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LIVORNO. Sarà il gruppo internazionale D-Marine a gestire, in partnership con Azimut Benetti, il futuro porto turistico di Livorno. Dopo quasi vent’anni di attesa, l’inizio dei lavori è alle porte: qualche settimana e Porta Medicea, la società che da gennaio ha la concessione quarantennale dell’area interessata, presenterà i documenti per i permessi a costruire, con l’obiettivo ambizioso di «aprire le prime parti del marina entro la fine di quest’anno». Lo conferma al Tirreno Giorgio Casareto, direttore generale della divisione Lusben della galassia Azimut Benetti e amministratore delegato della Porta a Mare spa: da tre anni si occupa del progetto a fianco del patron di Azimut, Paolo Vitelli, che ha passato il timone del gruppo alla figlia Giovanna, ma che continua a seguire in prima persona lo sviluppo del porto turistico nel mediceo.

In ballo ci sono 640 posti barca in un’area di oltre 121mila metri. Dove? Tra la Darsena nuova (la Darsena del Cantiere, di fronte agli scali Novi Lena), il bacino piccolo (di fronte agli scali Cialdini) e il porto Mediceo, fino al molo Elba, davanti all’Andana degli Anelli.

Ci è voluta un’eternità, se si considera che la nascita della Stu Porta a Mare (originariamente partecipata dal colosso degli yacht e dal Comune) è del 2003 e che gli accordi tra le varie istituzioni furono firmati nel 2007. Nel mezzo si è cercata l’intesa con i circoli della città, il mondo della nautica sociale, arrivata nel 2021: le barche medio piccole saranno trasferite dal Mediceo alla Darsena Nuova, dando a quelle più grandi la possibilità di rimanere nel Mediceo a tariffe condivise. «Il progetto del marina – hanno ricordato a inizio anno dall’Autorità portuale – garantirà per vent’anni alla diportistica livornese 450 posti, oltre ai 191 per le barche grandi».

«A gennaio di quest’anno – riassume Casareto – finalmente siamo riusciti a ottenere la concessione demaniale, dopo un percorso durato una ventina di anni. Il mondo nel frattempo è cambiato e sta continuando a cambiare: nella portualità turistica sono nate aggregazioni internazionali che potevano essere portatrici di un contributo importante». Quindi «il dottor Vitelli ha ritenuto che fosse utile, non solo per Livorno ma per tutte le realtà portuali del gruppo (il marina di Varazze e Malta), costruire un’alleanza strategica con un partner internazionale di livello». L’accordo è stato firmato con D-Marine, che ha sede in Grecia e che oggi conta 26 porti turistici nel Mediterraneo: è del fondo di private equity Cvc, che l’ha acquistata nel 2021 dal gruppo turco Dogus. Intervistato da Il Sole 24 Ore, Nicolò Caffo, alla guida di D-Marin Italia, ha spiegato che in quel momento la società aveva marine in Turchia e in Grecia, ma che l’obiettivo era di espandersi, con «l’idea di riprodurre, con i porti turistici, quanto hanno fatto le grandi catene di alberghi, come Sheraton o Four Seasons», creando una «rete integrata dove vengono forniti servizi di alto livello nel Mediterraneo». D-Marin nel 2022 ha acquisito il primo porticciolo in Italia, a Lignano Sabbiadoro. Negli ultimi mesi gli accordi con Azimut Benetti e il gruppo Cozzi Parodi (per Aregai e San Lorenzo, in Liguria).

È stato così ritenuto che anche a Livorno potesse essere il partner giusto «non solo per costruire il porto, ma anche per mandarlo a regime e farlo funzionare il più velocemente possibile». Il gruppo è entrato con sue quote, affiancando Azimut Benetti, nella società Porta a Mare, che nel frattempo ha visto l’uscita del Comune. «Stiamo a questo punto progettando, a breve presenteremo la documentazione per i permessi a costruire, questione di qualche settimana». Caffo aveva dichiarato di puntare ad aprire le prime parti a fine anno, da Porta a Mare spa confermano: «È un’idea ambiziosa che abbiamo, aprire più velocemente possibile il porto turistico significa anche mandarlo più velocemente a regime». Quale parte sarà aperta per prima, a fine anno? «Per questioni pratiche la Darsena Nuova. Aperta quella contiamo di aprire in parallelo l’Andana-Elba e una piccola porzione del Mediceo». Attenzione: nel frattempo, a fine primavera, dovrebbero partire davanti all’Andana degli Anelli i primi interventi (passerelle sull’acqua e quant’altro) necessari per posizionare temporaneamente le barche che dovranno essere spostate dalla Darsena per permettere l’avvio dei lavori.

Il progetto originario prevede due anni di lavori, non solo in mare ma anche a terra, lungo le banchine, con nuovi punti ristoro, parcheggi, servizi igienici, belvedere, pannelli fotovoltaici. L’investimento complessivo è oggi di 14-15 milioni di euro. l

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L’anno del porto turistico. I tempi e da dove si parte

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08.03.2024

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LIVORNO. Sarà il gruppo internazionale D-Marine a gestire, in partnership con Azimut Benetti, il futuro porto turistico di Livorno. Dopo quasi vent’anni di attesa, l’inizio dei lavori è alle porte: qualche settimana e Porta Medicea, la società che da gennaio ha la concessione quarantennale dell’area interessata, presenterà i documenti per i permessi a costruire, con l’obiettivo ambizioso di «aprire le prime parti del marina entro la fine di quest’anno». Lo conferma al Tirreno Giorgio Casareto, direttore generale della divisione Lusben della galassia Azimut Benetti e amministratore delegato della Porta a Mare spa: da tre anni si occupa del progetto a fianco del patron di Azimut, Paolo Vitelli, che ha passato il timone del gruppo alla figlia Giovanna, ma che continua a seguire in prima persona lo sviluppo del porto turistico nel mediceo.

In ballo ci sono 640 posti barca in un’area di oltre 121mila metri. Dove? Tra la Darsena nuova (la Darsena del Cantiere, di fronte agli scali Novi Lena), il bacino piccolo (di fronte agli scali Cialdini) e il porto Mediceo, fino al molo Elba, davanti all’Andana degli Anelli.

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