FIRENZE. Sono una risorsa relativamente scarsa per il nostro Paese eppure molti giovani restano esclusi dai circuiti scolastici, formativi e lavorativi andando ad allargare le fila di coloro, tra i 15 e i 29 anni, che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet (Not in education, Employment or training). Una ricerca dell’Irpet evidenzia come in Toscana siano in 70mila. Un numero assoluto che spaventa seppur la regione a livello nazionale sia in ottima posizione anche se con una percentuale, il 13,8%, superiore alla media europea, l’11,8.

Chi sono?
Si va dal neolaureato o neodiplomato che sta attivamente cercando un lavoro in linea con le proprie aspettative, fino al giovane uscito precocemente dagli studi, che non dispone delle competenze necessarie per entrare nel mercato del lavoro ed è a rischio marginalità. Ma troviamo tra i Neet anche le persone che non lavorano per scelta, ad esempio per dedicarsi alla famiglia, o coloro che vivono di lavoretti saltuari, collocandosi nell’area grigia tra precarietà e disoccupazione. E ci sono anche coloro, tanti, che non riescono a trovare le giuste motivazioni per mettersi in gioco.

L'analisi

«Nonostante i giovani che non studiano e non lavorano si ritrovino all’interno di qualsiasi sottogruppo socio demografico – ha evidenziato la ricercatrice Silvia Donati – mostra che l’incidenza del fenomeno è maggiore tra le giovani donne, già impegnate nella cura della famiglia, e tra i giovani con oltre 20 anni (16%), perché nella fascia 15-19 molti giovani sono ancora all’interno delle rete scolastica e formativa, e tra coloro che possiedono solo la licenza media (17,6%), ad indicare il forte fattore protettivo che un’istruzione di livello medio-alto può fornire contro disoccupazione e inattività. Anche i giovani stranieri hanno un rischio molto elevato di essere Neet, il 25%».

I numeri

Nel centro Italia le probabilità più alte di essere un giovane Neet è essere maschi, diplomati e con un’età di circa 21 anni. Ad essere particolarmente preoccupante è però la motivazione per cui i giovani non studiano e non lavorano: non hanno intenzione di farlo. «La maggior parte dei Neet – ha evidenziato infatti la ricerca di Irpet – sono inattivi, ovvero non stanno cercando attivamente un impiego; una percentuale lievemente inferiore in Toscana (62%) rispetto alla media italiana (67%). La restante parte è alla ricerca di un posto e si divide tra coloro che hanno precedenti esperienze di lavoro, ovvero i disoccupati (22% in Toscana) e coloro che invece sono alla ricerca di un primo impiego (16%). Nonostante questa seconda categoria di giovani possa destare meno preoccupazioni rispetto agli inattivi, non si deve dimenticare che oltre i due terzi stanno cercando da oltre un anno, dimostrando una certa distanza dal mercato del lavoro che può facilmente sfociare in demotivazione e scoraggiamento nella ricerca di occupazione».

La soluzione

A rispondere è lo stesso studio Irpet che evidenzia come «nei paesi caratterizzati da un sistema di formazione di tipo duale, in cui sia la scuola sia l’impresa rappresentano luoghi di apprendimento sono quelli con il numero minore di under 30 che non lavorano e non studiano». «Il fenomeno – conclude Irpet – chiama in causa una serie di possibili politiche volte ad affrontarlo e a contenerlo. Nello specifico, si possono individuare tre grandi gruppi di interventi: un primo gruppo che riguarda le politiche di istruzione e di formazione iniziale, volte a limitare il fenomeno dell’abbandono scolastico e a favorire la transizione scuola-lavoro, un secondo gruppo che riguarda le politiche per favorire l’inserimento o il reinserimento dei giovani in ricerca attiva di lavoro e, infine, un ultimo gruppo di politiche per i giovani più marginali».


QOSHE - Non studiano e non lavorano, chi sono i 70mila giovani toscani "Neet" e quanti di loro stanno davvero cercando un impiego - Ilenia Reali
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Non studiano e non lavorano, chi sono i 70mila giovani toscani "Neet" e quanti di loro stanno davvero cercando un impiego

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16.03.2024

FIRENZE. Sono una risorsa relativamente scarsa per il nostro Paese eppure molti giovani restano esclusi dai circuiti scolastici, formativi e lavorativi andando ad allargare le fila di coloro, tra i 15 e i 29 anni, che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet (Not in education, Employment or training). Una ricerca dell’Irpet evidenzia come in Toscana siano in 70mila. Un numero assoluto che spaventa seppur la regione a livello nazionale sia in ottima posizione anche se con una percentuale, il 13,8%, superiore alla media europea, l’11,8.

Chi sono?
Si va dal neolaureato o neodiplomato che sta attivamente cercando un lavoro in linea con le proprie aspettative, fino al giovane uscito precocemente dagli studi, che non dispone delle competenze necessarie per entrare nel mercato del lavoro ed è a rischio marginalità. Ma troviamo tra i Neet anche le persone che non lavorano per scelta, ad esempio per dedicarsi alla famiglia,........

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