Sono le due aziende al centro della vicenda. Una è la “cassaforte” di Esselunga: La Villata spa. Vale a dire l’immobiliare proprietaria dei supermercati. L’altra è una ditta di costruzione di edifici residenziali e non residenziali: la Aep-Attività edilizie pavesi. Una srl a cui negli ultimi anni il gruppo della grande distribuzione si sta affidando per costruire le nuove strutture. La prima è infatti la committente del nuovo supermercato in costruzione a Firenze. La seconda è l’azienda esecutrice dei lavori il cui crollo di venerdì 16 febbraio ha causato la morte di cinque operai. Entrambe sono una delle chiavi della strategia di sviluppo di Esselunga e spesso sono alla ribalta delle cronache, nel bene e nel male.
L’eredità contesa
La Villata, dopo la morte di Bernardo Caprotti, è stata al centro della querelle famigliare per l’eredità del fondatore di Esselunga. Una disputa che ha riguardato anche la cessione delle partecipazioni di Giuseppe e Violetta Caprotti, complessivamente il 30%, a Giuliana Albera e Marina Caprotti. Vale a dire la seconda moglie e la figlia minore del fondatore. La vendita dell’spa è stata “festeggiata” dall’agenzia Moody's declassando il debito di Esselunga da Ba1 a Baa2. Ma aver acquistato l’immobiliare è però uno dei punti di forza della “nuova” proprietà di Esselunga che, oltre a La Villata, controlla Atlantic srl, EsserBella spa, Fìdaty spa e Orofin spa.
Alfano alla presidenza
Non a caso alla sua guida c’è un uomo copertina: l’ex pluriministro Angelino Alfano (Giustizia nel governo Berlusconi IV, Interno con Letta e Renzi, Affari esteri con Gentiloni), ora partner di studi legali e membro di vari cda. Un uomo di potere per l’azienda che porta avanti la metodologia di Esselunga: acquista terreni in disuso e spesso in degrado, li riqualifica, costruisce le strutture di vendita e poi le affitta alle consociate del gruppo. Insomma, tutte società differenti che però contribuiscono al fatturato del colosso della grande distribuzione. E il termine colosso si addice anche alla Villata: è una delle prime 30 aziende immobiliari italiane, con un fatturato di 104,7 milioni di euro nel 2022 (in crescita rispetto ai 101,1 e 101,5 dei due anni precedenti) e un utile che ha fatto registrare +39,4 milioni nel 2020, +71,7 nel 2021 e +33,7 nel 2022 (anno chiuso da Esselunga a +63,8).
L’esecutore materiale
Se La Villata è il cuore della strategia del gruppo, negli ultimi anni il braccio operativo è spesso l’Aep-Attività edilizie pavesi, chiamata a eseguire i lavori in alcuni dei nuovi supermercati. Controllata dalla Bucaneve Spa della famiglia di costruttori Dallera, l’azienda di Pieve Del Cairo (Pavia) non sembra avere la stessa solidità della committente: nel 2022 ha fatturato 35,1 milioni di euro, ma l’anno precedente aveva segnato un pesante -4,9, dopo un interessante +17,8 nel 2021 in crescita rispetto al +2,9 del 2019. Un saliscendi che si traduce in un utile di +785mila euro nel 2019, -331mila nel 2020, -227mila nel 2021 e -206mila nel 2022.
Le accuse politiche
Aep, inoltre, non è solo chiamata a mettere le mani nel cemento, trattare con i fornitori e le altre aziende che lavorano nei cantieri, rispettare i tempi di realizzazione. Spesso deve confrontarsi con le comunità locali che si oppongono ai supermercati, come accaduto negli ultimi anni a Lodi, a Ospitaletto (Brescia) e a Genova. Sempre nella provincia lodigiana è finita nella polemica politica per aver finanziato (49.500 euro) Fratelli d’Italia, che poi si è battuta in Comune per il punto vendita. Stessa situazione in Liguria con polemiche per i finanziamenti ai comitati e alle fondazioni che sostengono Giovanni Toti. Vale a dire l’attuale presidente della regione Liguria che nel 2020 ha festeggiato l’apertura di un nuovo punto vendita a Genova (dopo 36 anni di lavori, ritardi e polemiche) dichiarando che Esselunga era un «regalo al libero mercato».
I precedenti a Genova
Sempre a Genova, poi, in un ulteriore punto vendita in costruzione a San Benigno, si sono registrati una serie di incidenti nel cantiere gestito dalla coppia La Villata–Aep. Nel mese di febbraio 2023 a Genova aveva ceduto la soletta nel parcheggio e un operaio era rimasto ferito. Qualche settimana dopo era stata lesionata una tubazione del gas ed era stato necessario far intervenire i vigili del fuoco. Ad aprile un operaio era stato colpito da un grosso cancello crollato a terra. Il cantiere fu messo sotto sequestro e poi è ripartito qualche mese dopo. Ora i cinque morti a Firenze e lavori di nuovo bloccati dai magistrati per capire cosa e perché sia successo.

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Crollo del cantiere a Firenze, così Esselunga costruisce in Italia: un ex ministro, due aziende e altri incidenti sul lavoro

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18.02.2024

Sono le due aziende al centro della vicenda. Una è la “cassaforte” di Esselunga: La Villata spa. Vale a dire l’immobiliare proprietaria dei supermercati. L’altra è una ditta di costruzione di edifici residenziali e non residenziali: la Aep-Attività edilizie pavesi. Una srl a cui negli ultimi anni il gruppo della grande distribuzione si sta affidando per costruire le nuove strutture. La prima è infatti la committente del nuovo supermercato in costruzione a Firenze. La seconda è l’azienda esecutrice dei lavori il cui crollo di venerdì 16 febbraio ha causato la morte di cinque operai. Entrambe sono una delle chiavi della strategia di sviluppo di Esselunga e spesso sono alla ribalta delle cronache, nel bene e nel male.
L’eredità contesa
La Villata, dopo la morte di Bernardo Caprotti, è stata al centro della querelle famigliare per l’eredità del fondatore di Esselunga. Una disputa che ha riguardato anche la cessione delle partecipazioni di Giuseppe e Violetta Caprotti, complessivamente il 30%, a Giuliana Albera e Marina Caprotti. Vale a dire la seconda moglie e la figlia minore del........

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