PRATO. «In questa vita sempre iperconnessa, in realtà, si vive disconnessi da ciò che realmente vogliamo e quindi staccare per ritrovare una dimensione autentica, a un livello meno superficiale, è necessario». Giovanni Giusti, imprenditore pratese, uno dei titolari di una nota società di comunicazione e di gestione dei social, racconta così la sua scelta (per la prima volta 11 anni fa) di prendersi una pausa dal tran tran iperveloce che tutti noi viviamo.

Fu per caso che Giusti entrò in contatto con una delle esperienze detox più radicali. «Un amico mi raccontò di un luogo vicino a Marradi, Lutirano, dove veniva offerta la possibilità di trascorrere dieci giorni disconnessi. Ma non solo dai dispositivi elettronici».

In mezzo al nulla, circondati da prati e alberi sull’Appennino tosco-romagnolo, esiste uno dei centri di meditazione Dhamma Atala aperto a chiunque decida di prendersi una pausa.

«Non si possono utilizzare strumenti tecnologici, non si può leggere e scrivere ma soprattutto non si può neppure parlare. Per dieci giorni, dal primo suono del gong all’ingresso si può meditare, mangiare, dormire, passeggiare e stare con se stessi. Nient’altro. Sembra estremo ma in realtà ho capito che questo permette di rientrare in contatto con il proprio corpo, di staccare realmente abbandonando l’inerzia mentale che ci costringe a non staccare mai. Non parlare ti aiuta a capire che qualunque cosa passa e non dura per sempre. Viene meno l’urgenza, la bramosia. E che chiunque si può assentare, lì ma anche nella vita di tutti i giorni».

I dieci giorni trascorrono in una camerata insieme agli altri “corsisti”mangiando vegetariano e ovviamente non bevendo alcolici. Maschi e femmine sono separati. «Di fatto si crea una distanza da tutto ciò che può distrarre, scatenare adrenalina. I primi giorni per 2-3 ore si fanno esercizi di respirazione, poi si comincia con la meditazione vera e propria. Il resto del tempo non si fa nulla. Solo camminare nel nulla. All’inizio pensi di poter andare fuori di testa ma poi cominci a percepire qualsiasi messaggio che ti arriva dal tuo corpo. Una sensazione che rientrando nella vita normale perdi se non fai quotidianamente meditazione ma che ti lascia la capacità di leggerti dentro, di provare a gestire i tempi e le emozioni».

Giovanni Giusti, una laurea in economia, una vita super attiva e una passione per social e comunicazione, non medita quotidianamente, dopo quell’esperienza è tornato alla sua vita normale. «Banalmente non lo faccio per pigrizia. Ma sono tornato dopo quei primi dieci giorni varie volte al centro di meditazione Vipassana. Per i “vecchi studenti” ci sono eventi che durano 3 giorni, giusto per dare una rinfrescata e per staccare un po’. Per me è un’esperienza utilissima che mi aiuta molto a disintossicarmi. Un’esperienza che fanno persone di tutte le estrazioni sociali, persone di ogni tipo e ogni volta che (per più volte all’anno) aprono le iscrizioni c’è una sorta di click day».

Del resto, racconta Giusti, chi non riesce a terminare i 10 giorni non paga niente e gli altri lasciano un’offerta, a scelta, in base alle proprie possibilità.

QOSHE - L'imprenditore pratese si ritira nel centro per disintossicarsi dallo stress: «Così rinasco isolandomi dal mondo» - Ilenia Reali
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

L'imprenditore pratese si ritira nel centro per disintossicarsi dallo stress: «Così rinasco isolandomi dal mondo»

9 17
22.01.2024

PRATO. «In questa vita sempre iperconnessa, in realtà, si vive disconnessi da ciò che realmente vogliamo e quindi staccare per ritrovare una dimensione autentica, a un livello meno superficiale, è necessario». Giovanni Giusti, imprenditore pratese, uno dei titolari di una nota società di comunicazione e di gestione dei social, racconta così la sua scelta (per la prima volta 11 anni fa) di prendersi una pausa dal tran tran iperveloce che tutti noi viviamo.

Fu per caso che Giusti entrò in contatto con una delle esperienze detox più radicali. «Un amico mi raccontò di un luogo vicino a Marradi, Lutirano, dove veniva offerta la possibilità di trascorrere dieci giorni disconnessi. Ma non solo dai dispositivi elettronici».

In mezzo al nulla, circondati da prati e........

© Il Tirreno


Get it on Google Play