ha festeggiato con tre triple la convocazione in nazionale olandese, la partita intelligente di Bargnesi, il coraggio del baby Vicenzini che entra a un minuto dalla fine, affetta in penetrazione l’area casertana e serve un assist al bacio per Fantoni.

Ma la nota più positiva è stata la difesa, che ha tenuto l’attacco di Caserta 18 punti sotto la sua media, 54 contro gli abituali 72, 5, il segnale del giusto atteggiamento dopo qualche défaillance di troppo a Montecatini. Ed è stata proprio la difesa, più che l’attacco, a scavare dopo l’intervallo il solco decisivo.

Insidiosa l’aveva definita Marco Andreazza questa partita contro Caserta una settimana fa nella sala stampa del PalaTerme. E la maggior parte dei tifosi aveva pensato a un mix di prudenza e scaramanzia, forse anche a un messaggio alla squadra per approcciarsi nella maniera più attenta a questo testa-coda contro alla Cenerentola inchiodata a 2 punti in classifica e a digiuno da 70 giorni, l’unica vittoria l’8 ottobre contro Salerno. E non sapeva ancora Andreazza che oltre a Tozzi (sta meglio, quasi certo il rientro sabato contro Legnano) avrebbe dovuto fare a meno di Saccaggi (costola ko per un colpo preso a Montecatini; speriamo nel rientro nel derby del 7 gennaio) e avrebbe iniziato la ripresa con Bargnesi a fare allungamenti col fisioterapista e Ricci in campo con una spalla dolorante, entrambi per scontri di gioco. Quel che è certo è che il coach aveva ragione. Gli amaranto sono rimasti per due tempi e mezzo impantanati nelle sabbie mobili del gioco casertano, fatto di difesa muscolare in area e di ripetuti cambi uomo-zona e hanno perso lucidità in fase offensiva. Per trovare il primo canestro su azione ci sono voluti 4 minuti e mezzo, con Lucarelli, entrato al posto di Ricci, che ha siglato il 3-7. L’entrata di “Gamba” ha acceso la Libertas e in un minuto preciso gli amaranto hanno segnato 7 punti di fila con Allinei e tripla Fratto, dimostrando che sarebbe bastato premere l’acceleratore per svoltare. Ma il piede è rimasto a lungo sul freno. E così la Juve, pur senza mai mettere il muso avanti, è rimasta attaccata fino all’intervallo (31-30 al 18’, poi 36-32 al 20’) sfruttando i buoni movimenti in area di Paci e costringendo i livornesi a tirare col 30% da due. Uscita dagli spogliatoi la Libertas ha dato il primo gas vero, con un Ricci ispirato, toccando il più dieci, 44-34. Ma prima di strappare c’è voluto ancora qualche minuto e tre cambi di quintetto: Bargnesi per Williams, Fantoni per Buca, Lucarelli per Ricci. Proprio JL99 ha dato di nuovo lo spunto, con un recupero in difesa sul 45-38, apertura di contropiede per Allinei che da tre ha piazzato il siluro del più 12 (50-38 al 27’30”) da cui la Juve non si è più ripresa. Ora testa a Legnano: sabato per farsi un bel regalo servirà qualcosa di meglio in attacco.

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QOSHE - La gran difesa della Libertas è più forte della sfortuna - Giulio Corsi
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La gran difesa della Libertas è più forte della sfortuna

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18.12.2023

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LIVORNO. Prendiamoci questi due punti, sudati forse più di quel che dovevano essere, in una partita contro gli eredi della grande Juve con quelle maglia nere coi bordini bianchi che fanno sempre un certo effetto e riportano alla memoria i meravigliosi anni Ottanta, la Mobilgirgi e la Phonola.

Prendiamoci quel che di buono si è visto in questa partita a dire il vero non esaltante, i due schiaccioni di Buca, la crescita di Allinei, la mano chirurgica (fino al 30’) di Lucarelli, la prima doppia cifra di Williams che ha festeggiato con tre triple la convocazione in nazionale olandese, la partita intelligente di Bargnesi, il coraggio del baby Vicenzini che entra a un minuto dalla fine, affetta in penetrazione l’area casertana e serve un assist al bacio per Fantoni.

Ma la nota più positiva è stata la difesa, che ha........

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