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Livorno I faccia a faccia sono partiti pochi giorni fa. Il segretario comunale del Pd, Federico Mirabelli, ha incontrato uno a uno i consiglieri comunali del partito di maggioranza. Manca giusto il passaggio ufficiale con il capogruppo e i vice, ma è questione di giorni. Perché questi colloqui? Perché il partito vuole sapere chi, tra gli eletti alle comunali del 2019, sarebbe disposto a ricandidarsi alle elezioni che a giugno, a cinque anni dalla vittoria di Luca Salvetti, decideranno il sindaco.

Il Pd, insomma, ha iniziato a sondare il terreno dei suoi: il primo passo ufficiale per arrivare, entro aprile, alla composizione delle liste elettorali. Anzi della lista, quella del Pd, con 32 nomi: a sostegno del ricandidato sindaco Salvetti, che non ha tessere, ci saranno poi le liste di Sinistra Italiana (da capire se anche con il simbolo dei Verdi come alle politiche), di Livorno Civica e, salvo cambi in corsa, dei Riformisti per Livorno (Italia Viva, Psi, +Europa e Liberali Democratici Europei).

Il risultato dei faccia a faccia con i consiglieri Dem? A quanto risulta al momento sarebbero quattro su 18 quelli che hanno risposto no grazie, i più per ragioni familiari o professionali, vedi Salvatore Nasca, la preside Cecilia Semplici o l’ingegnera Francesca Pritoni.

Attenzione, tra i pochi che al momento preferiscono fare un passo indietro c’è anche il capogruppo in carica, Paolo Fenzi: 62 anni, già capogruppo per metà del secondo mandato Cosimi, in questi cinque anni si è di nuovo messo al servizio del partito e del gruppo di maggioranza dopo la parentesi del Comune a 5 Stelle, ma chi lo conosce bene sa che è tra i sostenitori di un ricambio. Sarà difficile, insomma, rivedere il suo nome in lista.

Tirando le somme, la maggioranza dei consiglieri Pd è pronta a rifarsi avanti, dal veterano Enrico Bianchi al presidente dell’assemblea Pietro Caruso (che per un eventuale terzo mandato consecutivo avrebbe bisogno di una deroga). Ma ci sarà una seconda fase di incontri per fare un bilancio dell’attività di questi anni, senza contare che i nomi dei futuri candidati dovranno arrivare anche dai circoli e da fuori, dalla cosiddetta società civile, se il partito vorrà dare un segnale di apertura.

Non si può comunque non notare che i consiglieri che non sarebbero – seppur soprattutto per ragioni professionali o personali – disposti a ricandidarsi rappresentano proprio l’ala dei Dem più vicina alle sensibilità del mondo cattolico. Un punto su cui il partito dovrà riflettere nella composizione della futura lista, soprattutto ora che il candidato in pectore della coalizione di centrodestra si presenta come un civico cattolico.

Capitolo a parte per Federico Mirabelli, che è lui stesso consigliere comunale uscente ma che è prima di tutto il segretario del Pd livornese: metterà la sua disponibilità nelle mani del partito, che deciderà come utilizzarla. In caso di vittoria bis di Salvetti c’è già chi lo immagina in giunta come assessore; in caso contrario per il segretario, così come per il partito e la coalizione, sarebbero tempi amari.

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QOSHE - Livorno, il Pd sonda il terreno tra i consiglieri. Ecco chi è pronto (e chi no) al bis - Juna Goti
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Livorno, il Pd sonda il terreno tra i consiglieri. Ecco chi è pronto (e chi no) al bis

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10.01.2024

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Livorno I faccia a faccia sono partiti pochi giorni fa. Il segretario comunale del Pd, Federico Mirabelli, ha incontrato uno a uno i consiglieri comunali del partito di maggioranza. Manca giusto il passaggio ufficiale con il capogruppo e i vice, ma è questione di giorni. Perché questi colloqui? Perché il partito vuole sapere chi, tra gli eletti alle comunali del 2019, sarebbe disposto a ricandidarsi alle elezioni che a giugno, a cinque anni dalla vittoria di Luca Salvetti, decideranno il sindaco.

Il Pd, insomma, ha iniziato a sondare il terreno dei suoi: il primo passo ufficiale per arrivare, entro aprile, alla composizione delle liste elettorali. Anzi della lista, quella del Pd, con 32 nomi: a sostegno del ricandidato sindaco Salvetti, che non ha tessere,........

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