I Girot ((gruppo di intervento rapido ospedale-territorio) sono particolarmente utili in questa fase di picco influenzale. Le equipe multiprofessionali che trasferiscono le cure dell’ospedale direttamente a casa nel caso di anziani malati o pazienti fragili nate durante il Covid si sono rilevate oggi, ma in realtà già da qualche tempo, provvidenziali per garantire le cure nel miglior luogo possibile anche durante il picco influenzale. Enrico Benvenuti è il direttore operativo della struttura complessa di geriatria Firenze Empoli e del dipartimento di medicina multidimensionale.

Direttore, per cominciare. Cosa fanno i Girot?

«La nostra funzione è quella di curare i pazienti negli ambienti più idonei con l’ausilio di un’equipe formata da medici geriatri ed internisti, infermieri, fisioterapisti, dietisti, operatori e, se servono, assistenti sociali. Di fatto quando il paziente può fare le cure necessarie anche a casa noi ci attiviamo per farle lì. È un’esperienza cominciata con il Covid e la novità più recente è stata l’inserimento nell’equipe di geriatri ed internisti in tutte le strutture ospedaliere dell’area fiorentina , a Prato e nel Mugello. Gli specialisti intercettano i pazienti, già destinati al ricovero, e comprendono se hanno bisogno di cure che possono essere eseguite a domicilio oppure procedere per il ricovero nel reparto di degenza, nelle cure intermedie, o utilizzando l’Ama, l’area medica di ammissione, che ha la funzione di prendere in carico i pazienti che sono presenti in pronto soccorso da molte ore o in cui si possa prevedere una rapida dimissione, entro 72 ore. Questo nodo è a gestione di internisti con il supporto dei geriatri: una rete e un lavoro di squadra, organizzato con le direzioni sanitarie, che hanno permesso di sostenere i grandi numeri che ci sono stati a fine dicembre durante il picco influenzale».

Questo aiuta anche a recuperare posti letto negli ospedali?

«Sì ma soprattutto evita ai pazienti fragili il ricovero in ospedale potendo avere le cure necessarie in un luogo più adatto alle loro esigenze. In alcuni casi del resto il ricovero può portare a malnutrizione, allettamento, infezioni e delirium».

Può farci un esempio di paziente che può essere curato "con un ricovero" a domicilio?

«Un paziente con un’ insufficienza respiratoria che ha l’esigenza di bassi flussi di ossigeno può essere seguito a casa, se la condizione è grave invece sarà ricoverato in struttura dove riceve le cure appropriate. Solo per dare dei numeri, nei tre ospedali di Firenze abbiamo visto nel 2023 4.000 pazienti, il 70% di questi è rientrato a casa, i due terzi sono stati seguiti dal Girot».

Con il picco influenzale quindi come è stata gestita la situazione e quanto è stato utile l’organizzazione dei Girot?

«Il picco influenzale ha funzionato grazie a un lavoro di squadra con cui il Girot ha permesso di prendere in carico pazienti che potevano essere curati a casa in alternativa al ricovero ospedaliero. I pazienti sono stati intercettati all’interno dei pronto soccorso dai geriatri e internisti presenti, Girot in Dea».

Si tratta, di fatto, della sanità toscana del futuro. Come sarà potenziata?

«Ormai nell’Asl Toscana Centro è un sistema consolidato e porteremo questa esperienza anche a Pistoia e a Empoli. Inoltre stiamo creando dei day service territoriali che si occupano del paziente dal punto di vista diagnostico con la presenza di uno specialista. Anche questa è un’alternativa al ricovero. Nel caso il paziente debba essere seguito in seguito ad influenza e avesse bisogno di ulteriori accertamenti si può utilizzare questo servizio presente all’interno dell’ospedale e ora anche sul territorio. Ci sono già realtà di questo tipo nella casa di comunità D’Annunzio a Firenze o nel distretto sanitario delle Piagge dove stiamo implementando questo modello».

Il potenziamento dei servizi territoriali richiedono presenza di personale che però manca…

«È vero ma da parte dell’Asl c’è molta attenzione nel coprire questo tipo di servizi».

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QOSHE - «Il ricovero c’è ma a casa propria» L’esperienza Girot - Ilenia Reali
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«Il ricovero c’è ma a casa propria» L’esperienza Girot

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12.01.2024

I Girot ((gruppo di intervento rapido ospedale-territorio) sono particolarmente utili in questa fase di picco influenzale. Le equipe multiprofessionali che trasferiscono le cure dell’ospedale direttamente a casa nel caso di anziani malati o pazienti fragili nate durante il Covid si sono rilevate oggi, ma in realtà già da qualche tempo, provvidenziali per garantire le cure nel miglior luogo possibile anche durante il picco influenzale. Enrico Benvenuti è il direttore operativo della struttura complessa di geriatria Firenze Empoli e del dipartimento di medicina multidimensionale.

Direttore, per cominciare. Cosa fanno i Girot?

«La nostra funzione è quella di curare i pazienti negli ambienti più idonei con l’ausilio di un’equipe formata da medici geriatri ed internisti, infermieri, fisioterapisti, dietisti, operatori e, se servono, assistenti sociali. Di fatto quando il paziente può fare le cure necessarie anche a casa noi ci attiviamo per farle lì. È un’esperienza cominciata con il Covid e la novità più........

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