livorno

sport

Livorno Col cuore, con la garra, col vento nelle vele di un palazzetto-bolgia la Libertas rimette in piedi una partita che sembrava stregata e conquista due punti pesantissimi per come si erano messe le cose.

Una vittoria sei contro sette: da una parte i cinque in maglia amaranto e il sesto uomo sugli spalti, dall’altra il quintetto brianzolo e i due uomini in grigio, autori di un arbitraggio ancor più increscioso di quello visto cinque giorni fa contro Gema, ennesima dimostrazione di un livello assolutamente non all’altezza di un campionato ormai professionistico com’è la serie B.

Chiariamo subito un concetto: non è colpa dei due in grigio se la Libertas ha visto i mostri, ma resta il fatto che per tre tempi e mezzo ad ogni fischio sembrava di essere su Scherzi a parte (la scena più incredibile è stata il fischio di fine primo quarto a 9’59” prima che suonasse la sirena mentre Saccaggi, palla in mano, subiva un fallo gigantesco proprio a un metro dall’arbitro).

Detto questo, gli amaranto escono dal PalaMacchia col bicchiere pieno a metà. Le cose belle sono essenzialmente tre: 1) due vittorie casalinghe rendono positivo il bilancio del tour de force settimanale e lasciano la Akern a meno due dalle favorite PL e Herons; 2) la pausa che attende la Libertas domenica prossima per l’impegno con la nazionale olandese di Leon Williams, se da un lato costringerà la squadra a tre trasferte di fila a inizio aprile (il 7 a Caserta, il 9 a Sant’Antimo e il 14 a Legnano), dall’altro sembra cadere nel momento giusto per recuperare energie mentali e fisiche visto il calo di condizione registrato a febbraio e anche per inserire Diego Terenzi, sempre più vicino alla firma (i dettagli nell’articolo a fianco); 3) vincere in rimonta dopo essersi trovati al 29’ sul meno 11 (50-61) come ha fatto la Libertas ieri, contro una Brianza giovane, talentuosa, capace di chiudere l’area, di correre, di cogliere spesso impreparata la difesa amaranto, è un segnale di forza, da grande squadra.

E poi ci sono le cose da rivedere: come contro Montecatini, anzi di più, si è visto tanto, troppo gioco a intermittenza. Alcune azioni hanno strappato applausi – come tre assist di Fantoni a Lucarelli e Allinei nei primi due quarti o le serpentine finali di Tozzi che hanno riaperto la partita –, altre sono state condite da ingenuità e distrazioni, con una cabina di regia poco lucida sia sotto la guida di Williams che di Bargnesi.

Gli amaranto hanno faticato spesso a trovare il canestro in area, in una giornata in cui la mira da tre era completamente sbilenca (3/17 dall’arco al 30’, media un po’ raddrizzata nell’ultimo tempino grazie a Ricci e Tozzi), sulla scia dello 0/10 del secondo tempino con Gema; hanno perso un mare di palloni nei primi due quarti (9); hanno concesso troppi secondi tiri su rimbalzi d’attacco (11) pur avendo vinto ancora una volta il duello sotto le plance. Soprattutto non sono mai riusciti a trovare il famoso uomo on fire se non nell’ultimo tempino con Tozzi scatenato e un Ricci eroico, 13 punti in 15 minuti giocando con una caviglia e mezzo (da urlo la bomba del 66-68 in piena rimonta, tirata con un braccio solo e un fallo clamoroso non fischiato).

Proprio nel finale, a 4’30” dalla sirena sul 66-68, la scelta di Andreazza di togliere Tozzi che aveva firmato la rimonta con 7 punti di fila, due rimbalzi e una stoppata, ha lasciato più di una perplessità, così come quella di relegare in panchina Fantoni – che aveva tenuto a galla gli amaranto nei primi due quarti – lasciando Buca in campo nei minuti decisivi, ma il coach l’ha rivendicata e i fatti gli hanno alla fine dato ragione.

La partita è stata un lunghissimo inseguimento: Brianza ha messo davvero il muso avanti a inizio secondo quarto e ha toccato prima i 7 punti di vantaggio (21-28), poi è schizzata a più 11 (50-61) nel finale del terzo tempino, trascinata dal donboschino Ceparano che si è esaltato nel palazzetto in cui è cresciuto, mettendo in seria difficoltà sia Lucarelli che Allinei.

Nell’ultimo quarto è uscita fuori la livornesità della Libertas: Tozzi con 7 punti di fila ha suonato la carica, Ricci con 5 ha firmato il pareggio (68-68), Saccaggi la tripla del sorpasso (71-70) e il sangue freddo di Bargnesi l’ha chiusa, proprio come contro Gema, infilando i tiri liberi decisivi. l

QOSHE - Vince il cuore della Libertas: rimonta eroica nel finale - Giulio Corsi
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Vince il cuore della Libertas: rimonta eroica nel finale

5 0
19.02.2024

livorno

sport

Livorno Col cuore, con la garra, col vento nelle vele di un palazzetto-bolgia la Libertas rimette in piedi una partita che sembrava stregata e conquista due punti pesantissimi per come si erano messe le cose.

Una vittoria sei contro sette: da una parte i cinque in maglia amaranto e il sesto uomo sugli spalti, dall’altra il quintetto brianzolo e i due uomini in grigio, autori di un arbitraggio ancor più increscioso di quello visto cinque giorni fa contro Gema, ennesima dimostrazione di un livello assolutamente non all’altezza di un campionato ormai professionistico com’è la serie B.

Chiariamo subito un concetto: non è colpa dei due in grigio se la Libertas ha visto i mostri, ma resta il fatto che per tre tempi e mezzo ad ogni fischio sembrava di essere su Scherzi a parte (la scena più incredibile è stata il fischio di fine primo quarto a 9’59” prima che suonasse la sirena mentre Saccaggi, palla in mano, subiva un fallo gigantesco proprio a un metro dall’arbitro).

Detto questo, gli amaranto escono dal PalaMacchia col bicchiere........

© Il Tirreno


Get it on Google Play