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Livorno Qui via delle Sorgenti, Cisternino di Pian di Rota. Un fazzoletto di aperta campagna alle porte della città. Lungo la strada principale si vedono il bar tabacchi e un’attività storica dove salumi, porchetta e zuppa toscana sono un’istituzione, per livornesi e non. Poi, intorno all’edificio ottocentesco che tenne a riparo i Quattro Mori durante la guerra, le case si contano sulle dita di una mano.

Inizia a piovigginare quando sul retro del Cisternino arrivano un paio di auto del Comune. A bordo ci sono i tecnici di Palazzo Civico, soprattutto dell’ufficio manutenzioni, chiamati a fare un sopralluogo insieme all’assessora al bilancio e al patrimonio, Viola Ferroni.

Il motivo? Dopo una cinquantina d’anni, l’ex custode novantenne ha deciso di riconsegnare al Comune le chiavi della casa dove è sempre rimasto a vivere con la moglie, anche dopo la pensione.

Questa è una delle abitazioni comunali finite un mese fa al centro delle polemiche tra il municipio e il consigliere di opposizione, Alessandro Perini, che si è rivolto anche alla trasmissione Fuori dal Coro di Rete 4.

«È evidente che non stiamo parlando di una villa con parco», apre le porte Ferroni, che non nomina mai il consigliere, ma che chiaramente allude proprio alla polemica di un mese fa. «Ci viveva da mezzo secolo – ricorda – l’ex custode novantenne insieme alla moglie. Ha deciso di andarsene lunedì scorso». Per questi ex alloggi di servizio, lo ricordiamo, non ci sono contratti di affitto. «La famiglia pagava un canone di occupazione di circa 500 euro al mese, sempre versato». «Negli anni passati – ricostruisce l’assessora – fecero al Comune una proposta di acquisto, rifiutata perché come abbiamo sempre detto l’alienazione, la vendita, è l’ultimo tentativo, prima si cerca di valorizzare il bene pubblico in base alle necessità dell’ente».

Intanto i tecnici aprono il cancellino esterno e si arriva alla porta di ingresso della casa, dove campeggia il Fides delle proprietà comunali.

Al momento, fuori dalla porta, c’è ancora di tutto e di più da portar via: tubi, scale, cucce, scatole, bottiglie. Così come nel giardino insiste qualche manufatto che probabilmente dovrà essere demolito, insieme a un bel po’ di materiale da smaltire.

Anche all’interno ci sono parecchi lavori da fare, come raccontano le infiltrazioni al muro e i termosifoni che non funzionano.

Ma gli spazi sono ampi, 120 metri quadri al piano terra e altrettanti, con soffitti più bassi, al piano sopra. Così l’intenzione è di far partire il prima possibile i lavori per rimettere in sesto la palazzina e, attraverso gli uffici del sociale, destinarla all’emergenza abitativa, in altre parole a famiglie che hanno bisogno di una casa.

«Appena ne siamo rientrati in possesso – sottolinea l’assessora – abbiamo chiuso gli accessi. L’intenzione è proprio destinarla all’emergenza abitativa, come altre strutture nelle vicinanze. Un percorso che vogliamo chiudere nel più breve tempo possibile». l


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Livorno, l’ex casa del custode al Cisternino destinata all’emergenza alloggi

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20.03.2024

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Livorno Qui via delle Sorgenti, Cisternino di Pian di Rota. Un fazzoletto di aperta campagna alle porte della città. Lungo la strada principale si vedono il bar tabacchi e un’attività storica dove salumi, porchetta e zuppa toscana sono un’istituzione, per livornesi e non. Poi, intorno all’edificio ottocentesco che tenne a riparo i Quattro Mori durante la guerra, le case si contano sulle dita di una mano.

Inizia a piovigginare quando sul retro del Cisternino arrivano un paio di auto del Comune. A bordo ci sono i tecnici di Palazzo Civico, soprattutto dell’ufficio manutenzioni, chiamati a fare un sopralluogo insieme all’assessora al bilancio e al patrimonio, Viola Ferroni.

Il motivo? Dopo una cinquantina d’anni,........

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