«Chi ha sottoscritto tassi variabili quando i tassi erano così bassi, ha la sua parte di colpa. Era chiaro che sarebbero aumentati. Adesso c’è poco da fare: rinegoziare o provare a passare a un tasso fisso ma ormai “la frittata è fatta”».

A spiegare quali sono le possibilità per chi è in difficoltà a pagare i mutui è Lorenzo Gai, professore ordinario di tecnica bancaria all’Università di Firenze.

Professore qual è la situazione?

«I tassi dei mutui sono formati dall’euribor+spread diciamo all’1,50%. Due anni fa l’euribor era negativo e quindi veniva considerato a zero. Di fatto chi prendeva un mutuo a tasso variabile pagava 0+1,50%. In pratica il miglior periodo per sottoscrivere un mutuo, io ai miei studenti lo dicevo: “questo è il momento”».

Il tasso non poteva scendere...

«Esatto. Meno di zero è impossibile. Per cui chi faceva mutui a 15-20 e anche 30 anni avrebbe dovuto prevedere che i tassi si sarebbero alzati. E quindi la scelta da fare era il tasso fisso anche se un po’ più alto. Invece si è preferito avere il beneficio subito senza fare un’analisi prospettica. Il sottoscrittore ha la sua parte di colpa».

Quindi?

«Quello stesso euribor è alzato e quindi chi ha il mutuo paga quattro volte tanto di interessi. È evidente che il fenomeno della morosità delle famiglie è esploso, soprattutto per chi è alle rate iniziali. Sopratutto chi ha entrate ridotte, complice l’inflazione, non ce la fa».

E cosa si può fare?

«Il danno è fatto. Comunque lo scorso anno con la legge di bilancio il governo approvò una misura per rinegoziare i mutui o trasformarli a tasso fisso. Il tasso era ancora al 2% ma in molti non hanno colto questa possibilità. La misura è stata un mezzo flop».

Si può fare anche adesso quindi? Le banche sono obbligate?

«Sì, si può fare, le banche sono obbligate ma ovviamente si deve stare dentro determinati criteri. Oggi quindi si può rinegoziare il mutuo allungando il tempo della scadenza riducendo la rata oppure passare al tasso fisso ma io ora lo eviterei».

Perché?

«Secondo le previsioni si calcola che a fine 2024 il tasso calerà al 3,10%. Attenzione, specifichiamolo bene, sono previsioni. E quindi conviene stringere i denti, per chi riesce a pagare la data, ed eventualmente trasformarlo nei prossimi mesi, dovrebbe infatti calare anche l’Irs, il tasso interbancario di riferimento per i mutui a tasso fisso».

Chi non ce la fa può allungare la scadenza e poi cambiarlo in tasso fisso?

«Non so se la misura verrà confermata. Credo però che i tassi onestamente scenderanno e quindi comunque sarà utile fare una scelta».

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QOSHE - Mutui, difficoltà a pagare la rata: rinegoziare, ma sarebbe meglio aspettare fine 2024 - Ilenia Reali
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Mutui, difficoltà a pagare la rata: rinegoziare, ma sarebbe meglio aspettare fine 2024

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14.12.2023

«Chi ha sottoscritto tassi variabili quando i tassi erano così bassi, ha la sua parte di colpa. Era chiaro che sarebbero aumentati. Adesso c’è poco da fare: rinegoziare o provare a passare a un tasso fisso ma ormai “la frittata è fatta”».

A spiegare quali sono le possibilità per chi è in difficoltà a pagare i mutui è Lorenzo Gai, professore ordinario di tecnica bancaria all’Università di Firenze.

Professore qual è la situazione?

«I tassi dei mutui sono formati dall’euribor spread diciamo all’1,50%. Due anni fa l’euribor era negativo e quindi veniva considerato a zero. Di fatto chi prendeva un mutuo a tasso variabile pagava 0 1,50%. In........

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