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ORBETELLO. Sensibilizzare tutta la comunità e anche i turisti alla vicenda di Fabrizio Bovicelli in modo da raccogliere fondi da destinare al pagamento delle spese legali, circa 100mila euro, al quale è stato condannato. Un modo per non lasciarlo solo.

È quello che vogliono fare gli aderenti alla causa “Facciamo chiarezza” promossa da Bovicelli stesso, attore di una causa pilota iniziata nel 2017 per cercare di individuare delle responsabilità per quanto accaduto il 12 novembre 2012: l’alluvione di Albinia.

L’intento è coinvolgere tutta la collettività e le associazioni che organizzano le sagre perché vadano a destinare una parte degli incassi alla raccolta o comunque trovando un modo per aiutare un concittadino che ha subito l’alluvione 2012, la seconda del 2014 e la tromba d’aria del 2019.

L’alluvionato, assistito dall’avvocato Gilberto Giusti, aveva chiamato in causa la Regione Toscana e la Provincia di Grosseto, che a sua volta ha coinvolto il Consorzio di Bonifica 6 Toscana sud. Il collegio, che è stato chiamato a decidere la causa davanti al tribunale delle Acque pubbliche di Firenze, dopo due perizie contrastanti ha ritenuto di non dover ravvisare nessuna responsabilità in capo ai convenuti: ha ritenuto che la causa dell’alluvione è da imputarsi solo alle piogge fortissime che si sono registrare in quei giorni.

Nel corso della causa, infatti, sono state eseguite due consulenze tecniche partendo dalla premessa che i valori di portata ufficiali del fiume Albegna stabiliti nel 1967 sarebbero stati idonei a contenere gli afflussi, seppure eccezionali, del 2012: la prima, che riconosceva la mancanza di manutenzione delle opere idrauliche eseguite nel 1967 dal Genio civile e quindi la responsabilità degli enti, e la seconda svolta da un altro perito che, viceversa, rilevava che il progetto del 1967 non era corretto, concludendo che le portate dell’evento non erano contenibili nelle sezioni idrauliche realizzate a quel tempo.

Il Tribunale, fra le due tesi, ha ritenuto di accogliere la seconda, valorizzando l’evento meteorico eccezionale in presenza di opere idrauliche che anche “ipotizzando la loro massima manutenzione” non sarebbero state in grado di contenere l’evento e impedire “la rottura degli spaltoni” con tutto quello che ne è seguito.

Con questa pronuncia, quindi, il Tribunale delle Acque ha sollevato dalla responsabilità gli enti custodi qualificando l’evento come “fortuito e quindi imprevedibile”.

Una conclusione che ha lasciato sconcertato Bovicelli, che è stato condannato anche a pagare 100mila euro di spese di soccombenza. L’alluvionato ha parlato di «sentenza monito». L’avvocato, lo scorso 9 febbraio, ha presentato ricorso. Sulla testa di Bovicelli, quindi, pende la spada di Damocle delle spese di soccombenza che, in caso di perdita del ricorso potrebbero sempre aumentare.

Chi ha aderito alla causa, circa 150 persone, non lascerà solo Bovicelli e metterà una quota; ma i soldi sono tanti e la richiesta è quella di una partecipazione corale, un modo per dare un senso di unità a una comunità che nel 2012 e nel 2014 ha saputo rialzarsi e cominciare di nuovo a vivere e lavorare.

Chi vorrà dare una mano potrà partecipare a una riunione organizzata per martedì 26 alle 21 al Bocciofilo di Albinia, riunione alla quale dovrebbe partecipare anche l’avvocato Giusti per spiegare a chi sarà presente anche il contenuto del ricorso e perché è importante dare una mano a Bovicelli.

QOSHE - Albinia, alluvionato sconfitto in Tribunale: la comunità ora si mobilita. La cifra da pagare e il rischio che aumenti - Ivana Agostini
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Albinia, alluvionato sconfitto in Tribunale: la comunità ora si mobilita. La cifra da pagare e il rischio che aumenti

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18.03.2024

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ORBETELLO. Sensibilizzare tutta la comunità e anche i turisti alla vicenda di Fabrizio Bovicelli in modo da raccogliere fondi da destinare al pagamento delle spese legali, circa 100mila euro, al quale è stato condannato. Un modo per non lasciarlo solo.

È quello che vogliono fare gli aderenti alla causa “Facciamo chiarezza” promossa da Bovicelli stesso, attore di una causa pilota iniziata nel 2017 per cercare di individuare delle responsabilità per quanto accaduto il 12 novembre 2012: l’alluvione di Albinia.

L’intento è coinvolgere tutta la collettività e le associazioni che organizzano le sagre perché vadano a destinare una parte degli incassi alla raccolta o comunque trovando un modo per aiutare un concittadino che ha subito l’alluvione 2012, la seconda del 2014 e la tromba d’aria del 2019.

L’alluvionato, assistito........

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