Guardie mediche dentro i pronto soccorso degli ospedali o in strutture attigue. È la proposta che i camici bianchi dell’Anaao, i medici ospedalieri, hanno presentato alla Regione e che rilanceranno nelle prossime settimane. L’indice è puntato sulla manovra nazionale, considerata deludente, ma anche sul comportamento della Regione Toscana accusata di non aver attivato nessun tipo di confronto con gli addetti ai lavori e i sindacati di medici, infermieri e personale sanitario sull’ottimizzazione delle spese (e quindi sulla riorganizzazione della sanità toscana) nonostante – informalmente – fosse già stato previsto un incontro prima della fine dell’anno e poi saltato.

Sul piede di guerra non ci sono solo i medici. Anche la Cisl ha annunciato per le prossime settimane un presidio a livello regionale contro «l’aumento dell’addizionale regionale Irpef e la razionalizzazione delle spese senza che ci fosse stato nessun confronto».

Guardie mediche

Le feste, come accade ogni anno, si sono rivelate un momento critico per la sanità toscana. Quest’anno a peggiorare la situazione c’è stato un afflusso record (14mila chiamate) che ha fatto saltare il centralino della guardia medica. Non è una novità ma nell’ottica di una riorganizzazione di alcuni servizi si sta già discutendo tra addetti ai lavori sulle soluzioni possibili. Anaao nei mesi scorsi ha presentato alcune proposte con l’ipotesi di creare un ambulatorio di continuità assistenziale in aree adiacenti agli ospedali. «Così potremmo trattare anche i pazienti con codici 4 e 5, i meno gravi, che si recano al pronto soccorso», spiega Gerardo Anastasio, presidente regionale di Anaao. «Questa soluzione alleggerirebbe i pronti soccorso ma non scaricherebbe tutte le responsabilità sulle guardie mediche che, grazie alla vicinanza, potrebbero consigliarsi per casi dubbi o addirittura utilizzare strumentazione diagnostica degli ospedali. Le guardie mediche spesso sono giovani, all’inizio della professione, e potrebbero in questo modo avere un’occasione formativa».

Un’ipotesi che l’Asl Toscana Centro sta prendendo in considerazione: è già in corso una prima discussione interna e presto sarà attivato un confronto con tutti i rappresentanti dei medici anche alla luce del parere contrario della Fimmg, la federazione dei medici generici, che ritiene le esperienze che ci sono già state «deludenti». Un’ipotesi che tra l’altro era contenuta in una delibera della Regione del novembre 2022.

Le proteste

Intanto il mondo della sanità è in fermento per le proteste già decise per le prossime settimane. Nella tarda serata di ieri si è svolta una riunione dei sindacati di categoria per mettere a punto un piano di azione: tutti sono concordi con il fatto che un confronto fosse necessario in questa fase. Durissima Anaao che alla luce del nuovo contratto a partire dalla terza settimana di gennaio chiederà la rinegoziazione dei contratti dei medici. «Sono mesi che scriviamo proposte e chiediamo incontri senza risultati, noi e gli altri sindacati», dice Anastasio. «Ora il contratto non prevede più la possibilità di assumere su aree vaste o su più strutture sanitarie, quindi i medici potranno essere utilizzati solo in un luogo. Questo implica una riorganizzazione della sanità che non può prescindere dal confronto con noi. Chiederemo alla Regione di darsi una mossa perché i contratti li vogliamo applicare».

Posizione diversa ma sempre di rottura quella della Cisl. «Scenderemo in piazza anche a livello regionale», dice Mario Giuliattini, segretario della sanità Cisl per la Toscana. «Abbiamo protestato già in alcune province senza risultati: non siamo stati sentiti per l’aumento dell’addizionale Irpef e ora anche per la riorganizzazione della sanità. Tra l’altro con l’apertura di nuove case di comunità e il potenziamento di alcune strutture il personale dovrà essere trasferito e non si può certo decidere senza coinvolgere i sindacati dei diretti interessati. O si creano cattedrali nel deserto o entro il 2026 dovrà essere deciso tutto. Senza assumere, come pare sia scontato, non ci sarà alternativa dallo spostare infermieri e operatori dagli ospedali alle nuove strutture. Manca, come al solito, il dialogo».

La sperimentazione

Intanto nell’Asl Toscana Centro qualcosa si sta muovendo a partire dall’analisi dei flussi e dal monitoraggio dei posti letto. E non è un caso che questo avvenga nell’Asl diretta da Valerio Mari, ingegnere gestionale. «Abbiamo tenuto d’occhio tutti i numeri – spiega la direttrice sanitaria Simona Dei – facendo dialogare ospedali e servizi territoriali. C’è stato un monitoraggio continuo dei reparti medici e dei posti letto utilizzando i servizi domiciliari (i Girot) potenziandoli a favore delle dimissioni. Questo ha favorito il flusso dei pronto soccorso nonostante la complessità del quadro respiratorio di numerosi pazienti e l’elevato numero di arrivi e chiamate. I servizi c’erano già, con il Covid anche i monitoraggi, ma siamo riusciti a ridare vigore all’analisi dei dati ottenendo una fortissima interazione con la rete territoriale».

Di fatto, disagi a parte, un embrione della sanità toscana del futuro.


QOSHE - Guardie mediche nei pronto soccorso, ipotesi in discussione: non a tutti piace - Ilenia Reali
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Guardie mediche nei pronto soccorso, ipotesi in discussione: non a tutti piace

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03.01.2024

Guardie mediche dentro i pronto soccorso degli ospedali o in strutture attigue. È la proposta che i camici bianchi dell’Anaao, i medici ospedalieri, hanno presentato alla Regione e che rilanceranno nelle prossime settimane. L’indice è puntato sulla manovra nazionale, considerata deludente, ma anche sul comportamento della Regione Toscana accusata di non aver attivato nessun tipo di confronto con gli addetti ai lavori e i sindacati di medici, infermieri e personale sanitario sull’ottimizzazione delle spese (e quindi sulla riorganizzazione della sanità toscana) nonostante – informalmente – fosse già stato previsto un incontro prima della fine dell’anno e poi saltato.

Sul piede di guerra non ci sono solo i medici. Anche la Cisl ha annunciato per le prossime settimane un presidio a livello regionale contro «l’aumento dell’addizionale regionale Irpef e la razionalizzazione delle spese senza che ci fosse stato nessun confronto».

Guardie mediche

Le feste, come accade ogni anno, si sono rivelate un momento critico per la sanità toscana. Quest’anno a peggiorare la situazione c’è stato un afflusso record (14mila chiamate) che ha fatto saltare il centralino della guardia medica. Non è una novità ma nell’ottica di una riorganizzazione di alcuni servizi si sta........

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