È un destino tragico e allo stesso tempo simbolico quello di Luigi Coclite. Residente a Collesalvetti era originario di Montorio Al Vomano in provincia di Teramo. A circa 43 chilometri c’è Atri. Lì c’è la sede della Rdb.Ita, l’azienda che produce la trave in cemento armato che, venerdì scorso, è crollata insieme a due solette della struttura in costruzione in via Mariti per ospitare un nuovo supermercato Esselunga a Firenze. Quella di Coclite è una storia che richiama quella delle altre quattro vittime: Taoufik Haidar, 43 anni del Marocco, Mohamed El Farhane, suo connazionale di 24 anni, Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni, e Bouzekri Rahimi, cinquantaseienne marocchino il cui corpo si trova ancora sotto le macerie. Hanno lasciato la loro terra per lavorare in quel cantiere dove hanno trovato la morte. Ma non sono gli unici ad aver percorso chilometri per lavorare all’appalto fiorentino da 35 milioni di euro. Come loro da tutta Italia sono arrivate decine e decine di aziende. Tra le 61 autorizzate a operare dentro il cantiere, solo 27 sono toscane. Le altre arrivano da tutta Italia in un dedalo di appalti e subappalti che sposta mezzi e persone da una parte all’altra e che richiama altre storie tragiche di incidenti e morti sul lavoro.


Come quelle che hanno in passato coinvolto la già citata Rdb.Ita. Un colosso da 44,4 milioni di euro di fatturato – in netta crescita rispetto ai 35 del 2021 e ai 17,2 del 2020 – con sedi in Abruzzo, a Caserta e a Piacenza. Qui, nel 2019, un operaio di 49 anni cadde durante le operazioni di manutenzione di un carro-ponte. Se la “cavò” con ferite gravi, mentre andò peggio, tre anni prima, a un collega di 37 anni a Tortoreto, Teramo, morto schiacciato tra una trave e il cestello del carroponte dove stava lavorando.

Una morte sul lavoro che caratterizza la storia di altre due aziende che lavorano al cantiere della strage di Firenze, entrambe arrivate dalla provincia di Bergamo: la Demco di Seriate (2 milioni di euro di fatturato) nel 2021 ha pianto per la morte di un operaio specializzato di 52 anni caduto nel vuoto da un ponteggio; la Ojkos, azienda di Bergamo che fattura 16,5 milioni di euro, un muratore di 64 anni caduto a terra da un balcone a circa 5 metri di altezza.


Una serie di incidenti che coinvolgono anche la Despe, altra azienda bergamasca, precisamente di Torre de’ Roveri. Nel 2018 un operaio marocchino di 46 anni è rimasto ferito precipitando da un’altezza di tre metri: si trovava su una grata che ha ceduto tra il secondo e il terzo piano interrato. Pochi giorni fa, l’8 febbraio, un altro operaio si è infortunato in Sardegna in un’area esterna alla centrale termoelettrica di Fiume Santo che fa capo alla società bergamasca.

Storie tragiche piombate su Firenze che emergono dal dedalo di aziende scelte da La Villata, l’immobiliare del gruppo Esselunga, e Aep-Attività edilizie pavesi. Vale a dire l’azienda committente ed esecutrice dei lavori nella struttura dell’incidente sul lavoro di venerdì scorso. Due aziende che, come scritto dal Tirreno, che hanno anch’esse una storia di incidenti: due nel febbraio 2023 entrambe in un nuovo supermercato in costruzione a Genova.

La magistratura stabilirà le responsabilità delle singole aziende. Le loro storie svelano però un’altra faccia della medaglia che, se non direttamente collegate agli incidenti, fanno emergere una giungla di aziende che si muovono da una parte all’altra del Paese per seguire appalti e subappalti. Nel cantiere fiorentino sono impegnate aziende che arrivano da 17 province oltre alla Toscana. Ditte edili che vengono da Parma, piastrellisti da Padova e Brescia, elettricisti da Bergamo, addirittura archeologi da Novara. Perché? La risposta logica è la ricerca della qualità. Il dubbio è che la “caccia” al miglior prezzo trasformi i subappalti in una trappola per i lavoratori.

QOSHE - Morti nel crollo a Firenze, nella giungla dei subappalti del cantiere Esselunga: 61 aziende e lavoratori da tutta Italia - Giuseppe Boi
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Morti nel crollo a Firenze, nella giungla dei subappalti del cantiere Esselunga: 61 aziende e lavoratori da tutta Italia

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19.02.2024

È un destino tragico e allo stesso tempo simbolico quello di Luigi Coclite. Residente a Collesalvetti era originario di Montorio Al Vomano in provincia di Teramo. A circa 43 chilometri c’è Atri. Lì c’è la sede della Rdb.Ita, l’azienda che produce la trave in cemento armato che, venerdì scorso, è crollata insieme a due solette della struttura in costruzione in via Mariti per ospitare un nuovo supermercato Esselunga a Firenze. Quella di Coclite è una storia che richiama quella delle altre quattro vittime: Taoufik Haidar, 43 anni del Marocco, Mohamed El Farhane, suo connazionale di 24 anni, Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni, e Bouzekri Rahimi, cinquantaseienne marocchino il cui corpo si trova ancora sotto le macerie. Hanno lasciato la loro terra per lavorare in quel cantiere dove hanno trovato la morte. Ma non sono gli unici ad aver percorso chilometri per lavorare all’appalto fiorentino da 35 milioni di euro. Come loro da........

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