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LIVORNO. Di martedì mattina alle 10, davanti al bancone dell’Antica Norcineria Battaglia, sembra di stare in mezzo a via Ricasoli di sabato pomeriggio: clienti in fila, chi chiede il prosciutto di Norcia, chi la coppa, chi le salsicce, che qui sono un’istituzione. Più che una norcineria è un’azienda. Tra il bancone e il laboratorio sul retro, 140 metri quadri in tutto, sono al lavoro sei persone: Giuseppe ed Ernesto Battaglia, le mogli Palmira e Palmerina, il figlio di Ernesto, Paolo, con loro da anni Giuseppe, un dipendente.
Dall’Umbria alla Toscana
I Battaglia, origini umbre, portano avanti da cinque generazioni la norcineria che si affaccia su piazza Cavallotti e i banchi di frutta e verdura. L’attività è qui da una vita, più di 150 anni. Un secolo e mezzo di lombata, pancetta, insaccati, mallegato. Di grembiuli lindi nonostante le carni. Con stampato sopra il nome di famiglia o il marchio Igp del prosciutto. Insomma, un secolo e mezzo di qualità nel cuore del centro città. Fu l’antenato Paolo Battaglia a trasferirsi per primo a Livorno a metà ’800. E nel 1870 aprì la norcineria nello stesso fondo in cui è sempre rimasta, scampata anche ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
La fine di un mito
Così non stupisce che la notizia, rivelata per ora a pochissimi clienti, abbia già iniziato a correre per le vie del centro: tra nove mesi l’Antica Norcineria Battaglia saluterà piazza Cavallotti. La crisi in questo caso non c’entra: il prossimo 31 dicembre, dopo le feste di Natale, i Battaglia abbasseranno la saracinesca perché hanno deciso di andare in pensione. E come dare loro torto: Ernesto ha 71 anni, Giuseppe va per i 70, anche se a vederli all’opera sembrano due ragazzini. In negozio c’è anche Paolo, quinta generazione, stesso nome dell’antenato che ha dato il via a tutto. Ma seguirà un’altra strada, così come la sorella e i cugini: chi è diventato ingegnere, chi è stato assunto in un supermercato, chi è diventato insegnante.
Lacrime e ricordi
Gli occhi lucidi di Giuseppe tradiscono l’emozione: «Che vuole che le dica, mi viene il magone. Io lavoro qui da cinquant’anni, mio fratello anche da più tempo, quando aveva 14 anni scappava da scuola per venire in bottega». E mentre parla continua a fare su e giù tra il bancone e il laboratorio, dove la pancetta è stata appena pepata ed è arrivato il momento di preparare il mallegato. Nel settembre del 2001 l’Antica Norcineria Battaglia è stata premiata dalla Camera di Commercio con la medaglia d’oro per la lunga attività che si tramanda in piazza Cavallotti. E nel 2005 è stata premiata dalla Fidam con la targa d’argento, per avere mantenuto in vita un mestiere così raro. Alle spalle, come dicevamo, c’è la storia di un’intera famiglia: il primo Paolo, il figlio Ernesto, quindi il nipote Paolo – padre degli attuali gestori Giuseppe ed Ernesto – che negli anni Cinquanta riavviò l’attività dopo la guerra. Quindi la quinta generazione con un nuovo Paolo. Nomi, oltre che tradizioni, che si ripetono. Ma in ballo, con l’addio di insegne come questa, c’è anche il futuro di piazza Cavallotti, che rischia di salutare non solo pezzi della sua storia, ma anche luci accese. Che ne sarà, intanto, della storica norcineria? «Per tutto quest’anno – rispondono per ora i fratelli – resteremo noi, continueremo a lavorare. Poi il fondo è nostro, lo daremo in affitto».
Un grande grazie
«Ci teniamo a ringraziare – aggiungono – Giuseppe Orifici, che qui ha iniziato come apprendista quando aveva 15 anni ed è sempre rimasto una colonna del nostro laboratorio. Abbiamo aspettato che anche lui maturasse i requisiti per la pensione, lo farà a fine anno, così non lasceremo nessuno per strada». E «vogliamo ringraziare i clienti: i sacrifici negli anni sono stati tanti, ma abbiamo avuto anche soddisfazioni grazie ai nostri clienti che ci hanno sempre dato fiducia».

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Livorno, chiude Battaglia in piazza Cavallotti: addio alla storica norcineria

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20.03.2024

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LIVORNO. Di martedì mattina alle 10, davanti al bancone dell’Antica Norcineria Battaglia, sembra di stare in mezzo a via Ricasoli di sabato pomeriggio: clienti in fila, chi chiede il prosciutto di Norcia, chi la coppa, chi le salsicce, che qui sono un’istituzione. Più che una norcineria è un’azienda. Tra il bancone e il laboratorio sul retro, 140 metri quadri in tutto, sono al lavoro sei persone: Giuseppe ed Ernesto Battaglia, le mogli Palmira e Palmerina, il figlio di Ernesto, Paolo, con loro da anni Giuseppe, un dipendente.
Dall’Umbria alla Toscana
I Battaglia, origini umbre, portano avanti da cinque generazioni la norcineria che si affaccia su piazza Cavallotti e i banchi di frutta e verdura. L’attività è qui da una vita, più di 150 anni. Un secolo e mezzo di lombata, pancetta, insaccati, mallegato. Di grembiuli lindi nonostante le carni. Con stampato sopra il nome di famiglia o il marchio Igp del prosciutto.........

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