La Repubblica di San Marino ha approvato una proposta di legge per vietare il possesso di tablet e smartphone agli under 11. La Valle d’Aosta ha votato una mozione che vieta l’utilizzo dei cellulari nelle aule delle scuole medie e superiori. In Francia addirittura gli smartphone stanno fuori anche dalle università e dai cortili delle scuole.

Anche in Toscana il consiglio regionale ha approvato nel maggio scorso una mozione per chiedere maggiori provvedimenti per evitare una connessione intensa e prolungata per i bambini e i ragazzi, in particolare a scuola dove, a onor del vero, sono previsti luoghi in cui lasciare i propri dispositivi tecnologici. E già da qualche anno migliaia di studenti, grazie a un progetto promosso dal Corecom Toscana, hanno acquisito il patentino digitale, un documento rilasciato al termine di un percorso formativo con cui si diventa “navigatori responsabili”. «L’obiettivo, in collaborazione con il Corecom, l’assessorato alla trasformazione digitale e l’ufficio scolastico regionale, è quello di allargare ulteriormente il progetto del patentino digitale», sottolinea l’assessora regionale Alessandra Nardini mentre il collega Stefano Ciuoffo sottolinea come sul tema ci sia un lavoro continuo con campagne nelle scuole anche per aiutare i ragazzi a individuare i pericoli e difendersi da situazioni di bullismo.

Un tema seguito perché i dati diffusi da Safe the Children parlano di una Toscana super connessa anche in tenera età. Il 67,3% di bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni utilizza Internet tutti i giorni (al di sotto della media nazionale del 73%), e lo fa soprattutto attraverso lo smartphone. Il 65,9% dei bambini e ragazzi in Italia usa il cellulare tutti i giorni, in Toscana la percentuale scende al 61,1%. Si abbassa sempre di più l’età in cui si possiede o utilizza uno smartphone, con un aumento significativo dopo la pandemia: al centro i bambini di 6-10 anni che usano il cellulare tutti i giorni è passato dal 17,4% al 27,6% tra il biennio 2018-2019 e il 2021-2022.

Da uno studio presentato dal Corecom all’Istituto degli Innocenti realizzato nell’anno scolastico 2022/2023 e in quello in corso su un campione di 505 studenti di prima media emerge che i giovani toscani iniziano a utilizzare la rete intorno agli 8 anni e in prima media oltre l’80%di loro ha uno smartphone personale mentre il 40% ha un proprio tablet. Circa la metà resta connesso 1-2 ore al giorno, un terzo tre le 3 e le 4 ore. Oltre il 70 per cento dichiara di avere la supervisione di un adulto, il 30 per cento ne è priva. Quando gli si chiede cosa potrebbe rendere più sicura la vita online, la risposta è «essere correttamente informati sui rischi e su come prevenirli».

Un lavoro quello di Regione e Corecom affiancato anche da collaborazioni con le Aziende sanitarie. Tra le esperienze pilota quella della cooperativa Il Cammino di Ponsacco che nell’ambito del progetto “Il benessere digitale” ha organizzato un evento di "fine corso” con la proiezione del film “Ragazzaccio” alla città del teatro di Cascina e un dibattito con il regista Paolo Ruffini e il presidente dell’associazione Di.Te Giuseppe Lavenia. Spettatori oltre 700 studenti. «La cooperativa – spiega Emiliano Contini, operatore de Il Cammino – si occupa di dipendenze. Abbiamo deciso di occuparci anche di digitale e con un gruppo di studenti della prima media e della prima superiore abbiamo fatto incontri e iniziative detox. Tolti ai ragazzi cellulari e tablet abbiamo cominciato a spiegare i rischi di un sovrautilizzo e mal utilizzo. I telefoni sono stati messi in una borsa di plastica e sigillati. Ognuno ha continuato però ad averlo a disposizione potendo eventualmente poter riaprire il pacco. A quel punto abbiamo fatto giochi che favoriscono l’interazione ma senza l’utilizzo di tecnologie e insieme analizzato alcuni influencer comparando l’immagine social e quella reale. L’obiettivo era far percepire il disagio e gli effetti che un’iperconnessione può determinare».

I cinque consigli del professor Giuseppe Lavania, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione nazionale dipendenze tecnologiche e cyberbullismo:

1. Conversazioni regolari e approfondite con i bambini sui loro interessi e attività online per comprendere meglio il loro mondo digitale e costruire anche fiducia e apertura. Ad esempio, discutere insieme i giochi online preferiti del bambino può fornire spunti per parlare di temi come la competizione sana, la gestione delle frustrazioni e l'importanza del gioco di squadra.

2. Stabilire orari specifici per l'uso dei dispositivi, discutere e concordare insieme le regole. Queste regole dovrebbero essere adattate all'età e alla maturità del bambino e possono includere aspetti come il tipo di contenuti accessibili, la durata dell'uso quotidiano e le aree della casa dove è permesso l'uso dei dispositivi.

3. I genitori dovrebbero dimostrare un utilizzo sano e bilanciato della tecnologia. Questo significa, per esempio, non utilizzare i dispositivi durante momenti familiari importanti, come i pasti o le attività con i figli. Mostrare che si dà valore al tempo trascorso offline è tanto importante quanto insegnare le abilità digitali.

4. Promuovere attività che non coinvolgono dispositivi digitali è essenziale per lo sviluppo complessivo dei bambini. Organizzare regolarmente attività familiari come escursioni, giochi da tavolo o progetti di bricolage aiuta a creare un equilibrio sano.

5. Utilizzare strumenti di controllo parentale è utile, ma non dovrebbe sostituire la partecipazione attiva dei genitori nella vita digitale dei figli. È importante verificare regolarmente le app e i siti web utilizzati dai bambini, partecipare a giochi o attività online con loro e discutere le esperienze online in modo costruttivo.

PER APPROFONDIRE

QOSHE - Dal patentino ai laboratori “detox”: la lotta toscana all’iperconnessione tra i bambini. I 5 consigli dello psicoterapeuta - Ilenia Reali
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Dal patentino ai laboratori “detox”: la lotta toscana all’iperconnessione tra i bambini. I 5 consigli dello psicoterapeuta

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22.01.2024

La Repubblica di San Marino ha approvato una proposta di legge per vietare il possesso di tablet e smartphone agli under 11. La Valle d’Aosta ha votato una mozione che vieta l’utilizzo dei cellulari nelle aule delle scuole medie e superiori. In Francia addirittura gli smartphone stanno fuori anche dalle università e dai cortili delle scuole.

Anche in Toscana il consiglio regionale ha approvato nel maggio scorso una mozione per chiedere maggiori provvedimenti per evitare una connessione intensa e prolungata per i bambini e i ragazzi, in particolare a scuola dove, a onor del vero, sono previsti luoghi in cui lasciare i propri dispositivi tecnologici. E già da qualche anno migliaia di studenti, grazie a un progetto promosso dal Corecom Toscana, hanno acquisito il patentino digitale, un documento rilasciato al termine di un percorso formativo con cui si diventa “navigatori responsabili”. «L’obiettivo, in collaborazione con il Corecom, l’assessorato alla trasformazione digitale e l’ufficio scolastico regionale, è quello di allargare ulteriormente il progetto del patentino digitale», sottolinea l’assessora regionale Alessandra Nardini mentre il collega Stefano Ciuoffo sottolinea come sul tema ci sia un lavoro continuo con campagne nelle scuole anche per aiutare i ragazzi a individuare i pericoli e difendersi da situazioni di bullismo.

Un tema seguito perché i dati diffusi da Safe the Children parlano di una Toscana super........

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